Visti per studenti e dati biometrici: Di Sanzo (Pd) interroga il Governo
ROMA\ aise\ - Le nuove regole sui visti previste dal Decreto Flussi influiscono sull’arrivo degli studenti stranieri in Italia e sul lavoro dei Consolati. A sostenerlo è Christian Di Sanzo, deputato Pd eletto in Centro e Nord America, che ha presentato un’interrogazione ai Ministri dell’Interno e degli Esteri, Piantedosi e Tajani, per chiedere deroghe specifiche alle procedure che prevedono l’acquisizione dei dati biometrici.
Sottoscritta dai colleghi eletti all’estero Porta, Ricciardi e Carè, oltre che dalle colleghe Bonafè e Quartapelle, nell’interrogazione Di Sanzo spiega che “il decreto-legge 11 ottobre 2024, n. 145, recante disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali introduce, per i visti nazionali, all'articolo 1 l'obbligo di acquisizione degli identificatori biometrici, in tal modo uniformando la normativa a quella prevista per i soli visti Schengen in base al Codice comunitario dei visti e intervenendo sul Testo unico dell'immigrazione per quanto concerne l'ingresso dello straniero sul territorio italiano; con la modifica al Testo unico sull'immigrazione consegue che anche gli studenti stranieri devono fornire i dati biometrici”.
“L'Italia – ricorda il deputato – rappresenta una delle mete preferite per gli studenti stranieri ed in particolare per gli studenti americani che desiderano studiare all'estero. Per l'anno accademico 2023/2024, si stima che circa 40.000 studenti provenienti dagli Stati Uniti abbiano scelto l'Italia per i loro studi, facendo registrare un forte interesse per i programmi di studi all'estero in Italia; un fatto da incoraggiare che genera un significativo indotto occupazionale valutabile in circa 10 mila posti di lavoro”.
“Con queste modifiche – continua Di Sanzo – si crea difficoltà agli studenti che non possono richiedere più un visto con domande «di gruppo», comunemente riferite come “Batch Applications”, come veniva fatto fino ad ora per mezzo delle istituzioni scolastiche preposte, ma devono recarsi personalmente al Consolato competente; questo comporta un cumulo di lavoro non sostenibile per i consolati che già oggi sono in difficoltà ad espletare le normali pratiche di visto a causa di mancanza di adeguate risorse di personale”.
“La notizia che il provvedimento del prelievo dei dati biometrici sarà applicato anche agli studenti – riporta il parlamentare – sta creando forte apprensione presso gli operatori della formazione e presso le università americane con sede in Italia i cui studenti potrebbero non ricevere il visto in tempo per l'inizio del programma di studi”.
Di Sanzo, dunque, chiede ai due Ministri se “intendano adottare iniziative di competenza di carattere normativo volte a venire incontro alle esigenze della nostra rete consolare e del mondo della scuola e dell'università evitando che l'applicazione del provvedimento riguardi il prelievo dei dati biometrici per la richiesta di visto consolare da rilasciare agli studenti stranieri che vogliono venire a studiare in Italia con particolare attenzione alle domande provenienti dagli Stati Uniti”. (aise)