Corriere canadese/ Tre leader a confronto: corsa per la guida del Paese – di Francesco Veronesi


TORONTO\ aise\ - “Tre leader in corsa per la carica di primo ministro. Pierre Poilievre, Mark Carney e Jagmeet Singh hanno iniziato la loro campagna elettorale in queste elezioni anticipate, un voto – quello del 28 aprile – sul quale pende l’ombra minacciosa della guerra commerciale con gli Stati Uniti e il rischio dazi che potenzialmente potrebbe far sprofondare il Canada in una recessione devastante che non risparmierebbe alcun comparto del tessuto produttivo della nostra economia. Tre leader in corsa, con storie e carriere molto diverse, candidati per guidare il Paese in uno dei periodi più incerti della storia canadese. Andiamo a vederli da vicino”. Ne scrive Francesco Veronesi sul “Corriere canadese”, quotidiano che dirige a Toronto.
“Pierre Poilievre. Pur essendo ancora molto giovane – ha 45 anni – Poilievre è il candidato primo ministro con più esperienza politica alle spalle. Il leader del Partito Conservatore, infatti, è stato eletto alla House of Commons per la prima volta nel lontano 2004, nel distretto di Nepean-Carleton e da allora ha sempre conquistato la riconferma. Con le elezioni del 2025, in caso di vittoria – scontata – nella circoscrizione di Carleton, per Poilievre sarebbe l’ottava legislatura. Una vita spesa in politica, e non solo all’opposizione, che guida dalla vittoria alla corsa alla leadership del 2022. Il leader tory, infatti, in passato ha ricoperto anche incarichi di governo sotto l’amministrazione Harper. Dal 2013 al 2015 è stato infatti ministro per le Riforme Democratiche, per poi passare nel rimpasto dello stesso anno al dicastero del Pubblico Impiego e dello Sviluppo Sociale. In questa campagna elettorale quindi Poilievre mette sul tavolo la tanta esperienza politica che non posso avere i suoi avversari.
Mark Carney. Freschezza e competenza. Carney, non potendosi giocare la carta dell’esperienza politica, punta tutto sulla sua autorevolezza in temi di carattere economico e commerciale per cercare di garantirsi il sostegno dell’elettorato canadese. Il leader liberale, 60 anni, ha lavorato alla Goldman Sachs prima di entrare in pianta stabile a Bank of Canada, facendo tutta la scalata fino alla nomina a governatore della Banca Centrale nel 2007, per volere dell’allora primo ministro Stephen Harper. Carney ha gestito la politica monetaria canadese durante i turbolenti anni della recessione provocata dalla crisi dei subprime fino al 2013, quando ha accettato di guidare Bank of England. Anche in questo caso ha avuto a che fare con un periodo di grande incertezza negli anni della Brexit. Carney è quindi tornato nel settore privato con Brookfield Asset Management, assumendo anche un incarico con le Nazioni Unite, per poi diventare consigliere economico di Justin Trudeau. All’inizio di questo mese, ha vinto la corsa alla leadership liberale, diventando primo ministro senza mai essere stato eletto. Ora, sull’onda dei sondaggi che lo danno in crescita, ha deciso di andare alle urne per legittimare le sue aspirazioni.
Jagmeet Singh. Nonostante i sondaggi dell’ultimo mese lo diano in grande difficoltà, Singh crede anche nella possibilità di rimonta, anche se in questo momento le speranze sono ridotte al lumicino.
Rispetto a Carney, Singh ha una maggiore esperienza politica, in diversi livelli di governo. È stato infatti deputato provinciale dell’Ontario per il distretto di Bramalea—Gore—Malton dal 2011 al 2017, in carica per due legislature. Nel 2017 è poi stato eletto leader dell’Ndp, che ha guidato in due elezioni federali. Nel 2019 sotto la sua guida, i neodemocratici sono passati da 39 deputati a 24, mentre nel 2021 c’è stato un lieve miglioramento, con la conquista di 25 seggi. Questo voto anticipato,quindi, ci dirà tanto anche sul futuro di Singh. Nel caso in cui i risultati non dovessero essere positivi – a conferma dei sondaggi e delle proiezioni che dimezzano la potenziale rappresentanza parlamentare – l’avventura di Singh alla guida dell’Ndp arriverebbe al capolinea.
Gli altri leader in corsa. Non aspirano a diventare primo ministro, ma sono comunque in corsa per aumentare la loro presenza parlamentare. Yves-François Blanchet, leader del Bloc Quebecois, punta a bissare il risultato del 2021, quando conquistò 32 seggi nella provincia francofona. La Verde Elizabeth May, co-leader con Jonathan Pedneault, vuole fare meglio rispetto ai due mp dell’ultima tornata elettorale, mentre Maxime Bernier del People’s Party cercherà di entrare alla House of Commons per la prima volta”. (aise)