Referendum/ Pd Bruxelles: la destra mette a rischio il voto all’estero

BRUXELLES\ aise\ - Una proposta che “nasce dalla paura”. Così il Circolo Pd Bruxelles a commento della presunta intenzione del Governo di modificare con un decreto le norme del voto all’estero prima del referendum costituzionale sulla riforma della giustizia.
Modifiche con cui il “Governo Meloni" sta valutando di “cancellare il voto per posta e imponendo il voto in presenza nei consolati”.
“La proposta nasce chiaramente dalla paura che il voto degli italiani all’estero continui ad andare in direzione contraria a quella auspicata dalla destra – sostiene il Circolo democratico – e renderebbe praticamente impossibile la partecipazione al voto per milioni di cittadini, considerando che in molti paesi la sede consolare più vicina si trova a centinaia di chilometri dalla propria residenza”.
“Da Bruxelles ribadiamo che votare non deve essere un percorso a ostacoli. In un tempo già segnato da un drammatico astensionismo, - sostiene il Pd – occorre trovare soluzioni che rendano il diritto di voto sicuro, accessibile ed effettivo, per tutte e tutti, sia in Italia che all'estero. La proposta della destra va nella direzione opposta. La democrazia si difende garantendo il diritto di voto, non limitandolo”.
“Non possiamo accettare – conclude il Circolo – che le distanze geografiche diventino barriere insormontabili per milioni di italiane e italiani nel mondo che vogliono continuare a far sentire la propria voce”. (aise)