Grand Tour Italia: a Bologna viaggio nella biodiversità del nostro Paese

BOLOGNA\ aise\ - EARTH Foundation approda a Bologna con uno spazio permanente presso Grand Tour Italia, il nuovo Parco che prende casa negli ambienti dell’ex FICO, fondato da Oscar Farinetti, visitabile gratuitamente a partire dal 5 settembre 2024.
Grand Tour Italia è un viaggio nella biodiversità che caratterizza le 20 regioni italiane, attraverso un'esperienza immersiva che offre l’occasione di esplorarne la ricchezza culturale, enogastronomica e paesaggistica. La collaborazione con la Fondazione EARTH si inserisce in questo contesto con il preciso obiettivo di proporre una programmazione espositiva che valorizzi i temi e le questioni care al progetto, attraverso una serie di mostre dedicate al linguaggio fotografico e pensate ad hoc per il pubblico di Grand Tour Italia.
Si parte con “Photo&Food. Il cibo nelle fotografie Magnum dagli anni Quaranta a oggi”, a cura di Walter Guadagnini in collaborazione con Costanza Vilizzi, realizzata insieme a Magnum Photos: una mostra collettiva dedicata al cibo e alla sua rappresentazione nella fotografia degli ultimi ottant’anni, realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Originariamente concepita per gli spazi dell’Art House è stata oggi ripensata in una nuova veste per abitare il nuovo Grand Tour Italia dove sarà accessibile gratuitamente sino al 7 gennaio 2025.
La mostra rende gli alimenti, la tradizione e il ruolo sociale del cibo protagonisti di un percorso unico, composto da oltre ottanta immagini, firmate da fotografi internazionali, membri dell’agenzia Magnum Photos, tra cui: Abbas (1944, Iran - 2018, Francia), Eve Arnold (1912, Stati Uniti d’America - 2012, Regno Unito), Olivia Arthur (1980, Regno Unito), Jonas Bendiksen (1977, Norvegia), Werner Bischof (1916, Svizzera - 1954, Peru), Cristina De Middel (1975, Spagna), Elliott Erwitt (1928, Francia), Leonard Freed (1929, Stati Uniti d’America - 2006, Stati Uniti d’America), Philippe Halsman (1906, Lettonia - 1979, Stati Uniti d’America), Nanna Heitmann (1994, Germania), Guy Le Querrec (1941, Francia), Alex Majoli (1971, Italia), Inge Morath (1923, Austria - 2002, Stati Uniti d’America), Martin Parr (1952, Regno Unito), Paolo Pellegrin (1964, Italia), Raghu Rai (1942, Pakistan), George Rodger (1908, Regno Unito - 1995, Regno Unito), Zied Ben Romdhane (1981, Tunisia), Jérôme Sessini (1968, Francia), David Seymour (1911, Polonia - 1956, Egitto), Ferdinando Scianna (1943, Italia), Alex Webb (1952, Stati Uniti d’America).
Grand Tour Italia: 5.000 passi nelle 20 regioni italiane” offre al visitatore un parco in cui ciascuna regione trova uno spazio dedicato, che comprende un'area paesaggistica e di promozione turistica, un'osteria tipica con gestione e menù che variano periodicamente, un mercato con prodotti tipici regionali, un'area didattica e un ricco programma di eventi culturali, enogastronomici e folkloristici. Grand Tour Italia rappresenta un itinerario di (ri)scoperta dell'Italia, un percorso di 50.000 metri quadrati che ne celebra la storia, cultura e tradizioni attraverso il cibo e l'artigianato, offrendo ai viaggiatori l'opportunità di immergersi nella straordinaria diversità del patrimonio italiano.
Divisa in cinque sezioni e organizzata secondo un andamento sia cronologico che tematico, l’esposizione considera il cibo nella sua connotazione sociale, economica e simbolica, evidenziando l’inestricabile legame tra la vita dell’uomo e tutte quelle attività legate agli alimenti che appartengono a una sfera naturale e soprattutto culturale.
