Corriere della sera/ Venezuela, il governo esprime forte preoccupazione per gli italiani scomparsi – di Fabrizio Caccia

ROMA\ aise\ - ““Aiutateci, ci stanno facendo sparire”. Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d’Italia eletto all’estero, racconta di ricevere ormai ogni giorno dal Venezuela telefonate di questo tenore dagli italo-venezuelani figli delle grandi ondate migratorie degli anni ’40 e ’60 del secolo scorso”. Ad intervistare il deputato è stato Fabrizio Caccia per il “Corriere della sera”.
““Basta criticare Maduro sui social e ti vengono a prendere a casa: rastrellano tutti, anche gli anziani”, racconta Di Giuseppe, che ora sta seguendo personalmente la vicenda di una coppia di ottantenni (“Niente nomi e cognomi, per favore, troppo pericoloso”, chiosa il deputato) che si erano limitati prima delle elezioni del 28 luglio scorso a pubblicare su Facebook un endorsement per il candidato dell’opposizione, Edmundo González Urrutia, lo sfidante del presidente uscente Nicolás Maduro.
Così, a Caracas come a Maracaibo, molti nostri connazionali ora “se ne stanno nascosti per giorni negli scantinati delle case e si fanno prestare i telefoni dai vicini per chiamare Roma perché le telefonate vengono craccate”, aspettando il passaggio giusto per sfuggire ai numerosi posti di blocco e correre al consolato (“Ho già detto al console italiano a Caracas di non stare a guardare troppo i protocolli e di accogliere subito chi si presenta”, aggiunge Di Giuseppe).
La rielezione di Maduro, contestata dall’opposizione per il sospetto di brogli, ha scatenato scontri e proteste con oltre 2.200 persone finora arrestate (tra loro, secondo Amnesty International, più di cento minori tra i 13 e i 17 anni).
Dopo che già il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva chiesto la liberazione dei dissidenti politici detenuti in Venezuela, annunciando l’attivazione di una task force presso la Farnesina, Palazzo Chigi ha emanato una nota ufficiale: “Il governo italiano continua a seguire con forte preoccupazione la situazione in Venezuela, in stretto raccordo con i partner internazionali. L’Italia chiede alle autorità venezuelane di rispettare i diritti di tutti i cittadini e di procedere alla liberazione di tutti gli oppositori politici, condannando fermamente qualsiasi minaccia o privazione delle libertà civili”.
Un intervento formale per chiedere il rilascio innanzitutto degli italiani Williams Dávila — deputato dell’Assemblea nazionale venezuelana per il partito Azione e membro dell’istituto liberale internazionale Milton Friedman — e Américo de Grazia, ex deputato, simbolo dell’opposizione a Maduro, venezuelano naturalizzato italiano.
Ma non solo. Perché, come racconta il deputato di FdI Di Giuseppe, sono tanti gli italo-venezuelani arrestati e al momento spariti nel nulla: Jackeline e Camila Leal, moglie e figlia di Gerardo Leal, l’autista di María Corina Machado-—la leader del movimento Vente Venezuela, attivista per i diritti umani, antichavista storica —, sono state arrestate una settimana fa a Trujillo e di loro si son perse le tracce.
Così come di Vicente Scarano, coordinatore dell’ufficio del sindaco di San Diego, arrestato venerdì scorso dalle forze di sicurezza. E non si hanno notizie neppure di suo padre, Enzo Scarano, ex sindaco di San Diego. Alessandro Bertoldi, direttore dell’istituto Milton Friedman, ieri ha inviato una lettera durissima al ministro degli Esteri di Caracas, Yván Eduardo Gil Pinto, per chiedere la liberazione del deputato Williams Dávila, “sequestrato l’8 agosto”, e Américo de Grazia, “di cui non si sa più nulla da 24 ore. In entrambi i casi — scrive Bertoldi al ministro — le autorità venezuelane abusive che lei rappresenta non hanno fornito alcuna notizia””. (aise)