Tirocini Maeci – Crui anche per gli studenti all’estero: Onori (M5S) interroga il Governo

ROMA\ aise\ - Il programma di tirocini presso le sedi diplomatiche, promosso dalla Farnesina con la Crui, dovrebbe essere esteso anche agli studenti italiani che hanno deciso di frequentare una università all’estero. È quanto sostiene Federica Onori, deputata 5 Stelle eletta in Europa, che ha presentato in merito una interrogazione ai Ministri degli Esteri e dell’Università, Tajani e Bernini.
Nella premessa, Onori ricorda che “il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) organizza periodicamente delle sessioni di tirocini da svolgersi presso le ambasciate, consolati, delegazioni ed istituti di cultura italiani all'estero; tale programma è organizzato dalla Conferenza dei rettori delle Università italiane (Crui), la quale permette la partecipazione al bando di selezione solamente a studenti che siano iscritti ad un percorso di laurea magistrale presso un'università italiana, in accordo con quanto sancito dalla specifica convenzione dell'8 giugno 2017 tra Maeci, Miur e Fondazione Crui”.
“La menzionata convenzione all'articolo 4, punto 1, prevede che: “Ciascuna Università che intende partecipare al Programma stipula con la Fondazione Crui una convenzione che fissa compiti, oneri e responsabilità dei contraenti” e – precisa la deputata – all'articolo 5, recante i requisiti, nel caso di tirocini presso le rappresentanze diplomatiche o presso i consolati, prevede che possano partecipare al Programma gli studenti iscritti a uno dei corsi di laurea magistrale o a ciclo unico previsti dall'articolo 3, comma 1, lettera c) del decreto del Presidente della Repubblica 1° aprile 2018 n. 72, recante la disciplina per il concorso di accesso alla carriera diplomatica”.
“La paradossale conseguenza – denuncia Onori – è che gli studenti italiani che decidano di intraprendere un percorso di studi all'estero restano privi della possibilità di partecipare ai descritti tirocini del Maeci; inoltre, stando alla menzionata convenzione, tali tirocini sono anche finalizzati alla partecipazione al concorso diplomatico, unico canale di accesso alla carriera diplomatica italiana”.
“Un motivo ricorrente per cui i giovani intraprendono un percorso di studi all'estero – annota la parlamentare – è per frequentare università particolarmente prestigiose per taluni ambiti di studio, ad esempio quello delle relazioni internazionali; la circostanza che gli studenti italiani iscritti a percorsi di laurea all'estero siano esclusi a priori dai menzionati tirocini genera anche una perdita di fatto a livello di sistema-Paese. Infatti, da una parte un consistente numero di studenti italiani decide di studiare all'estero, dall'altra si verifica una sorta di indiretto incentivo in ragione del quale la quasi totalità dei futuri diplomatici italiani avrà studiato in Italia, senza precedenti e importanti esperienze all'estero”.
Onori chiede quindi ai Ministri “se siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa” e “se e quali iniziative, per quanto di competenza, si intenda intraprendere per porre fine alla descritta situazione di iniquità”. (aise)