Mattarella: per la Nato impegno rinnovato e capacità di adattamento

ROMA\ aise\ - La Nato è “una alleanza di valori, che unisce Paesi democratici delle due sponde dell’Atlantico”. Così concepita “è stata un forte elemento di stabilità e di garanzia di pace in Europa e, per continuare a farlo, deve essere concentrata sulla sua azione nel continente”. I mutamenti intervenuti oggi sullo scenrio internazionale, infatti, “impongono” anche alla Nato un “impegno rinnovato” e una nuova “capacità di adattamento”. È quanto ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo nel pomeriggio di ieri, 22 luglio, al Palazzo del Quirinale, dove ha accolto una delegazione dell'Assemblea Parlamentare della NATO, in occasione del 70° anniversario di costituzione.
Alla presenza del presidente dell'Assemblea Parlamentare della NATO, Marcos Perestrello, e del presidente della delegazione italiana della stessa Assemblea, Lorenzo Cesa, Mattarella ha ricordato che “a differenza di quello – poi accantonato - della Comunità Europea di Difesa, il Trattato dell’Atlantico del Nord non ritenne inizialmente di affiancare uno strumento di rappresentanza dei Parlamenti dei Paesi membri agli organi di indirizzo politico e di gestione militare. Ma ben presto, ci si accorse della opportunità di affiancare un’assemblea che, sia pure esclusivamente sul piano della interlocuzione politica, ponesse parlamentari dei diversi Paesi a confronto sui temi della difesa e della politica estera. Il confronto è stato sicuramente fruttuoso, ponendo in evidenza come la Nato sia anzitutto una alleanza di valori, che unisce Paesi democratici delle due sponde dell’Atlantico”.
Mattarella ne ha offerto “testimonianza personale”, perché nel periodo tra il 2001 e il 2006, dopo avere rivestito il ruolo di ministro della Difesa, fece parte della rappresentanza del Parlamento italiano presso l’Assemblea.
“La Nato è stata un forte elemento di stabilità e di garanzia di pace in Europa e, per continuare a farlo, deve essere concentrata sulla sua azione nel continente”, ha proseguito il capo dello Stato rammentando che “soltanto poche settimane fa trentadue Paesi si sono riuniti all’Aja per riaffermare l’importanza dell’Alleanza, da oltre settantacinque anni fondamento della sicurezza e della libertà dei nostri popoli”.
“Viviamo una fase delle relazioni internazionali segnata da minacce sempre più pervasive e dall’indebolimento di alcuni capisaldi nei rapporti fra gli Stati”, ha poi osservato Mattarella. “Sembra che il successo registrato alla fine di quello che fu il lungo confronto della “guerra fredda” appaia ormai archiviato. Che le leadership di alcuni Stati abbiano rinunciato alla costruzione di un ordine internazionale sicuro e giusto per tutti, per cedere alla tentazione di antistoriche politiche di potenza. La lezione del Novecento sembra pressoché dimenticata”.
Il presidente Mattarella ha dunque ribadito: “i mutamenti intervenuti impongono impegno rinnovato e capacità di adattamento anche in ambito Nato”. Il riferimento primo è alla “grave e inaccettabile aggressione russa all’Ucraina, ultimo esempio di una minaccia sempre più insistente al sistema di principi che l’Alleanza e l’Unione Europea difendono”, che “ha imposto un’accelerazione al rafforzamento della Nato. Questo è avvenuto anzitutto sul piano politico, confermando la sua funzione stabilizzatrice e di pace, con nuove adesioni nei decenni. In modo rilevante anche recentemente, con nuovi membri, un tempo portatori di una significativa postura di neutralità”.
“La Repubblica Italiana, in questo percorso, ha sempre assicurato il suo apporto, contribuendo anche sia al buon esito del Vertice dell’Aja sia a una riflessione più complessiva sul futuro dell’Alleanza”, ha evidenziato il capo dello Stato. “Un presente e un futuro chiamati a considerare una concezione geograficamente inclusiva dei suoi compiti, ivi compreso quello sul fronte meridionale, esposto all’instabilità che proviene dal Medio Oriente e da alcune aree dell’Africa settentrionale e subsahariana”.
“In questo concetto ampio di sicurezza rientrano anche la tutela delle infrastrutture critiche e la capacità di far fronte a minacce ibride, comprese quelle legate ai rischi di uso improprio dell’Intelligenza Artificiale”, ha sottolineato Mattarella. “Per farlo in misura adeguata occorre investire nella innovazione e potenziare le capacità dei nostri tessuti industriali. È una sfida che passerà anche attraverso quella di realizzare la efficace complementarietà fra Nato e Unione Europea, quest’ultima chiamata a essere sempre più pilastro della sicurezza continentale”.
“La Nato, alleanza di popoli liberi, vive del sostegno democratico offerto dai suoi cittadini attraverso le rappresentanze parlamentari, allo scopo di stimolare consapevolezza e dibattito sui temi della sicurezza e della difesa euro-atlantica, con un’azione che supera i confini alleati, come ben dimostrano le attività numerose in cui essa è impegnata per rafforzare la resilienza delle democrazie dei Paesi partner, con dialoghi aperti nell’area mediterranea e nei Balcani”, ha detto ancora il presidente Mattarella.
“Come è illusorio concepire una democrazia senza sicurezza, così non può esistere sicurezza senza democrazia, né una difesa militare senza una piena legittimità democratica”, ha aggiunto. “L’Assemblea Parlamentare, a questo riguardo, esercita un ruolo di rilievo, particolare” e “nel corso della sua storia, è divenuta, da laboratorio lungimirante e produttivo di dialogo parlamentare durante la Guerra Fredda - attraverso le due sponde dell’Atlantico – istituzione solida in cui trovano composizione le diverse sensibilità politiche, nel nome di valori ampiamente condivisi da oltre un miliardo di cittadini”.
Formulando quindi “gli auguri per questo importante anniversario”, Mattarella ha concluso il suo intervento esprimendo “l’auspicio e la convinzione che l’Assemblea continui a rappresentare per tutti un esempio di istituzione presidio della libertà, della pace, della sicurezza dei nostri cittadini”. (aise)