Eunews/ Il bastone e la carota con gli agricoltori di Von der Leyen: dopo l’accordo Ue-Mercosur, nuove proposte per la filiera – di Simone De La Fed
BRUXELLES\ aise\ - Due nuove proposte per proteggere i redditi degli agricoltori e rafforzare la loro posizione nella filiera dell’agroalimentare. E l’annuncio di un piano di investimenti da 3 miliardi di euro per i giovani che vogliono fare impresa in agricoltura. Ursula von der Leyen inzucchera la pillola amara dell’accordo commerciale con i Paesi del Mercosur e la somministra agli agricoltori, sperando di placare gli animi. “E tutto questo è solo l’inizio – ha aggiunto la leader Ue intervenendo agli AgriFood Days a Bruxelles -, nei primi 100 giorni della nuova Commissione presenteremo una nuova Visione per l’agricoltura e l’alimentazione”. La presidente della Commissione europea ha approfittato dell’evento che riunisce ogni anno gli stakeholders per discutere dello stato dell’arte del settore agricolo industriale per ricucire immediatamente lo strappo consumato venerdì scorso a Montevideo, con la firma dell’accordo di libero scambio nonostante i forti timori di concorrenza sleale espressi dalle associazioni agricole europee. E con un videomessaggio ha messo sul piatto tutto quel che Bruxelles sta facendo per gli agricoltori e tutto quello che farà nel prossimo futuro”. Ne scrive Simone De La Fed su Eunews, quotidiano online diretto a Bruxelles da Lorenzo Robustelli.
““Ci avete chiesto di ridurre gli oneri amministrativi e lo stiamo facendo – ha dichiarato von der Leyen -, avete sottolineato che gli agricoltori sono spesso l’anello più debole delle catene del valore” e “questo è inaccettabile”. Per ribilanciare la filiera dell’agroalimentare e garantire una posizione di contrattazione più forte ai produttori, la Commissione europea propone di rivedere il regolamento sull’organizzazione comune dei mercati (Omc) e la direttiva sulle pratiche commerciali sleali. Il primo “per creare maggiore trasparenza e prevedibilità, sia sui contratti che sui prezzi che gli agricoltori ricevono”, la seconda “per proteggere meglio le piccole aziende agricole e le imprese alimentari quando trattano con acquirenti più grandi”.
Entrambe le proposte – garantisce la Commissione – riflettono direttamente diverse raccomandazioni del Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’Ue, lanciato la scorsa primavera da von der Leyen in risposta alle furiose proteste degli agricoltori di mezza Europa. In sostanza, le modifiche all’Omc renderebbero obbligatori la creazione di meccanismi di mediazione tra agricoltori e acquirenti e la stipulazione di contratti scritti tra loro, migliorando il modo in cui i contratti a lungo termine tengono conto degli sviluppi del mercato e delle fluttuazioni dei costi. “Facciamo rispettare e promuoviamo l’aggregazione dei produttori primari”, ha indicato il commissario Ue per l’Agricoltura, Christophe Hansen, presente agli AgriFood Days di Bruxelles. La Commissione propone di potenziare le organizzazioni di produttori e le loro associazioni migliorando il loro potere contrattuale, consentendo agli Stati membri di concedere loro un maggiore sostegno finanziario nell’ambito degli interventi settoriali della Pac e semplificando le norme sul loro riconoscimento giuridico.
Parallelamente, l’esecutivo Ue propone di intervenire sulle norme contro le pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare, vietate dalla cosiddetta direttiva UTP, e sulla loro applicazione transfrontaliera. Per rafforzare la cooperazione tre le autorità nazionali, Bruxelles suggerisce l’istituzione di un meccanismo di assistenza reciproca, attraverso cui chiedere e scambiare informazioni. Secondo la Commissione europea, un quinto dei prodotti agricoli consumati in uno Stato membro proviene da un altro Stato membro.
Nel suo messaggio, von der Leyen ha anticipato un terzo intervento a favore degli agricoltori, prima che la presidente della Banca europea degli Investimenti (Bei), Nadia Calviño – presente all’evento -, potesse rivendicarne la paternità. Per far fronte al drammatico invecchiamento di “questa nobile professione” – solo il 12 per cento degli agricoltori europei è sotto i 40 anni – i giovani hanno bisogno di “un reddito equo, l’accesso alla terra, l’accesso ai finanziamenti e altro ancora”, ha dichiarato la leader Ue, annunciando che la Bei “investirà tre miliardi nel settore agroalimentare con una forte attenzione ai giovani agricoltori”.
Il piano di investimenti della Bei sarà rivolto alle piccole e medie imprese e alle mid-cap (imprese non qualificabili come Pmi con un numero di dipendenti non superiore a 1,500 unità), sarà distribuito nei prossimi tre anni e i primi prestiti saranno firmati nella prima metà del 2025. Una fetta considerevole sarà dedicata a giovani e nuovi agricoltori – in particolare agricoltrici, per superare lo squilibrio di genere -, che incontrano maggiori difficoltà a ottenere finanziamenti dalle banche.
“E tutto questo è solo l’inizio”, ha rilanciato ancora von der Leyen, ricordando la promessa di presentare una nuova Visione per l’agricoltura e l’alimentazione nei primi cento giorni del nuovo mandato. Una “tabella di marcia condivisa per l’agricoltura”, ha ribadito Hansen, perché per fare dell’agricoltura un “settore economico attraente” non si può procedere “attraverso mandati dall’alto verso il basso””. (aise)