“Di Segno in Segno”: a Città di Castello le opere grafiche di Omar Galliani

PERUGIA\ aise\ - Sarà allestita sino al 7 febbraio 2025 la mostra personale di Omar GallianiDi Segno in Segno”, inaugurata sabato, 7 dicembre, presso la Galleria delle Arti di Città di Castello, in provincia di Perugia, alla presenza dell’artista.
Accompagnata da un testo critico di Lorenzo Fiorucci, l’esposizione è realizzata con il patrocinio di Comune di Città di Castello, Fondazione Cassa di Risparmio Città di Castello, Rotary Club Città di Castello e la partnership tecnica di Petruzzi Editore.
Per la prima volta, viene esposto un corpus completo di opere grafiche di Omar Galliani, realizzate dagli anni Settanta agli anni Duemila. Il maestro del disegno italiano si approccia alle tecniche incisorie – principalmente litografia e acquatinta – grazie ad una docenza all’Accademia di Belle Arti di Urbino (1979-80), città da sempre nota per le stamperie d’arte.
Allo stesso modo, Città di Castello, che ha dato i natali a Celestino Celestini (1882-1961) e Alberto Burri (1915-1995), annovera nella sua storia una lunga tradizione dedicata alla stampa e all’editoria artistica, portata avanti anche dalla Galleria delle Arti di Luigi Amadei, che fatto della promozione grafica, in primis Burri, ma anche Picasso, Morandi e Bacon, una delle linee identitarie della propria missione.
Il percorso espositivo comprende una quindicina di opere, molte delle quali in grandi formati, decisamente insoliti per le incisioni. Sono inoltre sposti alcuni esemplari unici, che associano alla litografia su pietra interventi manuali a tempera o pastello o applicazioni in marmo di Carrara.
“Se le opere più note di Galliani trovano nel disegno la matrice più autentica della sua produzione, oltre che la tecnica prediletta”, scrive Lorenzo Fiorucci, “nella litografia egli non perde la genuinità della propria ricerca, seppur con esiti talvolta sorprendentemente diversi. Nelle litografie si possono infatti apprezzare quelle che sono le qualità tecniche di un segno grafico che nel suo dipanarsi tra la superficie liscia della pietra si fa prima specchio rovesciato di un’immagine e poi metafora di uno studio perseguito, senza soluzione di continuità, dagli anni Settanta ad oggi, in una prospettiva sempre più orientata ad una rilettura dell’idea stessa di figura, anche attraverso prelievi e citazioni storiche, nonché poetiche mitizzazioni arcaiche”. E ancora: “Nell’acquatinta, all’opposto, emerge preponderante quel dato tonale, cromatico di sofisticata costruzione onirica, quasi in una commistione evocativa di istanze simboliste immerse in suggestioni cosmiche surreali. Il fascino della ricerca di Galliani sta proprio in questa capacità di cucire insieme visioni, creando un incantesimo, che trasporta l’osservatore all’interno di un mondo variegato, fatto di commistioni tra Oriente e Occidente, evanescenze atmosferiche, echi metafisici, citazioni classiche e richiami contemporanei”.
“Tutte le volte che graffi una lastra ti accorgi del fondo di luce che avanza o indietreggia e il riflesso si impunta e suona con poche note sorde e lineari”, scriveva Omar Galliani nel 1991, durante un viaggio a Praga. “Linea d’ombra o di luce dove gli acidi divorano e smussano i tuoi segni notturni. Notte di nitrati solubili o eterei in pose lunghe o brevi. Notte di pallidi segni inchiostrati di nero o di rosso. Notte di mani leggere o pesanti nel togliere o aggiungere. Mestica oleosa dei solchi baciati da carte umide e pesanti. Deposito di sali, evaporare leggero d’acqua e d’inchiostro. Nel fisso o nel mobile l’unico e il multiplo affiorano nella dinastia dei segni interrotti dal numero arabo. Codice di passioni violate su una tenera lastra di rame”.
