"I Giorni della Ricerca" al Quirinale

ROMA\ aise\ - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ospitato questa mattina al Quirinale la cerimonia di celebrazione de "I Giorni della Ricerca", iniziativa promossa dall'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro AIRC.
In questa occasione, il Capo dello Stato ha consegnato il Premio AIRC “Credere nella Ricerca” a Penny Italia, per la partecipazione attiva al fianco di Fondazione AIRC sui temi della prevenzione oncologica; a Gianluigi Buffon per aver saputo coinvolgere, a titolo personale e come capo delegazione della Nazionale della Federazione Italiana Giuoco Calcio, le giovani generazioni nelle iniziative di divulgazione di Fondazione AIRC; all'istituto Comprensivo Piaget-Majorana di Roma per gli sforzi concreti nel sensibilizzare gli studenti e le studentesse sul valore della ricerca scientifica e sull'importanza della cultura della prevenzione nell'ambito del Progetto AIRC nelle scuole e, in particolare, nell'iniziativa di cittadinanza attiva "Cancro io ti boccio"; e alla famiglia Barilla, per la costante e generosa vicinanza alla missione Fondazione AIRC, e per ispirare un numero crescente di persone a sostegno della ricerca sul cancro.
Il Premio scientifico biennale AIRC “Guido Venosta” è stato consegnato a Mario Paolo Colombo, Direttore di Immunologia molecolare presso la Fondazione Istituto Nazionale dei Tumori, per aver interamente dedicato la sua carriera alla ricerca oncologica, contribuendo a ricerche originali in onco-immunologia e partecipando alla definizione di correlati studi clinici.
“Oggi incontriamo una comunità di scienziati, di ricercatori, di medici, di volontari. Una comunità che, ogni anno, si fa promotrice dei Giorni della Ricerca, straordinario motore di iniziativa, di conoscenza, di impegno sociale, finalizzato a far progredire il Paese nella cura dei tumori, e dunque nella qualità della vita delle persone”, ha detto Mattarella nel suo intervento che ha chiuso la cerimonia.
Ricordata l’incidenza del cancro in Italia – “oltre 3 milioni e mezzo, vive dopo una diagnosi di tumore” – il Capo dello Stato ha evidenziato l’importanza della ricerca e i “passi avanti straordinari” compiuti negli anni.
La ricerca “ha saputo giovarsi delle strade nuove ipotizzate e aperte negli anni, a beneficio anche di altre branche della medicina”, ha osservato Mattarella. “Così è avvenuto per i vaccini contro il Covid, definiti in tempi record. La collaborazione tra studiosi, il lavoro di laboratorio senza frontiere, hanno reso in quel caso, e rendono questi elementi costantemente, all’umanità un servizio di immenso valore”.
La conoscenza non ha patria perché appartiene all’umanità, è una guida, una torcia che illumina il percorso. La collaborazione tra ricercatori – ha sottolineato ancora il Presidente – rappresenta, inoltre, un segno di pace e di convivenza. Prezioso in questo periodo della vita internazionale. Impedirla, renderla difficile, sarebbe disumano. Per consentire che l’efficacia dei risultati della ricerca non incontri ostacoli è necessario rimuovere e superare condizioni di divario territoriale. È nostra responsabilità far sì che questi divari non si propongano nella lotta ai tumori”.
“La universalità delle cure e la parità dei diritti sono principi irrinunciabili della Repubblica, come ci prescrive la Costituzione”, ha ricordato Mattarella. “Ricerca, prevenzione, cura, vanno di pari passo. La lotta ai tumori è un terreno esemplare sotto questo profilo”, ha aggiunto, ribadendo l’importanza di “tutelare la salute delle persone, che sono portatrici di diritti prima ancora del loro status di cittadinanza”.
Lodati i giovani ricercatori, la loro “grande tenacia” e i le loro “grandi capacità”, Mattarella non ha dimenticato che “sono tanti anche i giovani ricercatori che trovano spazio all’estero e vi rimangono, pur desiderando di operare in Italia, e raggiungono livelli di assoluta eccellenza. È interesse nazionale – ha sottolineato - fare in modo che possano conseguirli nel nostro Paese. Occorre far crescere – nelle istituzioni e nella società - la consapevolezza che le risorse investite in ricerca ritornano moltiplicate”.
Quanto all’AIRC, Mattarella ne ha lodato l’impegno, sostenuto da donazioni volontarie.
“La rete che unisce medici, scienziati, volontari di ogni età e condizione sociale, malati, donatori, rappresenta un fattore di grande vitalità. Si inserisce nel tessuto solidaristico che tiene insieme il nostro Paese. Grazie a quanti, anche personalità della cultura, dello spettacolo, dello sport, testimoniano questi valori e sono parte di questa impresa così altamente meritoria. A tutti auguro di continuare il cammino. E di fare buona strada. La Repubblica – ha concluso – vi è grata per il vostro impegno, per il vostro messaggio concreto, per la testimonianza che recate”. (aise)