Corriere della Sera/ Liceo del Made in Italy, frena il Consiglio di Stato: serve maggiore chiarezza – di Valentina Santarpia

ROMA\ aise\ - “Dopo il flop di iscrizioni, il Consiglio di Stato frena sul liceo Made in Italy. La Sezione Consultiva per gli Atti Normativi del Consiglio di Stato esprime alcune perplessità e sospende il parere sul regolamento che definisce il quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento del nuovo liceo del Made in Italy. In via transitoria, il ministero dell'Istruzione aveva previsto anche la possibilità di costituire le classi prime di questo liceo su richiesta delle istituzioni scolastiche che erogano l'opzione economico-sociale del percorso del liceo delle scienze umane, previo accordo tra l'ufficio scolastico regionale e la Regione, esclusivamente sulla base del quadro orario del piano degli studi per il primo biennio. Al riguardo, la Sezione ha posto in rilievo l'incompleta attuazione della procedura istruttoria perché il ministero non ha prodotto il preventivo parere della Conferenza unificata. Inoltre, la Sezione Consultiva esprime perplessità in relazione all'introduzione del nuovo regolamento relativo proprio all'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del liceo del Made in Italy e chiede di rivedere la formulazione relativa al rapporto tra approfondimento e sviluppo di conoscenze e abilità. Perplessità emergono anche in merito alla Fondazione “Imprese e competenze per il Made in Italy”, incaricata di supportare il potenziamento e l'ampliamento dell'offerta formativa. Il Consiglio di Stato chiede maggiore chiarezza sui significati di “potenziamento” e “ampliamento””. A scriverne è stata Valentina Santarpia sulle pagine online del quotidiano “Il Corriere della Sera”.
“Il Consiglio di Stato si mostra inoltre preoccupato sui costi di questo liceo constatando che su questo punto nella relazione tecnica di accompagnamento non viene specificamente precisato che “tale disposizione non comporta nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Alla luce di queste perplessità la Sezione, in attesa che l'Amministrazione acquisisca e trasmetta il preventivo parere della Conferenza unificata, ha intanto sospeso l'emissione del parere. Il ministro per le Imprese e Made in Italy Adolfo Urso ha chiarito che “la questione riguarda il piano triennale successivo” visto che “i primi corsi sono già iniziati in queste ore”: “In ogni caso il liceo del made in Italy andrà avanti”, ha assicurato. Anche il ministero dell'Istruzione e del merito ridimensiona il parere del Consiglio di Stato: “È interlocutorio e non definitivo. Nella giornata di oggi è pervenuto il parere della Conferenza Stato-Regioni, che è pienamente favorevole. Peraltro, nel parere del CDS non vengono poste osservazioni rilevanti e, dunque, non ci sarà alcuno “stop””.
Ma sindacati e opposizioni sono già all'attacco. “Ancora una volta, la fretta è cattiva consigliera per un ministro che, con fervore ideologico, sta provando a cambiare gli ordinamenti della nostra scuola sulla testa di docenti e personale che ci lavorano, ignorando sistematicamente i pareri degli organismi di rappresentanza a partire dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione”, critica la Flc Cgil. “Il liceo sovranista voluto dal trio Valditara-Meloni-Urso parte male- attacca Aurora Floridia (AVS)- Lo stop da parte del Consiglio di Stato al nuovo indirizzo di studi introdotto dal governo Meloni in modo frettoloso, senza un'adeguata riflessione sulle reali esigenze del sistema educativo e del mondo produttivo, e soprattutto, senza il coinvolgimento del mondo della scuola ne è la conferma”. Secondo Floridia, “la sospensione del parere del Consiglio di Stato evidenzia ora la necessità di una seria pausa di riflessione per evitare che questa iniziativa, tanto voluta dalla Presidente del Consiglio, si trasformi in un completo fallimento, che sarà pagato in primis dagli studenti, pochi per la verità, che hanno scelto questo indirizzo””. (aise)