Inizia il Conclave/ Re: Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti

foto Vatican Media
ROMA\ aise\ - “Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le generazioni future”. Così il Cardinale Giovanni Battista Re, Decano del Collegio Cardinalizio, nell’omelia della Santa Messa "pro eligendo Romano Pontifice" celebrata questa mattina nella Basilica Vaticana, a poche ore dall’ingresso dei Cardinali in Cappella Sistina, oggi pomeriggio alle 16.30, per l’avvio del Conclave che eleggerà il 267esimo Papa della storia della Chiesa cattolica.
133 i cardinali elettori chiamati ad eleggere il successore di Francesco. Nel tardo pomeriggio, indicativamente alle 19.00, la prima fumata. L’appuntamento per i Cardinali, recita la nota della Santa Sede, è alle 16.15 nella Cappella Paolina, Prima Loggia del Palazzo Apostolico Vaticano. I Cardinali di rito latino indosseranno la veste rossa con la fascia, il rocchetto, la mozzetta, la croce pettorale con cordone rosso e oro, l’anello, lo zucchetto e la berretta; i Cardinali delle Chiese Orientali indosseranno l’abito corale loro proprio.
Dalla Cappella Paolina, al canto delle Litanie dei Santi, i Cardinali Elettori si dirigeranno processionalmente alla Cappella Sistina dove, dopo il canto del Veni Creator, pronunceranno il giuramento prescritto.
Seguirà l’Extra omnes (Fuori tutti): sarà il maestro delle Celebrazioni Liturgiche pontificie, l'arcivescovo Diego Ravelli, terminato il giuramento, ad invitare gli estranei al Conclave a lasciare la Cappella Sistina, poiché l'elezione papale è segreta.
“Siamo qui per invocare l’aiuto dello Spirito Santo, per implorare la sua luce e la sua forza perché sia eletto il Papa di cui la Chiesa e l’umanità hanno bisogno in questo tornante della storia tanto difficile e complesso”, ha detto Re nell’omelia di questa mattina. “Pregare, invocando lo Spirito Santo, è l’unico atteggiamento giusto e doveroso, mentre i Cardinali elettori si preparano ad un atto di massima responsabilità umana ed ecclesiale e ad una scelta di eccezionale importanza; un atto umano per il quale si deve lasciar cadere ogni considerazione personale, e avere nella mente e nel cuore solo il Dio di Gesù Cristo e il bene della Chiesa e dell’umanità”.
“Fra i compiti di ogni successore di Pietro – ha evidenziato Re – vi è quello di far crescere la comunione: comunione di tutti i cristiani con Cristo; comunione dei Vescovi col Papa; comunione dei Vescovi fra di loro. Non una comunione autoreferenziale, ma tutta tesa alla comunione fra le persone, i popoli e le culture, avendo a cuore che la Chiesa sia sempre “casa e scuola di comunione”. È inoltre forte il richiamo a mantenere l’unità della Chiesa nel solco tracciato da Cristo agli Apostoli. L’unità della Chiesa è voluta da Cristo; un’unità che non significa uniformità, ma salda e profonda comunione nelle diversità, purché si rimanga nella piena fedeltà al Vangelo”.
Ogni Papa, ha ricordato il Decano, “continua a incarnare Pietro e la sua missione e così rappresenta Cristo in terra; egli è la roccia su cui è edificata la Chiesa. L’elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone, ma è sempre l’Apostolo Pietro che ritorna. I Cardinali elettori esprimeranno il loro voto nella Cappella Sistina, dove - come dice la Costituzione Apostolica Universi dominici gregis - “tutto concorre ad alimentare la consapevolezza della presenza di Dio, al cui cospetto ciascuno dovrà presentarsi un giorno per essere giudicato”. Preghiamo quindi perché lo Spirito Santo, che negli ultimi cento anni ci ha donato una serie di Pontefici veramente santi e grandi, ci regali un nuovo Papa secondo il cuore di Dio per il bene della Chiesa e dell’umanità. Preghiamo – ha aggiunto – perché Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella società odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio”.
“Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore né portatrice di bene per le generazioni future. La Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, intervenga con la sua materna intercessione, perché – ha concluso Re – lo Spirito Santo illumini le menti dei Cardinali elettori e li renda concordi nell’elezione del Papa di cui ha bisogno il nostro tempo”. (aise)