Il ministro Tajani inaugura gli Stati Generali della Diplomazia

ROMA\ aise\ - “I nostri diplomatici tutelano l’interesse nazionale ovunque nel mondo”. È stato il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, a dare il benvenuto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a tutti i diplomatici e le autorità presenti questa mattina in Sala Conferenze Internazionali alla Farnesina per l’apertura ufficiale degli Stati Generali della Diplomazia.
Giunta alla 17^ edizione, la Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo è un appuntamento di confronto sull’azione internazionale del nostro Paese, che vedrà la partecipazione di oltre 150 titolari delle Sedi diplomatiche italiane all’estero e di numerosi ministri di Governo, per affrontare gli attuali scenari internazionali e questioni come la sicurezza cibernetica e le minacce ibride, la proiezione del saper fare italiano nel mondo tramite ricerca, scienza, energia e cultura, la nuova legislatura europea e la promozione dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese.
Un’occasione per “sottolineare la dimensione importante e variegata del vostro lavoro nel mondo”, ha detto Tajani ai diplomatici, “protagonisti” di quel grande “mosaico” che è la politica estera, insieme i funzionari del Ministero, ma anche a “tutti gli italiani che nei diversi settori operano nel mondo per tutelare gli interessi del nostro Paese”.
Quello che si sta concludendo, ha osservato il ministro degli Esteri, è stato un “anno molto complesso”, durante il quale l’Italia ha saputo gestire una non semplice Presidenza del G7, sempre tenendo “chiari i cardini della nostra visione”, ovvero un “convinto atlantismo” e un ”convinto europeismo”.
Proprio l’Europa sta vivendo un “momento difficile” in cui “grandi sfide” attendono la nuova Commissione e il nuovo Parlamento. “L’unione europea dovrà farsi carico delle proprie responsabilità anche a livello globale”, ha detto Tajani, dimostrando di “essere capace di giocare un ruolo da protagonista nell’alleanza atlantica”. In tal senso sarà necessario “lavorare con intensità per dar vita a una vera Difesa europea”, che sia “strumento di pace e di equilibrio”. Le altre sfide più prossime saranno quella della “crescita” e della “competitività”: l’Italia, “seconda potenza industriale del continente”, ha “portato in dote” a Bruxelles “idee e impegno”, che, Tajani ne è certo, saranno rafforzati dalla scelta di Raffaele Fitto come vice presidente esecutivo della Commissione. “Lavoreremo perché l’Europa sia più forte e integrata”, per la “riunificazione del continente con l’adesione completa dei Paesi dei Balcani occidentali” e, al più presto, anche dell’Ucraina, della Georgia e della Moldavia, ha detto Tajani.
Soffermandosi sull’Ucraina, il ministro ha espresso “grande tristezza” per i “tanti morti di una guerra ingiusta” voluta dalla Russia “in violazione del diritto internazionale”. L’auspicio è che la Seconda Conferenza di Pace per il cessate il fuoco “chiuda la stagione dell’orrore e della guerra”, portando, anche se non sarà semplice, Mosca al tavolo del negoziato e restituendo una “indipendenza territoriale” all’Ucraina.
L’Italia è impegnata anche su un altro “fronte difficile”, quello del Medio Oriente. “Lavoriamo per una de-escalation”, ha detto il ministro Tajani, ribadendo ancora una volta che il nostro Paese sostiene la soluzione “due popoli, due Stati”, per la quale però è essenziale il “mutuo riconoscimento” di Israele e Palestina.
Quanto alla situazione in Siria, domani, ha ricordato Tajani, ci sarà la riunione dei ministri degli Esteri del Quintetto e “ci auguriamo che i primi segnali si trasformino in concreti segnali positivi”.
