Scuole all’estero e turn over dei docenti: Caso (M5S) interroga Tajani e Valditara

ROMA\ aise\ - Garantire il turn over sessennale per i docenti che prestano servizio presso le scuole italiane all'estero. A chiederlo è il deputato 5 Stelle Antonio Caso in una interrogazione ai Ministri degli affari esteri e dell'istruzione, Tajani e Valditara, alla luce delle novità annunciate dal titolare della Farnesina lo scorso 24 maggio.
In una nota del Ministero, infatti, Tajani commentava l’approvazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri contenente una disposizione che permetterebbe al personale scolastico in servizio all'estero di optare per un periodo continuativo di nove anni, sia nelle scuole italiane, sia nelle scuole europee.
“La modifica – richiama Caso nella premessa – interverrebbe sull'articolo 21 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 64, il quale dispone che “la permanenza all'estero non può essere superiore, nell'arco dell'intera carriera, a due periodi ciascuno dei quali di sei anni scolastici consecutivi, inclusi gli anni in cui ha luogo l'effettiva assunzione in servizio all'estero. I due periodi sono separati da almeno sei anni scolastici di effettivo servizio nel territorio nazionale”; pertanto, secondo la disposizione approvata, coloro che sono attualmente in servizio presso scuole italiane all'estero o scuole europee e che stanno per terminare il mandato sessennale, vedrebbero il proprio contratto prorogato di ulteriori tre anni”.
“Secondo il Ministro Tajani – continua il deputato 5 Stelle – la riforma risulta necessaria per garantire “la continuità didattica a vantaggio degli alunni delle scuole europee e per sanare una disparità di trattamento fra docenti italiani presso il sistema delle scuole europee e i docenti provenienti da altri Paesi Ue, il cui mandato è fissato in nove anni”; tuttavia, nonostante la corretta necessità di equiparare il mandato dei docenti italiani in servizio presso le scuole europee, non si comprende perché la modifica interessi anche i docenti in servizio presso le scuole italiane all'estero, in quanto queste professionalità vengono selezionate in maniera differente e sono regolamentati da normative diverse”.
“Infatti, - ricorda Caso – coloro che sono in servizio presso le scuole europee vengono designati dagli Stati membri secondo le direttive del Consiglio Superiore delle scuole europee, un ente intergovernamentale fondato con la “Convenzione recante statuto delle scuole europee”, ratificata dalla legge 6 marzo 1996, n. 151, mentre coloro che prestano servizio presso le scuole italiane all'estero, presenti in tutto il mondo e non solo in Europa, vengono selezionati da una graduatoria di merito formata a seguito della pubblicazione di un bando da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale”.
“La modifica introdotta – chiarisce il deputato – unificherebbe il mandato per tutti i docenti in servizio all'estero, senza distinzione tra scuole europee e scuole italiane all'estero, bloccando, tuttavia, il turn over previsto per legge per quest'ultimi, in quanto proprio a gennaio 2024 sono stati pubblicati i decreti direttoriali n. 4815/1762 e n. 4815/1763 per selezionare dirigenti scolastici, docenti e personale ATA da inviare all'estero, ma, a seguito della proroga introdotta nel sopracitato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, i posti disponibili risulteranno molti di meno rispetto al fabbisogno stimato a inizio anno e, pertanto, i vincitori vedranno la propria possibilità di partire vanificata, nonostante abbiano partecipato e vinto un concorso, così come previsto a legislazione vigente”.
Caso, dunque, chiede ai Ministri se “siano a conoscenza dei profili suesposti e delle gravi conseguenze che la proroga introdotta senza distinzioni provocherà per tutti coloro che sono inseriti in graduatoria e sono in attesa di partire per poter prestare il proprio servizio all'estero” e “quali iniziative, per quanto di competenza, intendano intraprendere affinché venga garantito il turn over sessennale per coloro che prestano servizio presso le scuole italiane all'estero, così come previsto dall'articolo 21 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 64”. (aise)