Nuove sedi Aics e il coinvolgimento dei Comites nelle attività di cooperazione: Gruppioni (Iv) interroga Tajani

ROMA\ aise\ - Fare chiarezza sull’apertura di nuove sedi dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione Internazionale e sul coinvolgimento dei Comites nelle attività di cooperazione “in particolare in quei Paesi dove esistono significative comunità italiane e potenziali sinergie progettuali”. A chiederlo è Naike Gruppioni, deputata di Italia Viva, in una interrogazione al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani.
“La direzione generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale svolge un ruolo centrale nella programmazione e nella gestione delle politiche di cooperazione internazionale dell'Italia”, scrive Gruppioni nella premessa. “Tale Direzione si avvale, tra gli altri strumenti, del coinvolgimento della società civile organizzata, delle Organizzazioni della società civile (Osc) iscritte in apposito elenco e delle sedi estere dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics); il documento triennale di programmazione e di indirizzo della cooperazione allo sviluppo, strumento guida della politica italiana di cooperazione, indica obiettivi e priorità, tra cui il rafforzamento dell'efficacia territoriale attraverso una rete di sedi estere coordinate e strategicamente distribuite”.
“Risultano tuttavia ancora non operative – annota la deputata – numerose sedi previste dal documento triennale, tra cui quella di Buenos Aires, la cui apertura è stata annunciata ma non ancora attuata; non risulta inoltre trasparente a giudizio dell'interrogante il criterio con cui viene attribuita a talune sedi estere la funzione di coordinamento regionale o di valenza strategica, né sono noti gli elementi oggettivi su cui si basano tali scelte”.
“il permanere dell'elenco delle Osc, come requisito per accedere ai finanziamenti pubblici, - secondo Gruppioni – potrebbe costituire un ostacolo alla concorrenza e favorire meccanismi consolidati a scapito dell'innovazione e del rinnovamento del settore; non è infine chiaro – aggiunge la deputata – se e in quale misura vengano coinvolti i comitati degli italiani all'estero (Comites) nelle attività di cooperazione, in particolare in quei Paesi dove esistono significative comunità italiane e potenziali sinergie progettuali”.
A Tajani, dunque, Gruppioni chiede di sapere “se il Ministero, attraverso la direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, coinvolga i Comites nelle attività di cooperazione internazionale e con quali modalità; in base a quale disposizione venga ancora mantenuto lo strumento dell'elenco delle Osc e se il Governo intenda adottare iniziative normative volte a rivedere tale strumento per garantire maggiore apertura e concorrenza nel settore; quante siano, a oggi, le sedi estere dell'Aics effettivamente operative, e quali siano le ragioni del ritardo nell'attivazione di quelle già previste nel documento triennale, con particolare riferimento alla sede di Buenos Aires; quale sia la procedura concreta per l'apertura di una nuova sede Aics e se vi siano tempi certi e risorse già stanziate per la realizzazione della sede di Buenos Aires” e, infine, “per quale motivo nel documento triennale non venga chiaramente indicato quali siano le sedi con funzione di coordinamento regionale o con valenza strategica prioritaria, a fronte dell'obiettivo dichiarato di rafforzare l'efficacia territoriale della cooperazione”. (aise)