Voto estero/ Pd Manchester: “fortissima preoccupazione” per l’ipotesi di decreto sul voto esclusivamente in presenza

MANCHESTER\ aise\ - Il Circolo del Partito Democratico di Manchester esprime la sua “fortissima preoccupazione” e “ferma contrarietà” in merito all'ipotesi, emersa da fonti parlamentari, che la maggioranza possa approvare tramite decreto legge una norma per imporre il voto in presenza, anziché per corrispondenza, per i cittadini italiani residenti all'estero in occasione del prossimo referendum costituzionale.
Sarebbe, annota il Circolo Pd, “un atto discriminatorio che colpirebbe circa 6.5 milioni di elettori AIRE, tra cui più di 120 mila cittadini residenti nella Circoscrizione di Manchester”.
“Se tale iniziativa venisse attuata, gli italiani all'estero sarebbero di fatto discriminati rispetto ai connazionali residenti in Italia”, sostiene il Pd Manchester. “L'istituzione di una sede unica di voto per circoscrizione consolare rappresenta un onere inaccettabile e profondamente iniquo” su diversi fronti, il primo dei quali rappresentato da costi e distanze: “una sede unica – spiega il Circolo Pd – obbligherebbe i cittadini a sobbarcarsi spese non previste, con viaggi che, a seconda della residenza all'interno dell'estesa circoscrizione consolare (come quella di Manchester, che può richiedere fino a 4 ore di viaggio di sola andata), possono essere lunghi e onerosi”.
La misura, inoltre, “penalizzerebbe in particolare anziani e disabili, che hanno maggiori difficoltà a viaggiare, oltre ai lavoratori, costretti a richiedere giorni di ferie per poter esercitare il proprio diritto/dovere al voto”.
L'imposizione del voto in presenza “andrebbe ad aggravare le già evidenti difficoltà operative dei consolati italiani all'estero, strutture spesso pesantemente sotto organico, come nel caso di quello di Manchester, che già fatica a espletare funzioni ordinarie essenziali, inclusa l’emissione dei passaporti”.
Infine, “il voto in presenza richiederebbe ai consolati di sostenere costi aggiuntivi e di sovraccaricare il personale e le strutture (già limitate) per l'allestimento e il controllo dei seggi, mentre il voto per corrispondenza è un sistema collaudato e significativamente più efficiente”.
Per Circolo Pd sarebbe, dunque, “un "colpo di mano" che, in considerazione dei tempi stretti del voto referendario, mira a bypassare il necessario e doveroso dibattito parlamentare su un provvedimento che penalizzerebbe direttamente circa 6.5 milioni di cittadine e cittadini italiani residenti all'estero”.
Condividendo la forte preoccupazione espressa dal Vicepresidente del PD alla Camera, Toni Ricciardi, e dalla leadership nazionale del Partito Democratico, la Segretaria del PD di Manchester e membro della Segreteria della Federazione PD UK, Giulia Sirigu, sostiene che "questa ipotesi non solo lede i principi di uguaglianza e di democrazia, ma appare come un chiaro tentativo del governo di mettere a tacere, in maniera discriminatoria, le cittadine e i cittadini italiani all'estero, limitandone di fatto la partecipazione al processo democratico".
Per questo, il Circolo Pd di Manchester ha deciso di unirsi all’appello rivolto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché “vigili sulla piena tutela del diritto di voto di tutti i cittadini italiani”. (aise)