Voto all’estero: potenziare il supporto alle sedi consolari nelle aree remote o insulari

ROMA\ aise\ - Per garantire il diritto di voto anche agli italiani all’estero residenti in aree particolarmente remote o insulari, il Governo dovrebbe “adottare iniziative” per “potenziare il supporto logistico e organizzativo alle sedi consolari, in particolare nei Paesi di secondario accreditamento. È quanto sostiene il deputato Pd Claudio Michele Stefanazzi che ha interrogato in merito i Ministri degli affari esteri e dell'interno, Tajani e Piantedosi.
Nella premessa, Stefanazzi riporta che “in occasione delle recenti consultazioni elettorali per il Parlamento europeo, sono emerse diverse criticità relative all'effettiva possibilità, da parte di cittadini italiani residenti all'estero in aree particolarmente remote o insulari, di ricevere per tempo i plichi elettorali e di esercitare il proprio diritto di voto; in tali contesti, caratterizzati da gravi difficoltà logistiche e dalla mancanza di collegamenti regolari e diretti per il recapito della corrispondenza, anche l'invio tempestivo dei materiali elettorali da parte delle rappresentanze diplomatico-consolari può risultare insufficiente a garantire l'effettiva partecipazione al voto”.
“Le procedure attualmente previste dalla normativa e dalle direttive ministeriali – ricorda il deputato – si basano in modo prevalente sull'utilizzo dei servizi postali locali, i quali, in determinate realtà geografiche, non dispongono di tratte dedicate o di frequenze adeguate, rendendo così incerta o tardiva la consegna dei plichi elettorali”.
“Sebbene le rappresentanze diplomatiche si adoperino con impegno per rispettare le tempistiche prescritte, non sempre esse possono sopperire a limiti infrastrutturali esterni e a condizioni di accessibilità compromesse”, annota Stefanazzi secondo cui “è urgente valutare l'introduzione di strumenti operativi, risorse aggiuntive o modalità alternative, anche sperimentali, per agevolare l'esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini italiani residenti in contesti remoti”.
Il parlamentare, quindi, chiede ai due Ministri “se siano a conoscenza delle difficoltà riscontrate in occasione delle ultime elezioni da parte di cittadini italiani residenti in aree particolarmente isolate e quali valutazioni siano in corso per evitare che simili disagi si ripetano in futuro; se non si ritenga necessario adottare iniziative di competenza volte a potenziare il supporto logistico e organizzativo alle sedi consolari, in particolare nei Paesi di secondario accreditamento, al fine di garantire pienamente l'esercizio dei diritti politici degli italiani all'estero” e, infine, “se non si intenda promuovere, anche attraverso un apposito tavolo tecnico interministeriale, lo studio di soluzioni alternative – come il ricorso a strumenti digitali certificati o accordi dedicati con operatori postali – che possano integrare o, laddove necessario, sostituire le modalità tradizionali di voto per corrispondenza nei casi di maggiore complessità territoriale”. (aise)