Visti a studenti palestinesi: il Pd interroga il Governo

ROMA\ aise\ - “Nessuno degli oltre 150 studenti palestinesi residenti a Gaza cui sono state assegnate borse di studio ha finora ottenuto il visto Schengen D per studio”. A denunciarlo sono i deputati Pd Peppe Provenzano, Laura Boldrini e Fabio Porta in una interrogazione ai Ministri degli esteri, dell’università e dell’istruzione, Tajani, Bernini e Valditara, in cui chiedono di sapere quali iniziative “intendano assumere, di concerto tra loro e con il Consolato italiano a Gerusalemme, per garantire che tutti gli studenti palestinesi assegnatari delle borse Iupals, come di borse di studio non Iupals, possano ottenere i visti Schengen D per studio in tempi celeri”.
Nella lunga premessa, i deputati ricordano che “la Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) ha avviato il progetto Iupals – Italian universities for palestinian students, in collaborazione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione, il Ministero dell'università e della ricerca e il Consolato generale d'Italia a Gerusalemme, che prevede l'assegnazione di 97 borse di studio, distribuite tra 35 università italiane, rivolte a studenti palestinesi residenti nei Territori palestinesi che desiderino intraprendere un ciclo completo di studi universitari in Italia; agli studenti titolari delle borse di studio Iupals si aggiungono molti studenti di Gaza titolari di borse non Iupals, comunque regolarmente iscritti in scuole secondarie di secondo grado, istituti professionali e università italiane grazie ad autofinanziamenti e a borse di studio sostenute da associazioni nazionali e internazionali oltre che all'impegno di comunità locali italiane”.
“Nessuno degli oltre 150 studenti palestinesi residenti a Gaza cui sono state assegnate borse di studio ha finora ottenuto il visto Schengen D per studio, e dunque – rilevano i deputati – a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico ed accademico gli studenti di Gaza iscritti in Italia si trovano nell'impossibilità di raggiungere i propri luoghi di studio; l'ottenimento del visto Schengen D è condizione necessaria per l'ingresso in Italia, ed è anche indispensabile per presentare domanda ufficiale alle autorità del Regno di Giordania per l'ottenimento del visto di transito per raggiungere l'aeroporto di Amman”.
“Nella Striscia di Gaza il diritto universale e inalienabile allo studio di bambini e giovani palestinesi è negato da ormai quasi due anni; durante questa estate da Gaza – grazie alla cooperazione tra più Stati, che ne hanno concertato e organizzato l'evacuazione – sono usciti centinaia di studenti verso gli Stati Uniti, il Canada, il Belgio, l'Irlanda, la Francia, la Germania, i Paesi Bassi, l'Egitto, il Qatar, la Turchia, la Giordania, il Sud Africa e la Malesia; in una lettera pubblica indirizzata al Governo italiano, - riportano i firmatari dell’interrogazione – il gruppo Mai Indifferenti – Voci ebraiche per la pace ha sottolineato la necessità di garantire la possibilità per i giovani palestinesi di accedere all'istruzione come strumento di crescita, ricordando come programmi analoghi abbiano rappresentato una risorsa vitale per la sopravvivenza e lo sviluppo culturale delle comunità ebraiche durante le persecuzioni del Novecento”.
Ricordato che “la sentenza del Tar del Lazio del 5 giugno 2025 ha imposto al Consolato italiano di Gerusalemme di attivarsi per il rilascio del visto per via interamente telematica a tre studentesse palestinesi destinatarie di borse di studio presso l'Università di Siena, costituendo un precedente giuridico che richiama le istituzioni a garantire il diritto allo studio degli studenti di Gaza assegnatari di borse di studio in Italia”, Provenzano, Boldrini e Porta chiedono ai tre ministri “se siano a conoscenza dei fatti sopra esposti e quali iniziative di competenza intendano assumere, di concerto tra loro e con il Consolato italiano a Gerusalemme, per garantire che tutti gli studenti palestinesi assegnatari delle borse Iupals, come di borse di studio non Iupals, possano ottenere i visti Schengen D per studio in tempi celeri; quali siano le cause del ritardo o del mancato rilascio dei visti che, invece, altri Stati in particolare europei hanno portato a compimento con successo”.
E ancora: “se tutti gli studenti con borse di studio Iupals e non siano stati già segnalati al servizio israeliano Cogat (Coordination of government Activities in the Territories), per la necessaria registrazione nelle liste per le evacuazioni, possibile anche attraverso la collaborazione di associazioni israeliane, come Gisha; se le autorità italiane abbiano conoscenza della difficoltà che comporta il ritardo di inserimento di studenti nelle scuole e nelle università a programmi iniziati, tenuto conto anche dei gravi traumi psicologici che si aggiungono al bisogno di adattamento ad un nuovo Paese e sistema scolastico; se siano state intraprese tutte le azioni possibili a livello diplomatico per rassicurare il Paese di transito del fatto che gli studenti con visto Schengen non sosteranno in Giordania per più di 72 ore; se sia stato offerto sufficiente supporto e siano state intraprese sufficienti iniziative diplomatiche per offrire piena collaborazione del Governo italiano ad altre ambasciate europee affinché l'organizzazione delle evacuazioni sia più agile e gli sforzi siano condivisi” e infine “quali iniziative intendano intraprendere per garantire che venga esercitata sufficiente pressione a livello internazionale affinché siano riconosciuti, attivati ed istituzionalizzati corridoi umanitari per gli studenti e i ricercatori palestinesi di Gaza e della West Bank, che offrano loro percorsi di evacuazione, al fine di garantire l'accesso all'istruzione e prospettive concrete per il futuro delle nuove generazioni”. (aise)