Corriere della Sera/ Nel 2022 hanno fatto le valigie in 100 mila italiani: 1 su 3 un cervello in fuga – di Diana Cavalcoli
MILANO\ aise\ - “Sempre più italiani lasciano il Paese per vivere all'estero. Al 31 dicembre 2022 sono 5 milioni e 940mila i connazionali che vivono oltreconfine, in crescita di 97mila unita secondo l’ultimo report dell'Istat”. Come riporta Diana Cavalcoli in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, si tratta di “un aumento che si lega in buona misura ai trasferimenti in aumento e alle nascite nelle comunità italiane all’estero. I cittadini italiani espatriati nel solo 2022 sono quasi 100mila, mentre i rimpatri sono circa 74mila.
Dove vanno gli italiani
Ma dove vanno a vivere gli italiani? Oltre la metà sceglie o ha scelto di restare in Europa (3 milioni e 246mila) mentre più di 2 milioni e 384mila risiedono in America. Tra i Paesi più popolari per gli expat italiani il Regno Unito, la Germania e la Francia. Il consolato che registra la presenza più alta di italiani è quello di Londra, dove nel 2022 risultano quasi 375 mila connazionali (su 456mila dell'intero Regno Unito). Sono per lo più uomini e tra i più giovani se si guarda alle comunità residenti all'estero. Segue Buenos Aires, con poco più di 322mila italiani, in questo caso sono di più le donne e l'età mediana è 49 anni.
Chi parte? I giovani, 1 su 3 è laureato
A fare le valigie nel 2022 sono stati per lo più giovani: il 54% con un'età compresa tra i 20 e i 39 anni e il 18,4% under 20, in prevalenza bambini e ragazzi che si trasferiscono con i genitori. Uno su tre è poi un cervello in fuga. Quasi 31mila (il 30,7%) sono in possesso di almeno una laurea e 32mila di un diploma (32,5%). Dei 100mila italiani espatriati nel 2022, quasi 53mila (52,8%) sono partiti dal Nord Italia (30% dal Nord-ovest e 22,8% dal Nord-est), poco meno di 17mila dal Centro (17%) e 30mila dal Mezzogiorno (19,3% dal Sud e 10,9% dalle Isole).
Le regioni da cui prevalentemente ci si sposta sono la Lombardia (19mila espatri, pari al 19,2% del totale), il Veneto (poco meno di 10mila espatri, 9,6%), la Sicilia (8mila, 8,2%) e l’Emilia-Romagna (poco meno di 8mila, 7,6%). Le province che registrano i numeri più elevati di espatri sono quelle di Milano, Roma, Torino, Napoli e Brescia: nel 2022 un quinto delle partenze ha origine nel complesso di queste province.
I rimpatri
Guardando a chi decide di “tornare a casa” la quota di giovani tra i 20 e i 39 anni è più contenuta rispetto agli espatri. Risulta differente anche la composizione per titolo di studio: il 47,7% ha un titolo inferiore al diploma mentre i laureati costituiscono solo il 22,8%. Quasi la metà (il 45,9%) è diretto verso il Nord, il 19,7% al Centro e il 34,4% nel Mezzogiorno. La prima regione per numero di rimpatri è la Lombardia, dove si registra il 17,8% dei rientri, seguita dal Lazio (10,6%), dalla Sicilia (9,5%) e dalla Campania (8,2%). Flussi su cui giocavano un ruolo importante le agevolazioni fiscali concesse a chi rientrava in Italia e che sono state ridotte dal governo Meloni nel 2023.
Il rapporto evidenzia che il numero di cittadini italiani residenti all'estero cresce nel 2022 per varie cause: nei flussi migratori con l'Italia gli espatri oltrepassano di oltre 25mila unità i rimpatri; si contano 25mila nascite contro 8mila decessi e si registrano 85mila acquisizioni di cittadinanza italiana. Una stima che comprende, oltre alle acquisizioni per matrimonio e per trasmissione al minore convivente i riconoscimenti della cittadinanza italiana iure sanguinis, pari al 49%”. (aise)