Ieri a Bruxelles la tappa del "Viaggio nel Terzo Settore" del Partito Democratico

BRUXELLES\ aise\ - Si è tenuta ieri, giovedì 10 luglio, a Bruxelles l’unica tappa fuori dall’Italia del “Viaggio nel Terzo Settore” del Partito Democratico. A guidare la delegazione democratica Marta Bonafoni, coordinatrice nazionale della segreteria con delega al Terzo Settore e all’Associazionismo, e ideatrice del percorso.
La giornata si è aperta nel quartiere di Molenbeek, con una visita al Foyer VZW e al MigratieMuseumMigration ed è proseguita al Circolo PD Bruxelles, che ha ospitato un incontro aperto con le associazioni locali: tante le realtà coinvolte, dall’ARCI alle ACLI, da Mediterranea alla CGIL, dalla FILEF alla REGIB. Nel pomeriggio la delegazione ha fatto visita al Patronato INCA-CGIL, un punto di riferimento per l’assistenza e la tutela dei lavoratori italiani in Belgio. La giornata si è conclusa a Saint-Gilles, presso La Ruche Citoyenne, con un incontro con l’associazione “Cultura contro camorra”.
“Ieri abbiamo passato una giornata straordinaria girando la capitale politica dell’Unione europea – ha scritto Marta Bonafoni. “Grazie al Circolo PD Bruxelles, che mi ha letteralmente condotta per mano per tutto il giorno. Indicandomi una strada che ancora lungo il Viaggio non avevo visto: il Terzo settore è anche quel “luogo” della comunità che combatte lo spaesamento, che può collocare il tema dell’identità e delle “radici” non contro qualcuno. Ma nel mondo e insieme agli altri”.
“Grazie a Marta Bonafoni per aver voluto fortemente che questo itinerario in venti tappe - tante quante le regioni italiane - avesse una “deviazione” all’estero”, ha dichiarato Mattia Ceracchi, Segretario del Circolo del Partito Democratico di Bruxelles. “È stata una giornata intensa, di ascolto, confronto e condivisione, insieme alle realtà civiche e associative che nei decenni hanno costruito e dato forma, a Bruxelles come altrove, all’”Italia fuori dall’Italia”, e che continuano ad animare giorno dopo giorno il tessuto sociale, culturale e democratico delle nostre comunità”. (aise)