ItaliaChiamaItalia/ A colloquio con Vincenzo Odoguardi (Maie) – di Luca Dassi

ROMA\ aise\ - “Dopo una breve pausa in occasione del mese d’agosto, Vincenzo Odoguardi – Vicepresidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero – è tornato operativo, pronto per ricominciare a lavorare con l’obiettivo di rafforzare il network MAIE in tutto il Nord e Centro America”. Ad intervistarlo è stato Luca Dessi per “ItaliachiamaItalia.it” diretto da Ricky Filosa.
D. Vicepresidente Odoguardi, qual è la situazione attuale del MAIE in America Centrale, USA e Canada?
R. Con grande soddisfazione, posso dire che in questa parte del mondo il Movimento continua a crescere, a conquistare spazi e cuori italiani. Questo grazie soprattutto al lavoro di squadra. Dunque da parte mia un doveroso ringraziamento a tutti coloro che hanno deciso di impegnarsi nel progetto, a cominciare dal Coordinatore dell’America Centrale, Giuseppe Cacace, fino ad arrivare a tutti i coordinatori Paese e a tutti i delegati. Per l’anno 2025/2026 abbiamo in serbo tante e importanti iniziative, di cui daremo conto al momento opportuno.
D. Può anticiparci qualcosa?
R. Posso dirvi che da oggi mettiamo il turbo. Nei prossimi mesi mi impegnerò ancora di più per essere vicino alle comunità italiane di tutta la ripartizione. Ho intenzione di continuare a metterci la faccia e quindi mi organizzerò per incontrare personalmente i connazionali residenti in quei Paesi che fino ad oggi non sono ancora riuscito a visitare.
D. Per esempio?
R. Sarò presto in Costa Rica, Paese del Centro America in cui il MAIE è cresciuto moltissimo, ottenendo ottimi risultati sia alle ultime elezioni Comites che a quelle politiche; ho intenzione di visitare tutte le province della Repubblica Dominicana, dove la rete del MAIE è sempre più forte e presente sul territorio e dove ci prepariamo a vincere le prossime elezioni Comites. Soprattutto, insieme ai diversi Coordinatori MAIE del Nord America, concentreremo i nostri sforzi in alcune delle circoscrizioni consolari più importanti degli States e del Canada, dove in ogni caso siamo stati più volte e abbiamo i nostri coordinamenti: New York, naturalmente, e poi Miami, Chicago, Los Angeles, Toronto, Montreal.
D. Quali sono, oggi, le principali richieste da parte degli italiani all’estero?
R. Migliori servizi consolari, maggiore promozione della cultura italiana, difesa del Made in Italy, sostegno alle piccole e medie imprese italiane che operano oltre confine. Non dimentichiamo, inoltre, che dopo lo sciagurato decreto Tajani, che ha fortemente limitato la trasmissione della cittadinanza ius sanguinis, tanti italiani e italo-discendenti sono entrati nel panico. Da parte nostra, portiamo avanti in questo caso un lavoro di informazione puntuale e precisa, rassicurando allo stesso tempo i connazionali sul fatto che come MAIE continueremo a portare avanti la battaglia, a lottare per modificare questa legge infame che rischia di uccidere una volta per tutte l’italianità oltre confine.
D. Come intendete farlo?
R. Con tutti gli strumenti che la legge ci mette a disposizione, fuori e dentro il Parlamento: sul territorio terremo viva la necessità di modificare ciò che non funziona nel cosiddetto “decreto della vergogna” e nel Palazzo, grazie al lavoro del Sen. Mario Borghese e dell’On. Franco Tirelli, sempre sotto la regia del presidente del MAIE Ricardo Merlo, utilizzeremo ogni strumento legislativo possibile per ottenere di migliorare la legge Tajani.
D. Un messaggio agli italiani nel mondo che leggeranno questa intervista?
R. Il MAIE c’è, c’è sempre stato, non solo in periodi di campagna elettorale, come fanno tutti i partiti. La nostra è una forza prima di tutto culturale, associativa e poi politica. Le elezioni per noi sono soltanto una tappa del percorso. Potete sempre contare su un movimento che ha come assoluta priorità quella di difendere i diritti degli italiani all’estero, i vostri diritti, dovunque siano nel mondo”. (aise)