In Medio Oriente “non è mai mancato il sostegno dell’Italia alla popolazione civile”, ha rivendicato Tajani, ricordando fra l’altro l’iniziativa “Food for Gaza”, grazie alla quale tra qualche giorno 15 tir carichi di materiale sanitario e alimentare saranno distribuiti, tramite il PAM, alla popolazione. Senza dimenticare gli oltre 100 bambini palestinesi feriti portati nel nostro Paese grazie a Nave Vulcano per essere curati negli ospedali italiani.
“Vogliamo svolgere un ruolo importante anche in Africa e America Latina”, ha detto ancora il ministro degli Esteri, nella convinzione che l’immigrazione sia un “problema globale”. Da qui nasce il Piano Mattei, “una sorta di Piano Marshall per l’Africa”, con cui l’Italia intende “favorire la crescita” del continente, combattendo contro povertà, terrorismo e cambiamenti climatici e sostenendo il diritto alla salute.
Fondamentale in tale contesto e “parte integrale della nostra politica estera” è anche la presenza di tanti missionari italiani, religiosi e laici, che “portano il sorriso e la solidarietà italiana” nel mondo e che nel mondo “sono amati e benvoluti”. Lo stesso dicasi per i nostri militari, impegnati in numerosi scenari in missioni di peacekeeping e ricostruzione, ai quali sono ovunque riconosciute “doti di equilibrio e umanità”. Il ministro Tajani si è detto “fiero di loro” e del loro operato.
“Siamo un grande Paese”, si è avviato a concludere Antonio Tajani, rammentando che l’Italia è “la seconda potenza manifatturiera in Europa e la quarta potenza commerciale nel mondo”. Forti di ciò, “dobbiamo continuare a essere portatori di pace nel mondo, perché sono convinto che possiamo fare ancora tanto e di più”. A tale scopo il ministro degli Affari Esteri italiano ha chiesto al suo collega elvetico Ignazio Cassis, presente oggi alla Farnesina, di organizzare il Primo Vertice dell’Italofonia, perché “anche l’italiano può essere strumento di pace, di amore e di benessere”. Al vertice saranno invitati i Paesi in cui l’Italiano è lingua ufficiale, ma anche quelli in cui vi è uhna presenza e un interesse per la nostra lingua.
All’ambasciatore Roberto Guariglia, segretario generale della Farnesina, il ministro Tajani ha chiesto invece di predisporre un testo di “riforma del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale”, affinché “sia più adeguato ai tempi” e alla necessità di potenziare sempre di più gli strumenti in favore della “diplomazia della crescita”. La Farnesina si occupa ormai anche di commercio estero e deve “essere all’altezza della sfida”. I dati parlano chiaro: l’export italiano, attestandosi a 626 miliardi di euro, vale un terzo del nostro PIL e, secondo il ministro Tajani, può ancora crescere. C’è bisogno però di “una politica industriale e della crescita” alla quale il MAECI può contribuire in virtù del suo ruolo. Ecco il perché della scelta di svolgere le prossime due giornate degli Stati Generali a Milano, dove, ha detto Tajani, tra ambasciatori e aziende ci sarà un confronto “diretto”, con “centinaia di imprenditori che si sono registrati per partecipare all’evento e dialogare con i nostri diplomatici”. Devono sapere che “c’è un ministero, c’è governo che li appoggia”.
Nella tre-giorni degli Stati generali si parlerà anche di diplomazia culturale e di sicurezza cibernetica e Intelligenza Artificiale e, “per far sì che l’Italia sia all’altezza” anche in quest’ultimo settore in tutte le sedi internazionali, il ministro Tajani, d’accordo con l’ambasciatore Guariglia, creerà un ufficio e una Direzione Generale ad hoc.
Insomma, ha chiosato Tajani, “vogliamo dare il nostro forte contributo perché tutti possano sapere che l’Italia ha enormi risorse da offrire. Non si tratta di battere i pugni, ma di arricchire le organizzazioni internazionali della nostra presenza, del nostro saper fare”, ha concluso Tajani, rammentando che “il valore dell’umanità” è sempre al centro dell’azione di donne e uomini italiani nel mondo. (r.aro.\aise)