Gente d’Italia/ La denuncia dei membri di minoranza a Montevideo: “Il parere della maggioranza del Comites su Gente d’Italia è illegale perché Iannuzzi e il Ministero l’hanno avvalorata?”

MONTEVIDEO\ aise\ - “Gentile Direttore, vogliamo condividere con lei, con i lettori del giornale, del sito web e con i nostri connazionali alcune riflessioni sull’attuale situazione della nostra collettività”. Inizia così la lettera che i consiglieri di minoranza del Comites Montevideo - Filomena Narducci, Alessandro Maggi, Jose Mendez Zilli e Silvana Antonelli – hanno inviato a Domenico Porpiglia, direttore di “Gente d’Italia”, che l’ha pubblicata nell’edizione online del 5 aprile.
“Man mano passa il tempo senza la presenza di Gente d’Italia in questo Paese, la nostra collettività soffre sempre di più di un forte isolamento. Manca quel contatto quotidiano non solo con la realtà delle associazioni in Uruguay ma anche e soprattutto con le notizie, che tutti i giorni fresche fresche ci arrivavano dall’Italia e dal mondo.
La nostra indignazione è grande perchè a creare le condizioni per questa grave situazione è stato l’organismo che dovrebbe rappresentare e tutelare i diritti di tutti gli italiani residenti in Uruguay, tra i quali, quello sacrosanto dell’informazione.
Si tratta del Comitato degli Italiani all’ Estero (Com.it.es) la cui legge istitutiva nell’articolo 2 punto quattro, lettera “h”, chiede ai rappresentanti della voce di tutta la collettività di esprimere, entro trenta giorni dalla richiesta, il parere obbligatorio sui contributi accordati dalle amministrazioni dello Stato ai locali mezzi d’informazione.
Chi non conosce la reale situazione di questo Comites, può giustamente pensare, e soprattutto chi risiede in Italia, che il parere è stato formulato pur conoscendo l’opinione delle associazioni, dei dirigenti delle stesse persone rappresentative della comunitá che sono coloro che possono testimoniare l’effettiva esistenza del giornale, se la distribuzione viene fatta in tutto il territorio, se è scritto in italiano, insomma: se lo ricevono e lo leggono.
La maggior parte della collettività lettrice di Gente d’Italia non conosce le motivazioni formulate dal Comites per emettere il parere negativo, soprattutto perché l'attuale maggioranza del Comites ignora o vuole ignorare un altro articolo di legge che recita che le sedute del Comitato devono essere pubbliche e che la pubblicitá deve essere assicurata anche mediante la pubblicazione dei resoconti nell’albo consolare e con comunicazione ai mezzi d’informazione locali. Certo che per il singolo cittadino diventa difficile reperire questi verbali ma anche per le associazioni, perché non vengono pubblicati su nessun mezzo stampa ed andare alla Cancelleria per cercarsi i verbali é un po’ difficile.
Si ha la sensazione che la maggioranza del Comites questi verbali non li distribuisca come obbliga la legge e pertanto sembrerebbe che non venga rispettato il principio di trasparenza.
In questi giorni abbiamo preso visione del parere negativo sul Quotidiano Gente d’Italia espresso dalla maggioranza Comites per il 2021 nella seduta plenaria del 16 febbraio 2022.
Non vogliamo entrare nel merito dei contenuti, bensì vogliamo esprimere che richiama profondamente l’attenzione che a firmare il parere in quanto Presidente del Comites, e cioé rappresentante legale, sia stato proprio il Consigliere del CGIE Aldo Lamorte.
Il Comites é stato eletto nel mese di dicembre 2021 e prima della fine dell’anno si é insediato eleggendo le autoritá tra i quali Aldo Lamorte come presidente.
Dopo quattro mesi del rinnovamento del Comites va rinnovato anche il Consiglio Generale degli Italiani all’ Estero (CGIE) del quale, in quel momento, Lamorte era un consigliere.
Se il Comites é stato eletto nel mese di dicembre 2021 e il CGIE si é rinnovato ad aprile 2022 nel mese di febbraio 2022 quando firma il parere come Presidente del Comites il Signor Lamorte era ancora in carica come rappresentante del CGIE.
È bene ricordare che la legge del Comites nell’art. 10 nel punto 4 recita:
4. “A decorrere dal rinnovo del CGIE successivo alla data di entrata in vigore della presente legge la carica di presidente del Comitato, eletto ai sensi della legge stessa, è incompatibile con quella di componente del CGIE”.
Ai sensi di questo articolo della legge 286/2003 nel mese di febbraio 2022 Lamorte non poteva essere presidente del Comites perché ancora in carica come Consigliere CGIE e tanto meno poteva firmare il parere come rappresentante legale del Comites.
Dispiace molto che chi doveva controllare che la legge venisse rispettata abbia sorvolato questo articolo anche perchè le conseguenze sono state gravi e la collettività si è vista togliere l’unico mezzo stampa che aveva e che nei riguardi della società locale la rendeva visibile.
C’é un altro elemento importante che non è stato sufficientemente sottolineato ed è che il parere negativo rispecchia soltanto la volontá della lista maggioritaria del Comites, mentre i consiglieri appartenenti alle due liste di opposizione hanno espresso un voto favorevole al quotidiano.
Speriamo che il Ministero, e chi di dovere, prendano atto di questa situazione, che al giornale vengano attribuiti i contributi per poter tornare ad uscire in maniera cartacea ed arrivare presto alle nostre case. Auguri a Lei Direttore ed a tutta la squadra di Gente d’ Italia”. (aise)