La mostra si apre sulle immagini in bianco e nero della sezione “Dalla guerra al Boom”, che presenta le opere dei primi membri dell’agenzia fotografica, tra cui Werner Bischof, Elliott Erwitt, Inge Morath, George Rodger e David Seymour. Il percorso prende le mosse dalla descrizione di un periodo drammatico, la Seconda guerra mondiale, in cui nutrirsi era una preoccupazione quotidiana per la maggior parte della popolazione europea.
Si prosegue con i decenni della ricostruzione e del boom economico: esplode la convivialità, si immortalano grandi tavolate, il cibo inizia a essere spettacolare e proprio i grandi protagonisti dello star system interpretano al meglio questo ruolo. Nella sezione “Il cibo delle star”, composta dalle opere di Bruce Davidson, Elliott Erwitt, Ara Güler, Philippe Halsman, Thomas Hoepker, David Hurn ed Elliott Landy, si incontrano Marilyn Monroe, Alfred Hitchcock e Muhammad Ali, testimonial non di un brand specifico, ma del nuovo rapporto che la società ha intessuto con la tavola.
La terza sezione, intitolata significativamente “Dal produttore al consumatore”, riunisce una selezione di immagini legate alla filiera alimentare e a tutti quei processi che trasformano un prodotto della natura in merce, sino alla sua fruizione. Eve Arnold, Alex Majoli, Martin Parr, Paolo Pellegrin, Ferdinando Scianna, Alex Webb sono gli autori di scatti provenienti da ogni parte del mondo che lasciano emergere l’aspetto più specificamente sociale, economico e latamente politico del cibo, in un affascinante incrocio tra la tradizione di determinate colture e culture e la contemporaneità dei meccanismi di distribuzione di massa.
Il quarto capitolo di questo romanzo dell’immagine e del gusto è dedicato alle nuove forme di produzione e consumo e si intitola “Cibo estremo”. Attraverso le opere di Jonas Bendiksen, Cristina de Middel, Martin Parr, Zied Ben Romdhane, Jérôme Sessini la mostra compie un viaggio tra attrazione e incredulità, in un mondo da un lato permeato dalla tecnologia, dall’altro desideroso di riscoprire ritmi e modi di vita del passato, per recuperare una necessaria durabilità, uno sguardo che è anche una sfida per tutti noi.
La mostra si chiude poi su un tema da sempre legato a tutte le fasi del rapporto tra l’uomo e il cibo, dalla raccolta alla coltivazione sino al consumo, vale a dire l’aspetto sacrale, che tocca ogni cultura e ogni forma religiosa. Nella sezione “La tavola sacra”, attraverso le opere di Abbas, Olivia Arthur, Jonas Bendiksen, Nanna Heitmann, Guy Le Querrec, Raghu Rai e Ferdinando Scianna, si entra in una dimensione simbolica, percorrendo i diversi continenti per partecipare a riti che l’uomo segue dalla notte dei tempi nel tracciare la propria relazione con il cibo.
Un lungo viaggio visuale, ricco di sorprese, punteggiato di immagini spesso giocose, talvolta drammatiche, mai banali, che sempre pongono in relazione l’esperienza umana con i prodotti della natura e con la loro elaborazione - “Il crudo e il cotto”, per citare il titolo di un volume epocale dell’antropologo Claude Lévi Strauss - dove non a caso poche sono le immagini nelle quali la figura umana non abbia un ruolo centrale, di necessario co-protagonista dello scatto. Anche in un contesto come quello di Grand Tour Italia tali riflessioni assumono naturalmente un valore ancora più significativo, sottolineando la molteplicità di sfaccettature che rendono il cibo un elemento complesso e ricco di significati, tradizioni e possibilità.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione dedicata, edita da Edizioni EARTH, contenente le riproduzioni delle opere in mostra, con i testi di Oscar Farinetti, presidente di EARTH, Chiara Ventura, vice-presidente di EARTH, e Walter Guadagnini, curatore della mostra. Il volume è disponibile presso Grand Tour Italia a Bologna, EARTH a Verona e online. (aise)