Ricciardi (Pd) ricorda alla Camera Michele Schiavone: punto di riferimento italiani nel mondo

ROMA\ aise\ - “Ricordiamo una persona a noi molto cara e, soprattutto, molto cara a tutte le italiane e gli italiani nel mondo”. Così nell’Aula di Montecitorio Toni Ricciardi, vicepresidente del Pd, ha ricordato Michele Schiavone, segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero che si è spento sabato scorso dopo una lunga malattia.
“Michele è stata la dimostrazione plastica di come la migrazione e la politica possano rappresentare l'ascensore sociale”, ha detto Ricciardi. “Michele arrivò in Svizzera a 18 anni, perché all'epoca vigeva ancora il regime del divieto del ricongiungimento familiare e, come tanti bambini e bambine di quella stagione storica, era cresciuto in Italia, nel Sud d'Italia. Si avvicinò al mondo della sinistra, perché per lui rappresentava la forma massima di difesa degli ultimi, dei marginalizzati. Nel 1978 c'erano ancora le scorie di una diffidenza profonda, di una xenofobia profonda nei confronti degli italiani e soprattutto nei confronti dei meridionali“.
“È stato militante e dirigente del PCI, del PDS, dei DS, il primo segretario della federazione del PD in Svizzera, la più grande federazione di un partito italiano che ancora oggi esiste all'estero e poi soprattutto il suo mondo è stato il CGIE”, ha proseguito il deputato eletto in Europa, ricordando che Schiavone “ha combattuto fino agli ultimi giorni in cui la forza gli ha dato la possibilità a favore degli ultimi”. Lo dimostra “il cordoglio” che “in queste ore e in questi giorni si è moltiplicato da tutto l'arco costituzionale, ma soprattutto da tanta, tantissima gente semplice e comune. Tutti a ricordare non lo Schiavone istituzione, non lo Schiavone politico, ma il Michele persona, la persona che portava avanti le istanze di quelle persone che erano senza voce“.
“Michele amava sempre ripetere stancamente una citazione a chiusura dei suoi interventi e, presidente, questa citazione, per la sua formazione e per il suo credo politico, non poteva che essere di Gramsci. Michele ricordava sempre: “Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri. Per combattere i tanti mostri che vediamo, ci servirà il tuo coraggio, il tuo insegnamento. Adelante Michele!”, ha concluso Ricciardi. (aise)