Mattarella: la tutela delle minoranze esprime la maturità democratica di Italia e Slovenia

ROMA\ aise\ - “Ogni volta che vengo in Slovenia mi rendo conto che i nostri legami sono ulteriormente approfonditi e accresciuti, e che la nostra amicizia si va sempre più rafforzando”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine dell’incontro di ieri con la Presidente della Repubblica di Slovenia, Nataša Pirc Musar, nel suo primo giorno a Lubiana nell’ambito della visita ufficiale che oggi lo porterà a Capodistria.
Al centro dei colloqui tra i due Presidenti sia i temi bilaterali che l’attualità internazionale.
Tra Italia e Slovenia c’è una collaborazione “molto ampia e crescente” come dimostrato, tra l’altro, “anche dall’interscambio commerciale che, già nei primi quattro mesi di quest’anno corrente, manifesta una tendenza all’accrescimento molto incoraggiante. Sappiamo di poter fare anche di più. È quello che intendiamo fare, collaborando sempre più anche sul piano economico”, ma non solo, ha assicurato Mattarella, citando anche energia, trasporti e cultura, settore quest’ultimo in cui i due Paesi collaborano in modo “eccellente” così come dimostrato da “GO!2025” che ha visto Nova Gorica e Gorizia insieme come capitale della cultura europea.
Quanto al ruolo delle minoranze linguistiche, “che sono un caposaldo della nostra amicizia. Esse alimentano il nostro rapporto, lo arricchiscono”, Mattarella – che oggi inaugurerà insieme a Pirc Musar il restauro del Collegio dei Nobili – ha confermato l’apprezzamento dell’Italia per “l’investimento che ha fatto il Governo sloveno per un restauro che non soltanto tutela un simbolo della città, ma al contempo offre alla comunità nazionale italiana di quella regione, di quel territorio, ambienti rinnovati, ambienti moderni, per lo studio delle nuove generazioni”. L’incontro con la comunità nazionale italiana ha l’obiettivo di “valorizzare quell’impianto di tutele che la Slovenia, così come l’Italia nel suo territorio, hanno saputo costruire a favore delle rispettive minoranze. Questo è un sistema di tutela delle minoranze rispettive - come fanno Slovenia e Italia - che costituisce espressione della maturità democratica dei nostri due Paesi. Ed è anche un esempio nella vita dell’Unione europea e nella comunità internazionale. Per questo è un tema che abbiamo entrambi a cuore – la Presidente Pirc Musar ed io - perché sia sempre destinatario di attenzione da parte delle istituzioni di entrambi i Paesi”.
Mattarella ha quindi ricordato che “nell’Unione l’8% dei cittadini appartiene a minoranza nazionale, e che circa il 10% dei cittadini dell’Unione parla una lingua regionale o minoritaria. È quindi un tema importante nella vita dell’Unione. E quello che fanno Slovenia e Italia rappresenta non dico un’avanguardia - vi sono anche altri esempi positivi ed encomiabili nell’Unione - ma rappresenta uno degli esempi su come si procede nella strada della collaborazione e della reciproca amicizia”.
Passando alla politica europea il Presidente ha ribadito la necessità di procedere all’allargamento dell’Ue ai Paesi dei Balcani occidentali, “fondamentali”, ha detto, “anche per la nostra autonomia strategica, per la nostra difesa, per la sicurezza economica e interna, per la lotta al terrorismo e ai trafficanti di esseri umani che lucrano in maniera ignobile sull’immigrazione irregolare”.
Quanto ai fronti di guerra, “dall’Ucraina giungono segnali tutt’altro che rassicuranti. Allarmanti sempre di più. Di fronte ai tentativi di dialogo per giungere a un “cessate il fuoco”, a negoziare una pace giusta, duratura, definitiva, si vedono bombardamenti quotidiani, diurni e notturni, sulla popolazione civile ucraina”; e in Medio Oriente “la condizione rimane drammatica”.
“Dopo la pagina oscura, drammaticamente nera nella storia dell’umanità, del 7 di ottobre, con ostaggi ancora detenuti da Hamas in maniera davvero inammissibile, vi sono delle condizioni appalesate come sempre più inaccettabili e di dimensioni tragiche. Quello che avviene a Gaza non è accettabile”, ha sottolineato Mattarella. “Una popolazione intera ridotta alla fame è una condizione che la comunità internazionale e le coscienze individuali non possono accettare. Così come non è accettabile l’intenzione di espellere dal proprio territorio una popolazione. O quella di occupare territori dell’Autorità palestinese in Cisgiordania, rendendo impossibile una soluzione politica definitiva in quella regione, che è a vantaggio di tutti, anche della sicurezza di Israele”.
In tutto questo è “fondamentale il ruolo delle Nazioni Unite”, ma anche della Nato, ha ribadito Mattarella che ha definito “gravissima” l’invasione dello spazio aereo polacco con i droni russi e “inaccettabile” l’attacco israeliano sul suolo del Qatar.
“Al di là del contenuto, della portata dei due gravi episodi quel che crea allarme è il fatto che ci si muove su un crinale in cui, anche senza volerlo, si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata”, ha osservato il Presidente. Così come accadde per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale “l’imprudenza dei comportamenti provoca conseguenze poi non scientemente volute”. Secondo il Capo dello Stato “quanto avvenne in Ucraina sta accentuando queste prospettive gravi. Le dichiarazioni frequenti, che vengono dal Cremlino, minacciose nei confronti di Paesi europei sono un elemento che induce all’allarme. Per questo noi contiamo molto su quanto può fare l’Unione europea con l’aspirazione alla pace che la contraddistingue, e nell’ambito dell’Onu, cercando di restituire a quell’organismo, a quella organizzazione, il peso che in altri momenti ha avuto, perché vi sia un freno. Perché – ripeto - al di là dei singoli episodi, comunque gravi, il rischio estremamente alto è che, senza rendersene conto, si scivoli, non in un allargamento, in un conflitto di dimensioni inimmaginabili e incontrollato”. (aise)