Porta (Pd): governo non pervenuto su fisco, previdenza e italiani all’estero

ROMA\ aise\ - Secondo il deputato del Pd eletto in Sud America, Fabio Porta, quella in corso è una legislatura “segnata da una serie di provvedimenti in materia di fisco e previdenza, approvati da questo Governo di destra, che hanno colpito e ridotto i diritti acquisiti nel corso degli anni degli italiani residenti all’estero”.
Secondo Porta, infatti, anche nella precedente legislatura, con il Governo allora in carica, aveva “praticamente eliminato, con l’introduzione dell’Assegno unico vincolato alla residenza in Italia, la concessione delle detrazioni e degli assegni familiari per i figli minori a carico dei lavoratori e dei pensionati residenti all’estero”, ma ora, l’attuale Governo, “non solo non è intervenuto per correggere l’evidente disparità di trattamento sull’Assegno unico tra residenti in Italia e residenti all’estero ma si è accanito in modo pesante e ingiustificato introducendo misure legislative estremamente penalizzanti per gli italiani all’estero”.
Per fare un esempio, il deputato dem eletto all’estero ha parlato del “blocco della perequazione automatica delle pensioni di decine di migliaia di nostri connazionali che per il 2025 non saranno adeguate agli aumenti del costo della vita determinando così un vulnus costituzionale, o dell’abrogazione dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori italiani rimpatriati dopo aver perso il posto di lavoro all’estero e che perderanno così l’unico sostegno economico temporaneo previsto per loro dalla normativa in Italia (dopo il danno del licenziamento anche la beffa di questo Governo), o quello dell’eliminazione dell’Assegno unico per i lavoratori residenti fiscalmente in Italia ma con il nucleo familiare residente all’estero che con il cavillo (la scusa) che i figli non sono conviventi – ancorché a carico – viene loro negato sebbene versino tasse e contributi in Italia”.
Inoltre, Porta ha sottolineato anche che “nulla è stato fatto per eliminare le barriere amministrative e procedurali al fine di consentire ai pensionandi italiani residenti all’estero di poter usufruire dei trattamenti anticipati di pensione con la “Quota 103” e “Opzione donna””.
“Su tutte queste problematiche – ha concluso Porta -, ma anche nelle materie delle doppie imposizioni fiscali, delle nuove tasse per l’ottenimento della cittadinanza italiana e dell’abbandono dei negoziati per la stipula e il rinnovo delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale proprio quando è ripreso con maggiore intensità il fenomeno migratorio in uscita dall’Italia, ho presentato numerose interrogazioni e mozioni chiedendo una più giusta tutela di diritti e aspettative delle nostre collettività residenti all’estero. L’assenza di risposte puntuali, articolate e serie da parte di questo Governo è offensiva e imperdonabile e non ci sorprenderebbe se nel prosieguo della legislatura l’accanimento si intensifichi e si manifesti in altre sfere dei diritti del mondo dell’emigrazione”. (aise)