Prossimi appuntamenti elettorali: l’appello al voto della Fclis
BASILEA\ aise\ - “Nel 2024 si svolgono elezioni in Paesi che rappresentano più della metà della popolazione mondiale. Sarà un anno cruciale per la democrazia in Europa e in molte parti del mondo. In un futuro non troppo lontano, potremmo arrivare a considerarlo come un anno decisivo che avrà stabilito la rotta per i decenni a venire”. Con questo stralcio della dichiarazione congiunta con cui, nelle scorse settimane, i presidenti della Repubblica italiano Mattarella, tedesco Steinmeier e austriaco Van der Bellen invitavano i cittadini ad esercitare il loro diritto/dovere di voto, la Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera rilancia un appello al voto alle prossime europee, ma anche a due diverse consultazioni indette a giugno nella Confederazione.
Anche se votare alle Europee per i cittadini italiani in Svizzera “non sarà così semplice, visto che, diversamente dai nostri concittadini che risiedono in un Paese UE, noi, per esprimere il nostro voto, dovremo rientrare al nostro comune di residenza in Italia”, la Fclis – critica anche con la scelta dei partiti di candidare nomi acchiappavoti che se eletti non andranno a Bruxelles – ribadisce che “votare è sempre importante. Non farlo, resta un atto dimostrativo. Sintomo di disagio e al contempo impotente. Utile per l’esegesi giustificativa del post voto. Che riserva all’astensionismo, che non è problema di poco conto, ipocriti pianterelli, fingendo che, per quanto eterogeneo, rappresenti il partito più forte. Che ha un grosso limite: non partecipa alle decisioni. Semmai le subisce e, va da sé, induce al lamento”.
“Nel caso specifico votare può esser decisivo”, sottolinea la Federazione. “Perché la prossima legislatura di Strasburgo sarà chiamata a deliberare se l’Ue deve aumentare o diminuire la propria capacità di incidere sulle vicende del mondo. Dovrà scegliere quali strade imboccare in bivi cruciali mentre vari fattori corrodono equilibri geo- politici, per quanto imperfetti, che hanno permesso a noi benessere e pace. Usiamo il nostro voto per sostenere la democrazia, che, anche in Europa, non possiamo dare per scontata. In un periodo in cui all’orizzonte si profilano rischiose riforme, in cui trova spazio la narrazione di chi in realtà fomenta l’intolleranza e il dissenso è considerato un agguato al manovratore, pertanto da colpire e affondare, il voto è una manifestazione concreta per arginare derive autoritarie o dittatoriali. Per contrastare le velleità nazionaliste e il revisionismo. Per vanificare gli attacchi ai valori di civiltà, tolleranza e rispetto. Per continuare a garantire i principi di libertà”.
Sempre a giugno, il giorno 9, in Svizzera si terranno altre due consultazioni: una in tutta il Paese, l’altra a Ginevra.
Il 9 giugno, infatti, tutti gli svizzeri saranno chiamati a votare sulla "Iniziativa per premi meno onerosi” che chiede che i premi per le casse malati vengano limitati e non superino il 10% del reddito disponibile.
La Fclis invita a votare “SÌ” a questa Iniziativa per “rendere il sistema sanitario svizzero più sociale, oggi e per gli anni a venire”.
Quanto all’iniziativa ginevrina “Une vie ici, une voix ici”, mira ad estendere a tutti i cittadini di Ginevra il diritto di votare a livello cantonale.
“Tutti i cittadini di Ginevra possono esercitare il loro diritto di voto a livello comunale. Non è così per il voto cantonale, che è un diritto di cui gode attualmente solamente il 58,7% della popolazione ginevrina”, spiega la Fclis. “Si tratta di un’evidente ingiustizia ai danni di quel 41 e rotti per % di cittadini che lavora e paga le tasse, al pari di tutti gli altri al rispetta le regole di vita pubblica, concorre alla vita sociale e al benessere del cantone, ma che a livello cantonale subisce le decisioni su cui non ha voce in capitolo”.
Una “oggettiva discriminazione” cui si potrà ovviare votando, il 9 giugno, a favore dell’iniziativa “Une vie ici, une voix ici”, che, appunto, “mira ad estendere il diritto voto e di eleggibilità anche a livello cantonale agli stranieri che risiedono nella Confederazione da almeno 8 anni”. Anche in questo caso, dunque, la Federazione invita a sostenere con convinzione l’iniziativa votando “Sì”. (aise)