Tajani: grazie a tutte le donne che lavorano alla Farnesina e che rappresentano l’Italia nel mondo

ROMA\ aise\ - Si celebra oggi, 24 giugno, la Giornata Internazionale delle Donne in Diplomazia.
“Ringrazio sentitamente tutte le donne che lavorano alla Farnesina e che rappresentano l’Italia nel mondo: esse forniscono ogni giorno un prezioso contributo all’attuazione della politica estera del nostro Paese, alla promozione di pace e stabilità, alla valorizzazione dell’Italia nel mondo e alla tutela dei nostri connazionali all’estero”, le parole del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani.
La Giornata Internazionale delle Donne in Diplomazia, sottolinea il Maeci in una nota, testimonia l’attenzione con cui la Farnesina promuove l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile, nella convinzione che è urgente renderla un’istituzione davvero rappresentativa del Paese e capace di attrarre i migliori talenti della società italiana. Il riconoscimento dell’importante ruolo delle donne – al Ministero e nelle sedi all’estero – rappresenta un modello per le giovani generazioni e un formidabile motore di cambiamento a beneficio di tutta la società.
Nelle parole del Vice Presidente “le donne diplomatiche italiane dimostrano ogni giorno leadership, determinazione, capacità di dialogo ed empatia, operando con successo quali negoziatrici, mediatrici, agenti di pace. Anche in contesti difficili, esse riescono ad integrare nella diplomazia una dimensione di genere, portatrice di inclusività. Ciò costituisce, oltre a un indubbio valore aggiunto per l’Amministrazione degli Esteri, un’opportunità di trasformazione sociale ed economica del nostro Paese, e di rafforzamento delle democrazie, in Europa e nel mondo”.
LE DONNE NELLA DIPLOMAZIA ITALIANA – L’ASSOCIAZIONE DONNE ITALIANE DIPLOMATICHE E DIRIGENTE
La Costituzione italiana garantisce il principio dell’uguaglianza di genere anche nel mondo del lavoro (articoli 3 e 51). Eppure ci sono voluti molti anni e una sentenza della Corte Costituzionale del 1960 per festeggiare l’ingresso delle prime donne in diplomazia, nel 1967, si legge sul sito della DID – l’associazione Donne Italiane Diplomatiche e Dirigenti.
Era il 1980 quando la prima donna è stata chiamata a guidare una nostra Ambasciata all’estero come Incaricata d’affari; il 1985 quando una donna è stata chiamata a rappresentare il nostro Paese come Ambasciatrice d’Italia; il 2002, quando ad una donna è stata affidata la guida della Direzione generale per l’amministrazione ed il 2003 quando si è scelta una donna per la guida della Direzione generale per gli affari culturali. Per la prima volta, nel 2005, è stato conferito a due donne il grado di Ambasciatore.
Nel 2014, la prima Rappresentante Permanente presso la NATO. Nel 2015, il Presidente della Repubblica ha nominato una donna per ricoprire il ruolo di suo Consigliere Diplomatico. Nel 2016, per la prima volta una donna ha ricoperto l’incarico di Segretario generale della Farnesina. Nello stesso anno, per la prima volta è stata nominata una donna come Consigliera Diplomatica del Presidente del Consiglio. Nel 2018 sono poi state nominate la prima Ambasciatrice a Parigi e la prima Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite. Nel 2021 la nomina di una collega alla guida dell’Ambasciata d’Italia a Washington.
Sinora, l’Italia ha visto solo tre donne al vertice politico del Ministero. La prima volta nel 1995, quando “nei corridoi ministeriali ci si riferiva a Susanna Agnelli con un misto di rispetto e sorpresa come alla signora”. Sono poi dovuti trascorrere quasi venti anni per ritrovare un’altra donna, Emma Bonino, nel 2013, seguita subito da Federica Mogherini nel 2014.
Le candidature femminili sottoscritte e presentate all’inizio di ogni concorso sono generalmente più numerose di quelle maschili, ma il rapporto si inverte già guardando i dati di superamento della prima prova e la quota femminile si assottiglia poi sempre più, via via che il percorso di selezione va avanti.
L’Associazione Donne Italiane Diplomatiche e Dirigenti (DID) è nata nel 2001 proprio in considerazione della scarsa presenza femminile in carriera, e quindi del bisogno di sostenersi reciprocamente anche solo con lo scambio di idee ed esperienze in un ambiente quasi interamente maschile, di battersi per favorire la conciliazione donna e lavoro, ed una maggiore inclusività in ogni ambito, contribuendo così a modernizzare la cultura organizzativa dell’Amministrazione.
Ad oggi, ne fanno parte 130 colleghe su circa 230 diplomatiche donne (numero totale non ancora recepito dalle statistiche ufficiali 2021).
La DID è tra le prime associazioni di diplomatiche ad essere stata fondata in Europa. Ad oggi quasi tutti i Paesi dell’UE hanno una qualche rete di coordinamento tra colleghe, in alcuni casi formalizzata in una vera e propria associazione al pari di quella italiana (è questo il caso di Francia, Germania, Spagna e Belgio). (aise)