L’Arte Povera incanta Parigi
PARIGI\ aise\ - Il 9 ottobre scorso, alla presenza dell’ambasciatrice d’Italia in Francia, Emanuela D’Alessandro, è stata inaugurata presso la Bourse de Commerce - Pinault Collection di Parigi una grande mostra dedicata al movimento italiano dell'Arte Povera.
Tra eredità e influenze, la mostra comprende più di 250 opere storiche e contemporanee, oltre a pezzi che hanno tratto ispirazione da questo importante movimento artistico italiano degli anni '60. L’esposizione illustra sia la nascita dell’Arte Povera in Italia sia l'emanazione internazionale di questo movimento attraverso opere dei suoi tredici principali protagonisti : Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio.
Situata all'interno dell'architettura unica della Bourse de Commerce, trasformata dall'architetto giapponese Tadao Ando, la mostra è stata concepita come un paesaggio che si attraversa e che diventa il terreno in cui affondano le radici le infinite poetiche dell'Arte Povera.
Ideata dalla curatrice Carolyn Christov-Bakargiev, specialista di questo movimento artistico di fama internazionale, la mostra “Arte Povera” presenterà sino al 20 gennaio 2025 una cinquantina di opere storiche ed emblematiche della Pinault Collection, messe in relazione con pezzi provenienti da altre prestigiose collezioni pubbliche e private.
Un movimento di materiali ed energia
“A metà degli anni '60, un certo numero di artisti italiani, principalmente di Torino, Genova, Bologna, Milano e Roma, diedero vita a un corpus di opere originale, libero, del tutto anticonformista e non dogmatico, che ha ampliato i domini della pittura, della scultura, del disegno e della fotografia e che ha creato le prime "installazioni" nella storia dell'arte, nonché opere e azioni performative”, ricorda la curatrice. “Utilizzando materiali e tecniche semplici, questi artisti hanno creato installazioni che coinvolgono lo spettatore nell'opera stessa. Privilegiando elementi naturali e rurali (come terra, patate, lattuga, acqua, carbone, alberi e corpi viventi di animali ed esseri umani), così come artificiali e urbani (elementi che si trovano nei negozi di ferramenta come piastre di acciaio inossidabile, lingotti di piombo, lampadine, travi di legno e tubi al neon), le loro opere innescano flussi di energia fisica, chimica e persino psichica, attingendo a nozioni di memoria ed emozione per coinvolgere i loro spettatori”.
Un dialogo tra oltre 250 opere
Oltre al nucleo delle opere dei tredici artisti associati all’Arte Povera, la mostra include oggetti e documenti che ripercorrono le fasi chiave di ciò che possiamo considerare gli inizi del movimento.
In mostra, i tredici artisti sono inoltre associati a una personalità, un movimento, un’epoca o un materiale che si ritiene abbiano esercitato una profonda influenza su di loro, come un’immagine di Giorgio De Chirico per Paolini e un’opera di Sano di Pietro per Marisa Merz.
L'Arte Povera è generalmente definita come una tendenza artistica della fine degli anni '60, ma la sua influenza è stata e rimane considerevole come dimostrano le opere esposte alla Bourse de Commerce: da David Hammons, William Kentridge, Jimmie Durham e Anna Boghiguian negli anni '80 a Pierre Huyghe, Grazia Toderi e Adrián Villar Rojas negli anni '90, a Mario Garcia Torres, Renato Leotta, Agnieszka Kurant, Otobong Nkanga, Theaster Gates e D Harding negli anni 2000. Ogni artista a modo suo si confronta e lavora attivamente con questa eredità.
Le opere della mostra “Arte Povera” provenienti dal patrimonio della Pinault Collection sono messe in risonanza con opere giunte a Parigi, tra l’altro, dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea di Torino, dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di Torino, dal Kunstmuseum Liechtenstein—Vaduz, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, dalla Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Torino, dal Centre Pompidou di Parigi e dalla Tate di Londra. (aise)