Ultima chiamata per scongiurare il fallimento: Porta (Pd) presenta risoluzione sul Turismo delle Radici

ROMA\ aise\ - Nel corso della sessione congiunta delle Commissioni "Affari esteri" ed "Attività produttive", il deputato del Pd eletto in Sud America, Fabio Porta, ha illustrato i contenuti della risoluzione presentata insieme ai colleghi Christian Di Sanzo, Nicola Carè e Lia Quartapelle, in cui chiede una maggiore inclusività nel progetto Turismo delle Radici delle comunità italiane all'estero e dell'associazionismo italiano all'estero.
La risoluzione prende le mosse dall’anno del turismo delle radici italiane nel mondo, progetto istituito dal Ministero degli Affari Esteri con l’obiettivo di coinvolgere la grande comunità degli italiani e discendenti nel mondo per promuovere percorsi di turismo esperienziale con focus principalmente nelle aree interne del Paese e nei piccoli borghi, in controtendenza con il turismo di massa nelle grandi città.
L’On. Porta, dopo avere evidenziato le grandi potenzialità di un progetto che risponde a sollecitazioni e proposte giunte negli ultimi anni dal sistema di rappresentanza degli italiani all’estero, ha voluto individuare le forti criticità del progetto in capo al MAECI e in particolare: "La scarsa efficacia e competenza dei coordinatori regionali, nonché la loro scarsa conoscenza della realtà degli italiani all’estero; L’assenza di un effettivo collegamento con il mondo dell’associazionismo e della rappresentanza degli italiani all’estero; Lo scollamento tra il coordinamento nazionale e regionale e il parallelo coordinamento dei sindaci dei piccoli comuni nominato dal MAECI; La distribuzione di risorse “a pioggia” ai comuni, spesso privilegiando iniziative di scarso impatto strutturale sulla domanda turistica degli italo-discendenti; La struttura non chiara e la divisione dei ruoli tra ITALEA e Maeci; Il grave ritardo nell’operazione “passaporto delle radici”; Il mancato coordinamento con ENIT, Regioni ed altre importanti entità del mondo dell’emigrazione come ad esempio il MEI".
Per tutti questi motivi, il parlamentare del Pd eletto all'estero ha chiesto, anche a nome dei colleghi firmatari, una risposta urgente da parte del governo e soprattutto un immediato “cambio di rotta” volto a scongiurare il fallimento del progetto, il cui "flop" potrebbe rivelarsi un vero e proprio "boomerang", frustrando tutte le motivate aspettative createsi tra gli italiani nel mondo e depotenziando una grandissima opportunità di crescita e sviluppo per il Paese. (aise)