Eunews/ L’accordo Ue-Mercosur è fatto, l’annuncio di von der Leyen: “Conclusi i negoziati, partnership unica al mondo” - di Simone De La Feld
BRUXELLES\ aise\ - “L’accordo di libero scambio Ue-Mercosur è storia. Una “pietra miliare storica”, l’ha definito la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, a margine della conclusione dei negoziati con i leader di Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay a Montevideo”, come riporta oggi il portale di Eunews in un articolo a firma di Simone De La Feld.
“L’annuncio in una breve conferenza stampa (senza la possibilità di porre domande) insieme ai quattro omologhi, il presidente brasiliano Lula, l’argentino Javier Milei, il paraguaiano Santiago Peña e il padrone di casa Lacalle Pou.
Dopo 25 anni di trattative e un accordo politico raggiunto e messo da parte nel 2019, è arrivata la firma. Un accordo “ambizioso ed equilibrato”, secondo von der Leyen. Un accordo che “non è solo un’opportunità economica”, ma “una necessità politica” in un contesto geopolitico sempre più competitivo e aggressivo. “Dimostriamo che le democrazie possono contare l’una sull’altra”, ha affermato la leader Ue.
Von der Leyen si è rivolta direttamente alle “60 mila imprese europee, di cui 30 mila Pmi”, che “beneficeranno di tariffe ridotte e procedure semplificate” grazie all’apertura dei mercati con i quattro Paesi latini. In particolare, la presidente ha lanciato un messaggio agli agricoltori europei, che si oppongono con forza ad un accordo che rischia di mettere in ginocchio tutto il settore. “Abbiamo ascoltato le vostre preoccupazioni e stiamo agendo”, ha affermato, assicurando che l’accordo Ue-Mercosur “include robuste salvaguardie per proteggere” i produttori dei Paesi Ue e “gli standard alimentari europei non vengono toccati”.
Al suo ritorno da Montevideo, von der Leyen dovrà vedersela con i Paesi membri. In particolare con il presidente francese Emmanuel Macron, che anche ieri aveva definito l’accordo “inaccettabile”. In un post su X, la presidente ha dichiarato: “Ora non vedo l’ora di discuterne con i Paesi dell’Ue”. (aise)