Omar Galliani nasce a Montecchio Emilia (RE) nel 1954. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Viene invitato alla prima Triennale Internazionale del Disegno di Norimberga nel 1979. Partecipa a tre Biennali di Venezia, nel 1982, nel 1984 e nel 1986 e a due Quadriennali di Roma, nel 1986 e nel 1996. Nel 1981 è presente alla Biennale di San Paolo del Brasile e a quella di Tokio, nel 1982 alla Biennale di Parigi. Nel 1998 la New York University gli dedica una personale. È del 2000 la prima personale “Aurea in Cina” presso il Museum of the Central Academy of Fine Art a cui seguirà nel 2003 l’invito alla prima Biennale di Pechino vinta ex aequo con George Baselitz. Successivamente partecipa alla Biennale del 2005 e proseguirà il suo tour cinese toccando le città di Shanghai, Chengdu, Suzhou, Dalian, Xi’an, Wuhan, Hangzhou, Ningbo. Questo viaggio culminerà poi con l’esposizione del 2007 “Omar Galliani tra Oriente e Occidente” alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia, quale evento speciale della Biennale di Venezia. Le Gallerie degli Uffizi di Firenze nel 2008 acquisiscono per le proprie collezioni il trittico “Notturno”. Nel 2017 il Direttore degli Uffizi Eike Schmidt gli commissiona un autoritratto per la collezione ufficiale del Corridoio Vasariano. Nell’ottobre 2018 si è tenuta la presentazione ufficiale dell’opera nell’Auditorium Vasari. Sempre nel 2017, alle Gallerie d’Italia – Banca Intesa Sanpaolo, a Milano, si inaugura la personale “Intorno a Caravaggio”. Nel 2018 la GAMeC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, e l’Accademia Carrara di Bergamo lo invitano a “Raffaello e l’eco del Mito”, nel Monastero delle Clarisse di Grosseto viene inaugurata “Teofanie” e nel 2019 il CIAC di Foligno presenta “Il corpo del Disegno”. Sempre nel 2019 Tornabuoni Art di Londra inaugura “A symphony in graphite”. La Fondazione Bevilacqua La Masa presenta “Dipinta – La metis dell’Acqua”. La Galleria Tornabuoni Art, nel 2021, apre la mostra “Baci Rubati/Covid-19”, prodotta durante l’anno di pandemia. Sempre nel 2021 The Art Museum Riga Bourse, sezione del Latvian National Museum of Art inaugura la mostra “Self-Reflections”, con la collaborazione delle Gallerie degli Uffizi. Negli ultimi mesi dello stesso anno, il Museo Marca di Catanzaro ospita la personale “Omar Galliani. Il disegno non ha tempo”. Nel 2022 il Mart di Rovereto lo invita a “Giotto e il Novecento” e acquisisce per le proprie collezioni la tavola “Riflessi”. Nel 2023 il teatro Galli e il Part di Rimini presentano l’opera “Per Santa Teresa”. Nello stesso anno, il Palazzo Reale di Milano presenta la monografica “Omar Galliani. Diacronica. Il tempo sospeso”, a cura di Flavio Caroli e Vera Agosti, mentre la Fondazione Franco Zeffirelli di Firenze l’installazione “Omar Galliani. Un’Opera per Zeffirelli”. A gennaio del 2024 si inaugura la monografica “Omar Galliani. L’eco della Sibilla”, tra le sale del Palazzo dei Capitani di Ascoli Piceno, e la collettiva “Le vie della fede. Testimonianze d’arte e di pensiero” al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo di Roma. A marzo, il Collegio e la Galleria Alberoni ospitano “Silenzio, l’enigma del verso. Il Cristo di spalle di Omar Galliani in dialogo con l’Ecce Homo di Antonello da Messina”. Il Museo del 900 di Milano acquisisce per le proprie collezioni l’opera “Dalla bocca e dal collo del foglio” del 1977. (aise)