Mattarella a Sofia: amicizia profonda e intensa tra Italia e Bulgaria

SOFIA\ aise\ - Nel 145° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Bulgaria e Italia, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è tornato a Sofia “anche per riaffermare, insieme al presidente Radev, l’amicizia profonda e la collaborazione intensa che intercorre” tra i due Paesi. Lo hanno detto i due presidenti a colloquio ieri, 17 aprile, al palazzo presidenziale, come ha raccontato lo stesso Mattarella incontrando poi i giornalisti dopo il pranzo di Stato con Radev.
Nel corso del loro colloquio i due capi di Stato hanno fatto il punto su diverse questioni, a partire dalle condizioni che “l’Italia musica si creino velocemente” per l’ingresso della Bulgaria nell’area Schengen e nell’area Euro. Questo perché, ha spiegato Mattarella, ciò faciliterebbe gli scambi e le relazioni già ottime tra i due Paesi.
“La Bulgaria per l’Italia è un partner imprescindibile, sul piano bilaterale e come membro dell’Unione europea”, ha confermato il presidente italiano. “Poi, anche come membro dell’Alleanza atlantica, siamo legati da questa comune appartenenza, comune sforzo di sicurezza e di pace, insieme, che l’Alleanza atlantica interpreta. E quindi intendiamo collaborare in pieno”, non solo “sul piano della sicurezza”, ma “anche in altri settori”.
Quello economico, senz’altro: “il nostro interscambio va verso i sette miliardi, nell’anno passato, e speriamo che cresca velocemente, ulteriormente, perché tendiamo a sviluppare la collaborazione economica tra Bulgaria e Italia. Anche attraverso la presenza in Bulgaria di numerose imprese italiane, che sono il perno anche di questa collaborazione intensa tra i nostri Paesi sul piano economico e commerciale”, ha detto Mattarella.
Ci sono poi una serie di questioni imprescindibilmente legate all’Unione Europea che, hanno concordato i due capi di Stato, deve essere “sempre più solida e più capace di svolgere nel mondo un ruolo protagonista”, per “offrire possibilità e opportunità maggiori per il futuro dei nostri giovani”.
Mattarella e Radev hanno “condiviso la soddisfazione per la nuova intesa intervenuta nell’Unione, approvata definitivamente dal Parlamento europeo poche settimane addietro, per quanto riguarda l’asilo e la migrazione. È un accordo, un’intesa che supera quella ormai datata e del tutto inattuale di Dublino di tanto tempo addietro e apre la porta ad una collaborazione più intensa dell’Unione per governare un fenomeno crescente che richiede di essere affrontato dall’Unione in quanto tale”, ha osservato il presidente italiano, ricordando che “Bulgaria e Italia sono interessate dal fenomeno. La Bulgaria, con la rotta balcanica, l’Italia per quella mediterranea. E siamo convinti entrambi che questo fenomeno possa essere governato con ordine, non in maniera scomposta e disordinata come avviene oggi, se viene fatto proprio e assunto come proprio il compito dall’Unione europea”.
Si è “parlato molto dell’allargamento. Siamo, come in ogni aspetto importante, pienamente d’accordo - Bulgaria e Italia - sull’esigenza di allargamento dell’Unione europea. Naturalmente per Ucraina, Moldova, Georgia, ma soprattutto per i Balcani occidentali”, ha riferito Mattarella, sottolineando che “i Balcani occidentali, da quasi 20 anni, sono in itinere, sono in strada per l’ingresso nell’Unione ed è il momento di accelerare velocemente questo percorso di ingresso per completare l’Unione. È importante che questo avvenga in tempi veloci. Siamo, in questo, pienamente consenzienti e d’accordo. Del resto, la Bulgaria, per i Paesi che sono in attesa di entrare nell’Unione europea, rappresenta un esempio importante di come ci si adopera e ci si muove per un ingresso efficace nell’Unione europea”.
Nel corso del loro colloquio i due presidenti italiano e bulgaro hanno parlato delle “crisi che tristemente contrassegnano, in questo momento, l’Europa al suo interno, con la gravissima aggressione della Russia all’Ucraina ai confini dell’Europa, e nell’area mediterranea, con quel che avviene in Medio Oriente”.
“Riteniamo che si debba continuare a dare il massimo sostegno all’Ucraina per riaffermare il principio della pari dignità di ogni Stato e che non è ammissibile che uno Stato più grande e più forte possa pretendere di imporre con le armi la sua volontà a uno Stato meno forte e meno grande”, hanno convenuto Mattarella e Radev. “Questo sovverte i principi della civiltà, che nel mondo sono cresciuti nel corso dei secoli, e che sono stati alla base della nascita delle Nazioni Unite nel ’45. Quindi, riaffermando tutto ciò e difendendo l’Ucraina, aiutandola, riaffermiamo questo principio”.
Si è parlato poi di Medio Oriente, “dell’orribile pagina disumana del 7 ottobre contro Israele da parte di Hamas e della condizione drammatica, dal punto di vista umanitario, che si registra a Gaza con la reazione di Israele e con le tante vittime della popolazione civile di Gaza”, ha detto Mattarella. “Il rischio che si allarghi il conflitto è drammaticamente presente per il mondo. Anche lì va fatto ogni sforzo perché si trovi una strada per giungere alla soluzione unica possibile di due Stati per due popoli. Questo è stato l’argomento anche della Riunione straordinaria del G7 di tre giorni addietro, che ha esortato al “cessate il fuoco” e a trovare una strada per definire finalmente una condizione stabile di pace”, ha concluso il presidente.
Mattarella ha voluto infine sottolineare che lui e il collega bulgaro hanno affrontato “tanti argomenti” e che in “tutti” si sono trovati “in perfetta coincidenza e con piena identità di vedute, a dimostrazione di quanto sia intensa la nostra amicizia e quanto siano in comune i valori cui ci riferiamo”. (aise)