Act for Humanity: 280 operatori umanitari morti nel 2023. È l'anno peggiore
ROMA\ aise\ - Il 19 agosto è il World Humanitarian Day, giornata nata per rendere omaggio a tutti gli operatori umanitari, spesso impegnati in contesti pericolosi e sensibili, e per commemorare coloro che hanno perso la vita in servizio. La ricorrenza ha anche l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle attuali questioni umanitarie. Anche l'Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo si è unita all’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) nel tenere alta l’attenzione sul lavoro costante e instancabile che donne e uomini garantiscono in situazioni di crisi ed emergenza. L'ultimo anno, il 2023, è stato l'anno con il maggior numero di morti, 280.
Il tema di quest’anno, "Act For Humanity", segna il ventunesimo anniversario dell’attacco all’ufficio delle Nazioni Unite a Baghdad, in Iraq, il 19 agosto 2003. Solo nel 2023 sono stati ben 595 gli operatori umanitari vittime di attacchi, di cui 91 rapiti, 224 feriti e, come detto, 280 uccisi.
Questo impegno è confermato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nel sostegno di interventi in aree di crisi umanitaria, fornendo soccorso, protezione e assistenza alle popolazioni e consentire il rapido ristabilimento delle condizioni necessarie per la ripresa dei processi di sviluppo.
Anche l'Unione Europea ha reso omaggio agli operatori umanitari, con le parole affidate all'Alto rappresentante/Vicepresidente, Josep Borrell, e il Commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic: "Quando le catastrofi colpiscono, scoppiano crisi ed emergono conflitti, gli operatori umanitari sono tra i primi a fornire aiuto di emergenza alle persone colpite. Questa vocazione disinteressata a portare assistenza - ma anche speranza - ai più vulnerabili deve essere onorata e protetta. Eppure non possiamo dimenticare il grave pericolo cui sono esposti gli operatori umanitari nello svolgimento dei loro compiti in zone di guerra e in contesti in cui la loro sicurezza non è garantita. Il 2023 è stato purtroppo l'anno anno che ha visto il maggior numero di morti tra gli operatori umanitari, e il 2024 probabilmente seguirà la stessa tendenza drammatica".
"È per questo motivo che l'UE ha istituito l'iniziativa “Protect Aid Workers” per aiutare con assistenza legale e sovvenzioni finanziarie rapide gli operatori umanitari locali che subiscono, nell’esercizio delle loro funzioni, attacchi o altri incidenti di sicurezza - hanno spiegato -. Primo nel suo genere, dal febbraio 2024 il meccanismo ha distribuito 25 sovvenzioni ad operatori umanitari che necessitavano di sostegno, per un valore di oltre 240 000 €. Sebbene "Protect Aid Workers" colmi un'importante lacuna in ambito umanitario, resta ancora molto da fare. Assistiamo negli ultimi anni a una terribile tendenza da parte di un certo numero di Stati a non rispettare le norme di base del diritto internazionale umanitario nei conflitti in cui sono impegnati. Ciò richiede un'azione risoluta da parte di tutta la comunità internazionale in difesa del diritto internazionale umanitario in quanto parte del fondamento dell'ordine internazionale basato su regole".
"La Giornata umanitaria mondiale ricorda a ognuno di noi che proteggere gli operatori umanitari non è solo la cosa giusta da fare, ma costituisce anche un obbligo giuridico ai sensi del diritto internazionale umanitario - hanno concluso Borrell e Lenarcic -. E ci ricorda anche che l'alternativa al rispetto del diritto internazionale umanitario è l'impunità e il peggioramento della spirale di abusi le cui vittime principali sono civili e operatori umanitari." (aise)