Conferenza Ucraina/ Mattarella: Italia e Ue per una pace giusta e duratura

ROMA\ aise\ - “Una pace giusta, complessiva, condivisa, duratura”, che non sia una “resa alla sopraffazione del più forte”, ovvero “una pace apparente a condizioni ingiuste”, perché questa “ha sempre vita breve”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto nella serata di ieri, 10 luglio, in chiusura della prima giornata della “Conferenza per la Ripresa dell’Ucraina”, che proseguirà anche oggi a Roma, al Centro Congressi La Nuvola dell’Eur. “Fare prevalere il diritto internazionale riflette il comune sentire dell’umanità”, ha detto Mattarella, “ecco perché questa guerra riguarda l’intera comunità internazionale” ed ecco perché l’Italia e l’Unione Europea sostengono “saldamente” Kiev in questo delicato momento in cui “la diplomazia cerca di aprire percorsi, per quanto ancora impervi e complessi, per ricostruire un clima di vicendevole ascolto”.
Accolto al suo arrivo dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme al vice presidente e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il capo dello Stato è intervenuto di fronte a numerosi capi di Stato e di Governo, tra cui il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. A tutti Mattarella ha dato il “benvenuto” a Roma, rilevando come già la prima giornata di lavoro sia stata “intensa” e abbia visto “già scambi fecondi e interessanti”.
Quindi il presidente Mattarella è andato dritto al punto. “Vi è necessità, nelle vicende internazionali, di comportamenti che aprano alla speranza di un mondo contrassegnato dalla collaborazione. È un compito che appartiene agli Stati, alle società civili, alle forze della cultura e dell’economia”, ha detto. “Occorre non arrendersi a una deriva che appare voler alimentare soltanto frenesia per smantellare ogni limite”, anche “alla ferocia che caratterizza i conflitti”. Per questo Mattarella ha sottolineato di credere “convintamente in questa iniziativa, insieme ai partner internazionali che hanno sostenuto in questi anni e sostengono saldamente il popolo ucraino e a impostare il processo di ripresa e di ricostruzione del loro Paese”.
“L’elevato livello di partecipazione all’evento di oggi dimostra la vicinanza della comunità internazionale a Kyiv, con rappresentanti di un gran numero di Paesi, di oltre 30 organizzazioni internazionali, di centinaia tra aziende, autorità locali, società civili, ambienti accademici”, ha osservato.
“Non possono essere cinismo o indifferenza a guidare i comportamenti delle nazioni”, ha poi detto Mattarella, rendendo “omaggio alla determinazione e al coraggio con cui il popolo ucraino difende il diritto di determinare liberamente il proprio destino, resistendo, da tre anni, a una guerra di aggressione ingiustificabile. Molte persone hanno perso la vita in questa difesa, anche un gran numero di civili inermi colpiti da bombardamenti indiscriminati. Tutti gli ucraini hanno affrontato sacrifici durissimi operando con lo sguardo rivolto al futuro e non al passato”.
“Nel suo proiettarsi verso il domani”, ha assicurato il presidente della Repubblica, “Kyiv può contare sul sostegno corale alla sua scelta europea, obiettivo al quale puntare nonostante le difficili condizioni. L’Unione Europea, ribadendo la sua stessa ragion d’essere contro politiche di potenza, è chiamata a ribadire la volontà di sviluppare un mondo interconnesso, sicuro, prospero, libero”.
“Le volontà di sopraffazione da parte di potenze più armate per imporre il proprio dominio agli altri popoli, con anacronistiche politiche di aggressione, esprime la parte sbagliata della storia”, ha proseguito Mattarella, che “in questo momento in cui la diplomazia cerca di aprire percorsi, per quanto ancora impervi e complessi, per ricostruire un clima di vicendevole ascolto”, ha auspicato “che il principio di buona fede prevalga, allo scopo di ripristinare la pace, nel rispetto della dignità di ogni popolo. Deve essere – non ci stancheremo di ripeterlo – una pace giusta, complessiva, condivisa, duratura. Pace non sarebbe la resa alla sopraffazione del più forte. Una pace apparente a condizioni ingiuste ha sempre vita breve. Ecco perché questa guerra riguarda l’intera comunità internazionale. Fare prevalere il diritto internazionale riflette il comune sentire dell’umanità, non è un esercizio astratto o utopico”.
“Kyiv ha dimostrato di voler affrontare con disponibilità le prime occasioni di confronto che si sono prospettate”, ha aggiunto il capo dello Stato, che ha poi concluso: “Così come durante le drammatiche fasi iniziali del conflitto, oggi è più che mai cruciale far sì che Kyiv avverta che non è sola in questo delicato passaggio: questo messaggio è il primo significato di questa Conferenza. Grazie per quanto farete”. (aise)