ItaloAmericano/ Sophia Loren fa 90: Hollywood omaggia l’amata diva italiana – di Silvia Nittoli
SAN FRANCISCO\ aise\ - ““Posso anche avere 90 anni, ma nel mio cuore, sono ancora quella bambina che sognava un futuro migliore. Quindi, stasera, sogniamo tutti insieme”. Sophia Loren irradiava eleganza mentre salutava il pubblico alla celebrazione del suo 90° compleanno all’Academy Museum. Per lei, ringraziare Hollywood significa riconoscere il ruolo fondamentale che l’industria americana ha avuto nella sua carriera, una carriera che ha superato i confini dell’Italia, portandola a diventare una star cinematografica di fama mondiale. “Grazie di cuore all’Academy e a Cinecittà per averci regalato questa serata”, ha detto Loren mentre il pubblico si alzava in piedi per una standing ovation”. Ne scrive Silvia Nittoli su l’ItaloAmericano.org diretto a San Francisco da Simone Schiavinato.
“Per rendere omaggio alla sua carriera, il Consolato Generale d’Italia a Los Angeles, Cinecittà e il Museo dell’Academy hanno organizzato due serate in cui l’attrice italiana è stata omaggiata con la proiezione di due dei suoi film, La ciociara e La vita davanti a sé, adattamento del 2020 del romanzo La vita davanti a sé diretto dal figlio Edoardo Ponti.
Questi film, attentamente scelti, riflettono pienamente le molteplici dimensioni dell’arte di Loren, dalla forza e dal coraggio di una madre in La ciociara alla tenerezza di una donna anziana in La vita davanti a sé. Entrambi celebrano il talento della Loren, ricordandoci al contempo la sua profonda dedizione alla sua arte, alle sue radici e alla sua umanità. Ma c’è di più, perché ogni proiezione è stata un invito al pubblico non solo ad apprezzare la Loren come attrice, ma anche a sentire un legame con il mondo che rappresenta, un mondo che dà valore alla resilienza, alla famiglia e alla compassione, abbracciando anche il ruolo di modello di vita del dolore e della sofferenza nella creazione dell’esperienza umana.
Loren è stata accompagnata per l’occasione dai suoi due figli, il regista Edoardo Ponti e il direttore d’orchestra Carlo Ponti. “Godiamoci la luce di questo sole e accogliamo una donna che, con la sua grazia ed eleganza, è stata una voce forte e risonante nel panorama cinematografico” ha detto Edoardo per introdurre la madre sul palco.
Tuttavia, la vivace celebrazione di due giorni è stata molto più di un semplice tributo a un’attrice leggendaria, è stato un sentito riconoscimento a una donna che è diventata, grazie alla sua carriera e personalità, un caro simbolo di orgoglio italiano e genialità cinematografica. La presenza della Loren ha portato a tutti un raro calore e autenticità, qualità che hanno definito la sua carriera tanto quanto i suoi ruoli iconici. Durante la serata, Sophia è salita sul palco per condividere pensieri e ricordi con il pubblico.
Sophia Loren ha iniziato ricordando la sua infanzia, un periodo in cui l’amore per il cinema l’ha tenuta viva e piena di speranze in un domani migliore. “Essere qui è molto speciale per me perché i film di Hollywood mi hanno insegnato a sognare. Quando ero una bambina a Pozzuoli, tanto tempo fa, durante la Seconda Guerra Mondiale, la mia realtà era fatta di paura e fame: la paura delle sirene degli allarmi aerei e la fame che ci consumava ogni istante della giornata. Ma quando entravo nel nostro piccolo cinema e le luci si abbassavano, la mia realtà svaniva. I miei occhi e il mio cuore venivano rapiti dall’incantesimo di Rita Hayworth, Ginger Rogers e Fred Astaire. Quel piccolo schermo argentato era la mia finestra su un mondo fiabesco, dove la paura e la fame sparivano. Il cinema è diventato la mia terapia. È diventato la mia casa. Per questo essere qui stasera mi fa sentire davvero a casa”, ha detto Loren.
“Sophia Loren è tornata a Los Angeles, ed è stato un onore accoglierla al Museo dell’Academy insieme alla delegazione di Cinecittà per celebrare il suo 90° compleanno” ha detto la Console Generale Raffaella Valentini. “Sophia è un’icona del cinema italiano, un’ambasciatrice dell’eleganza e del talento del nostro Paese che ha incantato e continua a incantare Hollywood”, ha concluso la Console Valentini.
Nata Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone il 20 settembre 1934, Sophia Loren è apparsa in quasi cento film in oltre sette decenni. Ha iniziato come comparsa a Cinecittà, prima di attirare l’attenzione del futuro marito Carlo Ponti, che la scelse per il ruolo che la lanciò in L’oro di Napoli (1954). Insieme hanno collaborato in 34 film, spesso al fianco del carismatico Marcello Mastroianni diretti da Vittorio De Sica. Loren ha saputo coniugare in modo unico il suo fascino concreto e l’innegabile magnetismo con ruoli che spaziavano dall’intenso al leggero.
