Ue: Premio Sacharov ad Andrezj Poczobut e Mzia Amaglobeli

STRABURGO\ aise\ - Sono entrambi in carcere, rispettivamente in Bielorussia e Georgia, Andrezj Poczobut e Mzia Amaglobeli, i due giornalisti cui il Parlamento europeo ha conferito il Premio Sacharov per la libertà di pensiero, la più alta onorificenza dell'Unione europea nel campo dei diritti umani.
Ieri a Strasburgo la cerimonia di premiazione, con la presidente Roberta Metsola che ha consegnato il riconoscimento ai rappresentanti dei due giornalisti.
“Sono orgogliosa di assegnare il Premio Sacharov di quest’anno ai giornalisti Andrzej Poczobut e Mzia Amaglobeli, in riconoscimento della loro coraggiosa lotta per la libertà di espressione e per il futuro democratico della Bielorussia e della Georgia”, ha detto Metsola. “Il Parlamento è solidale con Mzia e Andrzej e chiede la loro immediata liberazione, perché dire la verità al potere non deve mai essere un crimine”.
Il Premio, intitolato al fisico e dissidente politico sovietico Andrei Sacharov, dal 1988 viene assegnato ogni anno dal Parlamento a persone, gruppi o organizzazioni per il loro impegno a difesa dei diritti umani, della libertà di espressione e dei valori democratici. Il premio è accompagnato da un riconoscimento in denaro di 50.000 euro.
ANDREZJ POCZOBUT, GIORNALISTA IMPRIGIONATO IN BIELORUSSIA
Andrezj Poczobut, giornalista, saggista, blogger e membro della minoranza polacca in Bielorussia, è stato rappresentato da sua figlia, Jana Poczobut, che in Aula ha dichiarato: "è un grande onore essere qui oggi e ricevere questo premio a nome di mio padre. (...) Da quasi cinque anni ormai, la mia famiglia vive nel silenzio, nell'incertezza e nell'assenza di una persona cara. Vorrei oggi esprimere la mia più profonda gratitudine al Parlamento europeo per averlo ricordato e per aver ricordato tutte le famiglie che vivono con gli stessi interrogativi senza risposta".
Riferendosi al caso di Mikalai Statkevich, membro di spicco dell'opposizione bielorussa, scomparso nel settembre 2025, ha aggiunto: "quando pronunciamo i loro nomi ad alta voce, smettono di essere statistiche. Tornano ad essere persone reali. Ed è per questo che la vostra attenzione, l'attenzione del Parlamento europeo, è così importante. Preserva la dignità umana dove tutto il resto cerca di cancellarla".
I deputati hanno approvato diverse risoluzioni in cui condannano la repressione in Bielorussia, chiedono il rilascio dei prigionieri politici (stimati a oltre 1.200), denunciano la complicità del presidente Lukashenka con la Russia nella guerra in Ucraina e chiedono sanzioni più severe, e dichiarano il proprio sostegno alle forze democratiche bielorusse, ai media indipendenti e ai difensori dei diritti umani. Il Parlamento è un forte sostenitore dell'opposizione democratica in Bielorussia, alla quale ha conferito il premio Sacharov per la libertà di pensiero nel 2020. Nel marzo 2023 ha approvato una risoluzione sul caso di Andrezj Poczobut.
MZIA AMAGLOBELI, GIORNALISTA IMPRIGIONATA IN GEORGIA
Mzia Amaglobeli, giornalista georgiana, co-fondatrice e direttrice dei media indipendenti Batumelebi e Netgazeti, è stata rappresentata dalla collega Irma Dimitradze, giornalista di Batumelebi, che ha letto ai deputati un discorso a suo nome: “accetto questo premio a nome dei miei colleghi che oggi in Georgia lottano per salvare il giornalismo in quanto tale. Giornalisti che lavorano instancabilmente per garantire che possiate ascoltare la voce della resistenza dei cittadini georgiani e che la verità non venga messa a tacere”.
Riferendosi alle autorità del suo Paese, Mzia Amaglobeli ha scritto: “questo regime è spietato (…). Distrugge il giornalismo libero, abolisce i partiti politici di opposizione e ne imprigiona i leader, smantella di fatto le organizzazioni non governative, etichettando chi vi lavora come “agenti stranieri” (…). Eppure non è riuscito a mettere a tacere le proteste. Forse è per questo che le dichiarazioni dell’Unione europea a sostegno del popolo georgiano sono state più forti e più precise che mai. E per questo sono profondamente grata”.
Dopo aver richiamato le aspirazioni del popolo georgiano all’adesione all’UE, ha concluso la lettera sottolineando: “il destino della nostra lotta non dipende solo da noi, perché la nostra lotta non riguarda soltanto noi. (…) Lottate con noi e per noi. Lottate come lottereste per la libertà dei vostri stessi Paesi. Usate ogni strumento a vostra disposizione e fatelo prima che sia troppo tardi”.
Per quanto riguarda la Georgia, paese candidato all'adesione all'UE dal 2023, il Parlamento ha condannato fermamente il significativo regresso democratico nel paese e ha denunciato le leggi repressive (come quella sugli "agenti stranieri"), gli attacchi alla libertà di espressione e di stampa e la repressione delle proteste pacifiche.
I deputati hanno anche chiesto una ripetizione delle elezioni dell'ottobre 2024 alle quali il partito al potere, Sogno georgiano, si era dichiarato vincitore, e hanno denunciato l'influenza russa nel Paese e chiesto il rilascio dei detenuti. I deputati sono comunque favorevoli al mantenimento della prospettiva di un'adesione subordinata alle riforme e al rispetto dello Stato di diritto, e chiedono l'imposizione di sanzioni personali nei confronti dei responsabili delle violenze.
Nel giugno 2025, il Parlamento ha adottato una risoluzione sulla libertà di stampa in Georgia e sul caso personale di Mzia Amaglobeli. (aise)