Mattarella: il 150° della migrazione italiana in Brasile momento significativo nel rapporto tra i nostri Paesi

ROMA\ aise\ - “A distanza di 24 anni dalla visita del Presidente Ciampi, ho desiderato effettuare un viaggio che potesse permettere di fare esperienza di diversi aspetti della realtà del Paese. Recarmi a Brasília, Rio de Janeiro, San Paolo, Salvador e Porto Alegre – quest’ultima drammaticamente colpita dalle alluvioni delle scorse settimane – è un privilegio che consente di apprezzare la multiforme e ricca varietà del Brasile. Ogni tappa esprime un profilo differente dell’identità profonda di questo Paese di dimensioni continentali. “Gigante per la tua stessa natura”, come recita il vostro inno nazionale”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che oggi è intervenuto al Centro Brasiliano per le Relazioni Internazionali di Rio de Janeiro sul tema “Un dialogo inclusivo per uno scenario internazionale in evoluzione: partenariati e prospettive al livello bilaterale, regionale e globale”. Quarta tappa del suo viaggio in Brasile, a Rio il Capo dello Stato ha anche incontrato la collettività italiana e visitato il Monastero di San Benedetto e la Biblioteca Nazionale, considerata dall’UNESCO una delle più importanti biblioteche del mondo.
“Le relazioni d’amicizia che intratteniamo con il Brasile rappresentano un patrimonio condiviso, alimentato dal contributo di oltre ottocentomila italiani qui residenti e dalla più ampia comunità al mondo di italo-discendenti. Questi hanno svolto un ruolo attivo nel costruire il Brasile di oggi, il suo sviluppo e la sua prosperità”, ha sottolineato Mattarella. “Siamo grati al Parlamento brasiliano per aver istituito la data del 21 febbraio come “Giornata del migrante italiano”, in ricordo dello sbarco a Vitória nel 1874 di un centinaio di italiani partiti da Genova a bordo del vapore “La Sofia”. Portavano con sé pochi beni ma li spingeva l’aspirazione di voler prendere parte all’impresa di plasmare un Paese, disposti a integrarsi, e recavano la determinazione a raggiungere, con il proprio lavoro, una vita migliore. Questa terra generosa – ha rimarcato il Capo dello Stato – ha offerto loro accoglienza e opportunità e questo alimenta la riconoscenza da parte dell’Italia”.
“Il 150° anniversario dell’inizio della migrazione italiana in Brasile – ha aggiunto il Presidente – rappresenta un momento significativo nel rapporto tra i nostri Paesi e sollecita a riflettere sulla indivisibilità dei destini umani, ricordando questa pagina che ha segnato la nostra identità e la nostra storia recente. Una esperienza di cui siamo chiamati a far tesoro - unitamente ai nostri partner europei - nell’affrontare a nostra volta la sfida dell’accoglienza che l’attuale fenomeno migratorio pone alle nostre società. Le evidenti simpatie e somiglianze tra i nostri popoli potrebbero essere considerate un tema secondario nei rapporti internazionali; al contrario – ha osservato – assumono una rilevanza nuova in relazione alle trasformazioni indotte dalle innovazioni tecnologiche che influenzano profondamente la sfera delle relazioni sociali, le scelte di vita e le stesse relazioni politiche”.
Le basi del dialogo “sono i valori che appartengono ai nostri due popoli. L’amore per la libertà, la spinta a una società equa e inclusiva, il presidio offerto dallo Stato di diritto e dalla vigenza della democrazia. Il Brasile rappresenta uno dei maggiori protagonisti nel panorama delle democrazie mondiali. “Nel mondo di oggi, diciamo la verità, la democrazia non gode di buona salute. Questo ci interessa e ci preoccupa, perché è in gioco il bene dell’Uomo”. Non sono parole mie. Le ha pronunciate pochi giorni orsono, con l’efficacia comunicativa che lo caratterizza, Papa Francesco, il primo Pontefice sudamericano. Il Brasile, democrazia grande e vibrante, è il partner ideale per un confronto su questi temi; aperto a tutti, senza preclusioni ideologiche o di posizionamento geopolitico. Perché - dobbiamo interrogarci - c’è un ruolo, una responsabilità delle democrazie nel mondo? Perché, accanto agli interessi e alla loro composizione, ci sono valori che nutrono la convivenza internazionale e il rispetto reciproco”.
Ricordato che nel 2024 il Brasile è chiamato a guidare il G20, mentre l’Italia presiede il G7, “fori intergovernativi che forniscono l’occasione di proficui scambi di vedute su tematiche fondamentali per il nostro pianeta, per la elaborazione di piattaforme che uniscano”, Mattarella ha ricordato “l’obiettivo della Presidenza italiana in difesa del multilateralismo e di un ordine internazionale basato sulle regole e sui principi della Carta delle Nazioni Unite, a tutela di ciascun membro della Comunità internazionale, a prescindere dal suo peso demografico, a prescindere dalle sue dotazioni militari, a prescindere dal suo livello di sviluppo”.
Citato il Vertice del G7 l’Italia e il suo incontro con Lula, il Presidente ha definito l’attuale come “un tempo che richiede dialogo e confronto”.
L’Italia “guarda con grande ammirazione al lavoro avviato dalla presidenza brasiliana per giungere al lancio dell’Alleanza Globale contro la Fame e la Povertà, in occasione del summit G20 di novembre” e “sostiene pienamente questa iniziativa ed è pronta a collaborare a tutti i livelli”.
