Eunews/ Anche von der Leyen scarica Netanyahu: “Abominevole l’azione di Israele a Gaza” – di Emanuele Bonini


BRUXELLES\ aise\ - “Israele ha oltrepassato il limite, e la pazienza e il sostegno dell’Unione europea sono esaurite. Nel giro di un’ora il governo di Benjamin Netanyahu riceve da Bruxelles censure e critiche. Pesa soprattutto quella di Ursula von der Leyen, non tanto perché presidente della Commissione europea, ma perché segna una presa di distanze epocale. “L’espansione delle operazioni militari israeliane a Gaza che prendono di mira le infrastrutture civili, tra cui una scuola che fungeva da rifugio per le famiglie palestinesi sfollate, uccidendo civili, compresi bambini, è abominevole””. Così scrive Emanuele Bonini su “Eunews”, quotidiano online diretto a Bruxelles da Lorenzo Robustelli.
“Commento e giudizio sono quelli resi in occasione della telefonata che la stessa von der Leyen ha avuto con il re di Giordania, Abdullah II. “La Commissione europea ha sempre sostenuto, e continuerà a sostenere, il diritto di Israele alla sicurezza e all’autodifesa, ma questa escalation e l’uso sproporzionato della forza contro i civili non possono essere giustificati dal diritto umanitario e internazionale”, il messaggio condiviso con il monarca del regno del Medio Oriente.
Parole analoghe a quelle usate da Anouar El Anouni, portavoce dell’Alta rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Kaja Kallas, che poco prima della telefonata tra von der Leyen e Abdullah II dal podio accusa il governo di Tel Aviv di un atteggiamento che “va oltre la risposta proporzionata”.
La presa di distanza di von der Leyen che segue, oltre a essere un’ulteriore, più forte, condanna, è anche il punto di non ritorno per Netanyahu e il suo governo. Von der Leyen, tedesca, infrange il tabù tutto germanico di prendere le distanze da Israele per le responsabilità storiche del Paese nella campagna di sterminio sistematico durante il periodo del terzo reich.
La risposta di Israele agli attacchi di Hamas ha prodotto un cambio di rotta epocale nella Germania. Persino il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha pubblicamente scaricato l’alleato affermando che l’operato di Israele “non può più essere giustificato” e che da parte ebraica “è stata oltrepassata una linea”, attraverso una politica che “non è più comprensibile” e per questo insostenibile.
Netanyahu dunque si ritrova isolato, scaricato anche dall’Ue e con la Germania che abbandona le remore legate all’eredità storica della Shoah che ha impedito fin qui di tenere posizioni apertamente critiche nei confronti dello Stato ebraico. Il solco scavato nei confronti degli alleati europei è certificato dal supporto di 17 Paesi membri all’avvio di una revisione dell’Accordo di associazione Ue-Israele, attualmente in corso da parte dei servizi giuridici della Commissione europea. L’altro risultato ottenuto da Israele è un rapporto tutto nuovo tra Unione europea e autorità palestinese.
La presidente dell’esecutivo comunitario ricorda al re di Giordania che alla luce del deterioramento della situazione nei territori palestinesi, ed in particolare in Cisgiordania (dove ha sede l’Anp), l’Unione europea ha intensificato il sostegno all’Autorità nazionale palestinese (Anp) e al popolo palestinese. Un sostegno che si traduce, oltre che a una rinnovata vicinanza politica, ad un pacchetto completo di assistenza finanziaria di 1,6 miliardi di euro per il periodo 2025-2027, di cui 310 milioni di euro di sostegno diretto all’Anp”. (aise)