Trump infiamma Washington: folla record e promesse per un’America gloriosa – di Gabriella Ferrero

WASHINGTON\ aise\ - Ieri Washington D.C. è stata il teatro dell’ultimo grande rally del presidente Donald Trump, tenutosi presso la maestosa Capitol Arena. L’evento ha richiamato migliaia di persone da ogni angolo degli Stati Uniti, trasformando la capitale in un vero e proprio epicentro del movimento MAGA (Make America Great Again).
Sin dalle prime ore del mattino, file chilometriche di sostenitori hanno iniziato a formarsi fuori dall’arena, con molti che hanno sfidato il freddo per oltre sette ore pur di assicurarsi un posto all’interno e vedere il presidente in persona. Le porte dell’arena si sono aperte ufficialmente all’una del pomeriggio, ma c'è stato chi ha continuato a sperare di entrare fino alle 18:30, mentre il discorso di Trump volgeva al culmine.
L’organizzazione dell’evento è stata impeccabile. Nonostante l’enorme afflusso di persone, la giornata è trascorsa senza incidenti. Le autorità locali, in collaborazione con le forze armate, i servizi segreti e gli addetti ai trasporti pubblici, hanno garantito che tutto si svolgesse in modo ordinato e sicuro. La città era gremita di sostenitori che riempivano strade, locali e piazze, trasformando Washington D.C. in una celebrazione collettiva.
Il momento clou è stato il discorso di Trump, che ha infiammato il pubblico con la sua visione di un’America solida, forte e gloriosa. Un’America che risorge dalle ceneri di anni di presidenze sbagliate, quasi un parallelo simbolico con gli incendi che hanno devastato Los Angeles. Trump ha promesso che la città sarà ricostruita “con i migliori costruttori del Paese” e che per le prossime elezioni ci sarà “una Los Angeles più bella di prima”.
Trump ha condiviso il palco con alcuni dei suoi più stretti alleati, tra cui il vicepresidente Vance e il magnate Elon Musk, che hanno ricevuto un’accoglienza calorosa dai presenti, consolidando ulteriormente la loro posizione come figure chiave nella visione di Trump per il futuro del Paese.
Nel suo discorso, durato quasi un'ora e tenuto con uno stile diretto e appassionato, Trump ha lanciato frecciate contro chi, a suo dire, non ha saputo governare in passato. Oltre alle promesse, non sono mancati momenti di ironia che hanno strappato sorrisi al pubblico. Al termine, il presidente si è lasciato andare a qualche passo di danza sulle note di "YMCA" e "Gloria", chiudendo con un tocco di leggerezza.
Il rally di ieri è stato molto più di un semplice evento politico: è stata una dimostrazione di forza e unità da parte di un movimento che si prepara con entusiasmo alle sfide future. Ancora una volta, Donald Trump si è confermato leader indiscusso del suo popolo, capace di ispirare e mobilitare una nazione intera.
Oggi, invece, si terrà l’insediamento di Trump, che, a causa del freddo previsto (fino a meno sei gradi oggi e con un ulteriore calo delle temperature nei prossimi giorni fino a –12 gradi Celsius), ha subito importanti cambiamenti logistici. Non ci sarà la tradizionale cerimonia all’aperto, ma l’evento si svolgerà al chiuso. I selezionati assisteranno all’interno della Rotonda del Campidoglio, mentre tutti gli altri accreditati saranno accolti nuovamente alla Capitol Arena. (gabriella ferrero\aise)