Spazio/ Giacobbe (PD): "no" a un ddl miope

ROMA\ aise\ - “No a un Ddl che può consegnare a Elon Musk infrastrutture italiane strategiche. No a un Ddl privo di governance pubblica che non punta sull’Italia e sull’Europa per disegnare il futuro del nostro Paese”. Il Senatore del Partito Democratico Francesco Giacobbe è intervenuto così oggi in Aula per esprimere il voto contrario del gruppo PD al Ddl “Spazio”, definendolo “un provvedimento sbilanciato, insufficiente e miope rispetto alle vere esigenze strategiche e alle ambizioni che l’Italia dovrebbe avere”.
“Lo Spazio – ha affermato il parlamentare eletto all’estero – è un ambito di frontiera, strategico, che avrebbe meritato un confronto ampio e una visione condivisa. E invece, il governo ha scelto la strada della chiusura, respingendo ogni nostra proposta di miglioramento. Così non si costruisce il futuro di un Paese”.
Tra le principali criticità evidenziate, il senatore ha sottolineato la totale assenza di una governance pubblica e la mancata previsione di misure per garantire la priorità alle imprese italiane ed europee: “non possiamo accettare che il Fondo per l’Economia dello Spazio possa finire per alimentare soggetti extraeuropei, magari legati a figure come Elon Musk. La capacità satellitare va garantita da soggetti nazionali, europei, e solo in ultima istanza da partner dell’Alleanza Atlantica”.
Giacobbe ha inoltre richiamato l’attenzione sulla sicurezza nazionale: “delegare infrastrutture strategiche come la connessione satellitare a privati significa esporre l’Italia a gravi rischi di dipendenza tecnologica e vulnerabilità digitale. È nostro dovere proteggere la sovranità del Paese”.
Sottolineando il potenziale straordinario dell’industria spaziale italiana, che conta oltre 20.000 imprese e una solida rete di eccellenze, il senatore ha criticato la mancanza di un Piano nazionale e l’insufficienza degli stanziamenti previsti: “solo 35 milioni per il 2025: una cifra ridicola rispetto a ciò che servirebbe. Senza un vero investimento, rischiamo di restare spettatori in una partita globale cruciale.”
Il Senatore ha poi evidenziato le lacune del Ddl su formazione, ricerca e sostenibilità: “non c’è nulla per i nostri giovani ricercatori, per le università, per il trasferimento tecnologico. E nemmeno un accenno alla questione dei detriti spaziali o a un piano per missioni sostenibili. È un’occasione sprecata.”
Concludendo il suo intervento, Giacobbe ha ribadito: “Noi siamo per lo sviluppo delle attività spaziali. Ma vogliamo un’Italia protagonista, autonoma, sicura, che guardi alla famiglia europea per lo sviluppo di infrastrutture strategiche per il nostro avvenire comune. Il rifiuto di modificare questo Ddl dimostra una distanza politica e culturale profonda fra la maggiore e chi, come noi, considera lo spazio non solo una nuova frontiera industriale, ma una questione di sovranità, sicurezza, sviluppo sostenibile e un’opportunità per disegnare un futuro migliore per i popoli”. (aise)