Papa Francesco: cessino i combattimenti su ogni fronte

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ROMA\ aise\ - “Esprimo il mio grato apprezzamento a tutti coloro che nelle tante aree di conflitto lavorano per il dialogo e per i negoziati. Preghiamo perché su ogni fronte cessino i combattimenti e si punti decisamente alla pace e alla riconciliazione”. Questo l’appello rilanciato da Papa Francesco ieri, 1 gennaio, nel primo Angelus del nuovo anno, recitato insieme ai fedeli riuniti a San Pietro nel giorno in cui la Chiesa ha celebrato la solennità di Maria, Madre di Dio, e la 58° Giornata Mondiale della pace.
Giornata, ha ricordato Bergoglio, introdotta da Paolo VI, e che quest’anno “si caratterizza, a motivo del Giubileo, per un tema peculiare: quello della remissione dei debiti. Il primo a rimettere i debiti è Dio, come sempre gli chiediamo pregando il “Padre nostro”, riferendoci ai nostri peccati e impegnandoci a perdonare a nostra volta chi ci ha offeso. E il Giubileo chiede di tradurre questa remissione sul piano sociale, perché nessuna persona, nessuna famiglia, nessun popolo sia schiacciato dai debiti. Incoraggio pertanto i Governanti dei Paesi di tradizione cristiana a dare buon esempio, cancellando o riducendo quanto più possibile i debiti dei Paesi più poveri”.
Francesco ha quindi invocato “pace e riconciliazione” per “la martoriata Ucraina, Gaza, Israele, Myanmar, Kivu e a tanti popoli in guerra”. La guerra “distrugge, distrugge sempre! La guerra è sempre una sconfitta, sempre”.
Prima dell’Angelus, il Santo Padre ha richiamato la pagina di Luca, proposta ieri dalla Liturgia, che narra l’arrivo dei pastori alla grotta di Betlemme. Un incontro che “riempie tutti di stupore”.
Francesco ha quindi invitato i fedeli a riflettere “su quello che i pastori hanno visto a Betlemme, il bambino, e anche su quello che non hanno visto, cioè il cuore di Maria, che serbava e meditava tutti questi fatti. Anzitutto, il bambino Gesù: questo nome ebraico significa “Dio salva”, ed è proprio ciò che farà. Il Signore, infatti, è venuto nel mondo per donarci la sua stessa vita. Pensiamo a questo: tutti gli uomini sono figli, ma nessuno di noi ha scelto di nascere. Dio invece ha scelto di nascere per noi. Dio ha scelto. Gesù è la rivelazione del suo amore eterno, che porta nel mondo la pace”.
“Al neonato Messia, che manifesta la misericordia del Padre, corrisponde il cuore di Maria, la Vergine Madre. Questo cuore – ha sottolineato il Papa – è l’orecchio che ha ascoltato l’annuncio dell’Arcangelo; questo cuore è la mano di sposa data a Giuseppe; questo cuore è l’abbraccio che ha avvolto Elisabetta nella sua vecchiaia. Nel cuore di Maria, nostra Madre, batte la speranza; batte la speranza della redenzione e della salvezza per ogni creatura”.
Le mamme “hanno sempre a cuore i loro figli”, ha detto ancora Papa Francesco che ha rivolto un pensiero a “tutte le mamme che gioiscono in cuor loro, e a tutte le mamme che hanno il cuore pieno di dolore, perché i loro figli sono stati portati via dalla violenza, dalla superbia, dall’odio. Quanto è bella la pace! E quanto è disumana la guerra, che spezza il cuore delle mamme!”.
“Alla luce di queste riflessioni, ognuno di noi si può domandare: so rimanere in silenzio a contemplare la nascita di Gesù? E cerco di custodire nel cuore questo Avvenimento, il suo messaggio di bontà e di salvezza? E io, come posso ricambiare un dono così grande con un gesto gratuito di pace, di perdono, di riconciliazione? Ognuno di noi troverà qualcosa da fare, e questo farà bene. Maria, - ha concluso – la Santa Madre di Dio, ci insegni a custodire nel cuore e a testimoniare nel mondo la gioia del Vangelo”. (p. di dioniso\aise)