Giacobbe (Pd): si riformino Comites e Cgie

ROMA\ aise\ - L’elezione di Maria Chiara Prodi come nuova segretaria generale del Consiglio generale degli italiani all’estero è “una scelta che rappresenta una grande opportunità. Soprattutto per riformare gli organi di rappresentanza degli italiani all’estero come i Comites e la stessa CGIE”. È quanto sostenuto da Francesco Giacobbe, senatore Pd eletto all’estero, che ieri è intervenuto durante la prima giornata dell’assemblea plenaria del Cgie.
Nel suo intervento, il senatore, oltre che congratularsi con la neoeletta Segretaria Generale, ha voluto ricordare la figura di Michele Schiavone, che per decenni ha guidato l’assemblea ed è scomparso di recente.
“Senza dubbio Schiavone ha contribuito alla storia dell’Emigrazione italiana nel mondo. In particolare, la sua visione delle nostre comunità era una visione moderna, basata sulla consapevolezza che gli oltre 70 milioni di persone di origine italiana nel mondo sono stati e continuano ad essere una grande risorsa per il nostro Paese. Ma anche basata sulla consapevolezza che spesso tale ruolo non era e non è riconosciuto in Italia”, ha osservato Giacobbe.
Per il senatore l’elezione di Maria Chiara Prodi rappresenta un’opportunità da sfruttare perché “c’è tanto lavoro da fare ed il Cgie deve avere un ruolo fondamentale. Bisogna partire da interventi diretti e immediati, formulando strategie che, capitalizzando l’esperienza del passato, si pongano obiettivi a lungo termine che riguardano: le prime generazioni di italiani che hanno lasciato il nostro paese; i loro discendenti spesso integrati con successo nelle società dei loro paesi adottivi, chi ancora oggi decide di lasciare l’Italia per fare esperienze professionali che poi arricchiranno il loro futuro nel mondo oppure per andare alla ricerca di nuovi posti dove vivere”.
Per raggiungere questi obiettivi, ha spiegato Giacobbe, “non possiamo non partire dalla constatazione che le nostre istituzioni di rappresentanza sono, per dirla in maniera elegante, vetuste. Comites e Cgie hanno bisogno di essere rivitalizzati, ridefinendo un ruolo che deve tenere in considerazione il mondo di oggi e quindi pensando a strutture che permettano con flessibilità e tempi reali, un effettivo contributo alla definizione delle politiche che riguardano gli italiani nel mondo. Tutti abbiamo presentato progetti di legge di riforma di queste istituzioni. Forse sarebbe il caso di avviare nuovamente un confronto fra tutte le parti, governo, parlamento, Cgie, Comites, comunità italiane nel mondo, un confronto che parti dalla definizione di principi e capisaldi solidi per il futuro”.
Allo stesso modo, ha concluso Giacobbe, serve collaborazione bipartisan su un altro punto fondamentale: il riacquisto della cittadinanza da parte degli italiani che l’hanno persa. “Al Senato ci sono ora due disegni di legge uguali, uno a mia firma, l’altro del centrodestra. È giunto il momento che questa vicenda arrivi a compimento. Ora l’aula non può che esprimersi e approvare questa legge”. (aise)