Attenzione anche alla “crisi climatica e ai conflitti” che “hanno accentuato la piaga di centinaia di milioni di persone sull’orlo della morte per fame, o che non hanno accesso a un’alimentazione sana e completa”.
“Ogni crisi genera conseguenze e priva dell’elementare diritto alla vita le persone, costringendole, spesso, a fuggire in cerca di sopravvivenza”, ha detto Mattarella. “La pandemia prima e il proliferare dei conflitti – in primis quello in Ucraina – hanno portato a un forte incremento nel numero di persone malnutrite, che sono oggi oltre 120 milioni in più di quante ve ne fossero nel 2019. Brasile e Italia - America Latina ed Europa - possono collaborare al livello multilaterale, e dar vita anche a iniziative trilaterali con i paesi africani, per costruire sistemi alimentari più sostenibili e più produttivi”.
D’altra parte, ha aggiunto, “la sicurezza alimentare non è soltanto il primo baluardo della sicurezza economica, aspetto, naturalmente, di per sé importantissimo. È anche la precondizione dell’esercizio pieno ed effettivo dei diritti di libertà. Senza di essa non sarà mai possibile conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che la Comunità internazionale si è impegnata a raggiungere per il 2030”.
Quanto alla “transizione verde” è urgente che essa sia “concreta, pragmatica, sostenibile ed efficace”.
“Per troppo tempo abbiamo affrontato in modo inadeguato la questione della tutela dell’ambiente e del cambiamento climatico”, ha sostenuto Mattarella, citando le “conseguenze nefaste” prodotte dalle alluvioni nel Rio Grande do Sul. “Guardiamo con grande interesse alle iniziative che nell’ultimo biennio il Brasile ha rinnovato in una logica di contrasto ai cambiamenti climatici e di tutela dei numerosi biomi naturali presenti nel Paese. Tra essi, il mio pensiero non può che andare alla foresta amazzonica, sterminato patrimonio di biodiversità, il cui tasso di deforestazione è notevolmente diminuito nel corso dell’ultimo anno e mezzo, a beneficio di noi tutti”.
La lotta al cambiamento climatico in cui “l’Italia – insieme agli altri Stati membri dell’Unione Europea – è fortemente impegnata” è “una responsabilità collettiva che non può prevedere gradi diversi di impegno tra i Paesi”.
Passando agli scenari internazionali, il contesto “si presenta drammaticamente incerto”, visto che “si moltiplicano le crisi” ma “non possiamo rassegnarci alla guerra. Al pari del Brasile e di altri grandi Paesi aspiriamo alla pace e la perseguiamo. Come italiani, come europei, come membri responsabili del consesso delle Nazioni riteniamo che essa debba essere costruita a partire dai principi elementari di giustizia e ancorata al diritto delle genti”.
Se l’aggressione russa all’Ucraina “mina i pilastri dell’ordine internazionale, viola i più basilari principi di coesistenza tra gli Stati”, è inaccettabile quanto accade in Medio Oriente, “teatro negli ultimi mesi delle sciagurate gesta terroristiche di Hamas contro inermi civili israeliani e dell’inaccettabile massacro di civili palestinesi a Gaza, vive da troppo tempo martoriato”.
“Le aree di crisi nel mondo sono oggi numerose. Le cause dell’instabilità sono profonde. Soltanto soluzioni politiche, processi di pace inclusivi, una strategia di prevenzione dei conflitti e una rinnovata fiducia nel multilateralismo e nelle Nazioni Unite – ha sottolineato Mattarella – possono offrire possibilità concrete di edificare un orizzonte di ritrovata pace, di ricostruzione, di crescita sociale ed economica. In questo contesto, Brasile e Italia non possono mancare di prestare doverosa attenzione alle proposte di rinnovamento delle Nazioni Unite e delle Istituzioni Finanziarie Internazionali”.
Brasile e Italia “condividono la necessità di un rilancio del multilateralismo in cui i paesi del Sud Globale possano esprimere con efficacia la loro voce protagonista e il loro peso”.
Nel suo intervento, Mattarella ha parlato anche degli investimenti italiani ed europei in America Latina, auspicando “una conclusione rapida” dell’Accordo commerciale tra Mercosur e Unione Europea, e ricordato la prossima Conferenza Italia-America Latina e Caraibi, al 12ª, in programma nel 2025.
Concludendo, Mattarella ha citato Sergio Vieira de Mello, “fulgido esempio di diplomatico brasiliano votato alla causa del dialogo e dell’impegno umanitario, cresciuto a Roma e scomparso tragicamente in un attentato terroristico a Baghdad il 19 agosto del 2003: “Un essere umano – diceva - ha il diritto di vivere con dignità, uguaglianza e sicurezza. Non può esserci sicurezza senza vera pace, e la pace deve essere costruita sulle salde fondamenta dei diritti umani”. Dobbiamo coltivare la speranza che un 2024, caratterizzato dalle Presidenze brasiliana e italiana del G20 e del G7, possa rappresentare per noi, popoli dell’Europa e dell’America Latina, nonché per i cittadini di un mondo sempre più interconnesso, un nuovo punto di partenza, nel solco del pensiero di Vieira de Mello”, ha chiosato il Presidente. “Ancor più che un passato intenso, Brasile e Italia condividono un presente fatto di sensibilità e interessi convergenti, e condividono l’aspirazione a un futuro, per il mondo, di benessere, pace e libertà. Considerate l’Italia al vostro fianco lungo questo cammino”. (aise)