Italo Americano/ Carissimo Pinocchio: la mostra alla Casa Italiana di Seattle esplora design e creatività italiani – di Rita Cipalla

foto di Rita Cipalla

SAN FRANCISCO\ aise\ - “Parli di Pinocchio e la maggior parte degli americani pensa immediatamente al film campione d’incassi del 1940 di Walt Disney che presentò l’esuberante burattino di legno con il naso a punta a milioni di bambini. Ma il classico del cinema Disney – nonostante abbia vinto due Academy Awards – ha poca somiglianza con il libro originale, Le avventure di Pinocchio – Storia di un burattino di Carlo Collodi – un fatto che molti dei presenti all’inaugurazione della nuova mostra, Carissimo Pinocchio, a Casa Italiana, hanno sicuramente appreso, grazie alla presentazione della docente di lingua Cecilia Strettoi”. Ne scrive Rita Cipalla su “L’Italo Americano”, magazine diretto a San Francisco da Simone Schiavinato.
“Più di 80 ospiti erano presenti per ascoltare l’affascinante racconto di Strettoi non solo sull’autore Collodi e sul suo racconto originale, ma anche sull’enorme impatto che il libro ha avuto sul pubblico dalla fine degli anni Ottanta dell’Ottocento. Oltre a Strettoi, all’inaugurazione della mostra sono intervenuti anche Elisabetta Valentini, console onorario d’Italia a Seattle; Anna Veraldi, rappresentante del Comites San Francisco; Martin Nigrelle, presidente della Casa Italiana. Era presente anche Rosa Folla con il Comites San Francisco.
Carissimo Pinocchio è stato creato da ADI Design Museum Milano per celebrare il 140° anniversario di uno dei libri più amati al mondo. La mostra è stata presentata per la prima volta a Milano nel novembre 2023 con illustrazioni e oggetti artistici creati da noti designer e artisti italiani utilizzando come ispirazione il burattino più famoso del mondo.
Giulio Iacchetti, curatore della mostra, spiega il filo conduttore come “una diversa espressione dei sentimenti e delle azioni di tanti designer italiani: uno sguardo allargato, caleidoscopico, sorprendente, capace di raccontare la storia della capacità del design italiano di creare immagini e oggetti senza tempo, celebrando così il mito di Geppetto, il primo designer italiano”.
La versione itinerante, con 22 oggetti, è stata presentata nell’anteprima americana a San Francisco in primavera. Seattle è la seconda tappa. La mostra di Seattle è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Consolato Generale d’Italia a San Francisco, del Console Onorario d’Italia a Seattle, dell’Istituto Italiano di Cultura di San Francisco, del Comites San Francisco e della Casa Italiana.
I visitatori della mostra vedranno esposte diverse interpretazioni di Pinocchio. Ci sono poster e illustrazioni, nonché rivisitazioni artistiche di oggetti di uso quotidiano, come tavolini, teiere, portacandele e schiaccianoci con le sembianze di Pinocchio. Alcuni sono stravaganti, altri stimolano la riflessione. La mostra resterà esposta fino al 15 agosto. L’ingresso è gratuito.
“La mostra rappresenta molti importanti designer e artisti italiani”, ha affermato Valentini. “Ogni pezzo è unico, creato appositamente per la mostra, alcuni in legno, altri in vetro, altri sono illustrazioni su carta. Siamo entusiasti di avere la mostra qui alla Casa Italiana. È la prima mostra che presentiamo insieme a San Francisco e speriamo che sia il primo di molti progetti congiunti intrapresi qui al Centro Culturale Italiano”.
Carlo Collodi era lo pseudonimo di un giovane ragazzo fiorentino di nome Carlo Lorenzini. Nato nel 1826, era il maggiore di 10 figli; solo quattro sono riusciti a raggiungere l’età adulta. La vita era dura per la famiglia e Collodi trascorse gran parte della sua infanzia con i parenti nella città di Collodi, a circa 45 miglia a ovest di Firenze.
Ha provato diverse carriere prima di dedicarsi alla scrittura. Entrò dapprima in seminario ma scoprì che il sacerdozio non era la sua vocazione. Lavorò per un periodo in una libreria e poi è stato soldato volontario. Nel 1853 fondò un giornale satirico dove scrisse saggi politici e satira per adulti.
Quando raggiunse i cinquant’anni, Collodi era ormai disincantato dalla politica e rivolse la sua attenzione alla scrittura per bambini. Storia di un burattino apparve per la prima volta a puntate nel 1881 e fu poi pubblicata integralmente nel 1883. Nonostante i temi oscuri, ebbe risonanza con il pubblico italiano e poi con i lettori di tutto il mondo, diventando la prima opera di letteratura italiana per ragazzi conosciuta a livello internazionale.
Numerosi adattamenti cinematografici internazionali sono basati sulla storia di Pinocchio, tra cui la versione del 2019 del regista italiano Matteo Garrone con Roberto Benigni e la versione animata del 2022 di Guillermo del Toro. E non si dimentichi la musica: l’interpretazione del cantante Johnny Dorelli di Lettera a Pinocchio, scritta nel 1959 da Mario Panzeri, è diventata uno standard pop in Italia. La strofa di apertura della canzone – “Carissimo Pinocchio” – è stata l’ispirazione per il titolo della mostra.
La Casa Italiana/Centro Culturale Italiano è stata aperta a Burien tre anni fa per diventare la casa della comunità italoamericana nel Pacifico nordoccidentale. Lo spazio ospita una biblioteca di prestito in lingua italiana, Casa Caffè, un piccolo negozio di articoli da regalo e l’ufficio del console onorario d’Italia a Seattle. Gli eventi si svolgono regolarmente, dai corsi di lingua alle lezioni di Scopa, alle presentazioni sulla storia dell’immigrazione.
Un’ampia ristrutturazione del secondo piano è in fase di completamento, con un’apertura prevista nell’autunno del 2024. Lo spazio ampliato includerà una sala riunioni adatta a grandi banchetti ed eventi, una cucina commerciale, servizi igienici e un ascensore. Casa Italiana sta attualmente cercando donazioni e il sostegno di volontari disposti a contribuire con il loro tempo e i loro talenti per mantenere questo spazio fisico permanente dedicato ad abbracciare e rinnovare la gioia e la diversità dell’anima e dello spirito dell’Italia”. (aise)