“Credetemi, nessuno è più adatto della persona che sto per presentare per accompagnarci emotivamente nel resto della serata”, ha detto Edoardo Ponti parlando della madre. “Questa persona, nei suoi 90 anni su questa terra, ha affrontato tempeste e vissuto gli alti e bassi della storia umana in modi che possiamo solo immaginare. Stasera, come per tutto questo mese, celebriamo la vita e il valore di un’artista incomparabile il cui talento, autenticità, umanità e, sì, bellezza, sono diventati un faro di luce, non solo per la sua natale Italia, ma per il mondo intero. Quella luce che emana con naturalezza è la luce della sua saggezza, che ci incoraggia a credere in noi stessi anche quando è difficile. È la luce di un talento che ci commuove, ci fa ridere e ci spinge ad abbracciare la nostra empatia. È la luce della dignità e del coraggio che brilla attraverso il suo esempio: non ha mai rinnegato né dimenticato le sue radici napoletane, né ha mai permesso che il richiamo della fama le sottraesse l’identità. È una vera stella, non per il successo, ma per la semplicità eterna e luminosa che trasmette in ogni sguardo e in ogni gesto”.
Vincitrice di un Premio Oscar come Miglior Attrice per il suo ruolo in La ciociara (1960), fu con lei che per la prima volta un premio alla recitazione venne assegnato ad una performance non in lingua inglese, Loren ha anche ricevuto un Oscar alla carriera nel 1990. Nel film drammatico della Seconda Guerra Mondiale di Vittorio De Sica, Loren interpreta la vedova italiana Cesira, che lascia Roma con la figlia Rosetta (Eleonora Brown) quando la città viene attaccata dalle forze alleate. La vittoria all’Oscar arrivò dopo che Loren aveva lottato per interpretare il ruolo della madre invece di quello della figlia. E sebbene non fosse presente al momento della vittoria, Cary Grant le disse che aveva vinto.
“È un privilegio poterla chiamare madre, amica, collaboratrice professionale”, ha proseguito il figlio Edoardo. “Mi rendo conto di quanto sia stato fortunato a godere della sua luce sin da quando sono nato, una luce che, grazie alla sua umiltà e generosità, mi ha aiutato a diventare l’uomo che sono oggi, senza mai farmi sentire offuscato dalla vastità della sua presenza. Questa è lei: una luce che non proietta nemmeno un’ombra. Poche persone hanno trovato le parole giuste per catturare l’essenza di una donna così unica. Roberto Benigni una volta disse che lei è senza tempo e duratuta come la città di Roma, che il suo volto è iconico quanto il Colosseo, le sue gambe lunghe come l’Appia Antica, famosa quanto la Torre di Pisa, e il suo sorriso più accecante del sole siciliano”.
La retrospettiva ha incluso film raramente proiettati negli Stati Uniti, come Miseria e nobiltà di Mario Mattoli e Il segno di Venere di Dino Risi, accanto a titoli come Ieri, oggi e domani, Matrimonio all’italiana e Una giornata particolare, che hanno segnato le sue storiche collaborazioni con Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni. Sono state presentate anche tre nuove versioni restaurate in 4K curate da Cinecittà: L’oro di Napoli di De Sica; Sabato, domenica e lunedì di Lina Wertmüller, che avrà la sua prima mondiale nella versione televisiva originale, basata sulla commedia di De Filippo; e Peccato che sia una canaglia di Alessandro Blasetti, un film che segna un doppio debutto per l’attrice: il suo primo ruolo importante e il suo primo film insieme a Mastroianni.
Mentre la serata si concludeva, l’impatto della carriera di Loren si percepiva più che mai presente, non solo attraverso le immagini sullo schermo, ma anche attraverso le parole di suo figlio Edoardo, che ha offerto uno sguardo sulla donna dietro l’attrice famosa: una madre, un’amica e una fonte di forza che non ha mai perso di vista chi è.
Un pensiero emerge all’improvviso. Un pensiero che definisce chiaramente i suoi film come un viaggio nel tempo con una persona, persino un’amica, che comprende veramente gli alti e bassi della vita. È allora che le parole di Roberto Benigni tornano alla mente ancora una volta: Sophia, duratura come Roma stessa, il suo sorriso simbolo di bellezza e resilienza. A 90 anni, rimane un’ispirazione, un promemoria che eleganza e gentilezza sono ancora più preziose quando vanno di pari passo.
Sophia ha dato tanto al mondo e questa celebrazione è sembrata un piccolo gesto per restituirle qualcosa”. (aise)