La Notizia Uk/ Gaglione (Comites Londra): così cerco di supportare la comunità – di Andrea Campagnolo

LONDRA\ aise\ - “La persona di prestigio della comunità italiana a Londra scelta per l’intervista di questo mese è Alessandro Gaglione, vero e proprio punto di riferimento per la comunità degli italiani a Londra: Solicitor / Avvocato, Notaio e Presidente del COMITES (COMitato degli ITaliani all'Estero) di Londra, Partner-fondatore, con i suoi fratelli Giuseppe e Roberto, di SLIG LAW LLP, studio legale anglo-italiano con sede a Londra ed uffici a Roma, che offre assistenza e consulenza legale a clienti internazionali ed italiani”. Ad intervistarlo è stato Andrea Campagnolo per “La notizia Uk”, bimestrale diretto a Londra da Salvatore Mancuso.
“Da sempre un appassionato del fenomeno migratorio italiano, cosa che lo ha portato al ruolo attuale di Presidente del COMITES e a fondare - nel 2000 - “MONDOITALIANO”, un’associazione di volontariato per le problematiche, specialmente di natura legale, degli italiani all’estero.
Dal 2008 coordina un servizio di assistenza legale gratuita, con cadenza bisettimanale, presso la Chiesa Italiana di San Pietro in Londra.
D. Come è iniziata la sua avventura londinese Dottor Gaglione?
R. Potrei dire che sia stata una coincidenza più o meno fortunata, a seconda dei punti di vista. Dopo la laurea a Roma ero entrato in contatto con un notaio inglese, erano i primi anni 2000 e stavo svolgendo il praticantato come avvocato. In quell’epoca molti inglesi erano attratti dall’acquistare beni immobili in Toscana, regione che, in quel periodo, esercitava un grande appeal in oltremanica. Non c’era il numero attuale di consulenti legali italiani in UK, motivo per cui iniziai questa sorta di attività, quasi di volontariato, grazie alla quale ho iniziato le mie trasferte di consulenza i a Londra in appoggio al citato notaio inglese. Consideriamo che, sebbene si parli solo di circa 20 anni fa, all’epoca non esisteva la stessa facilità e frequenza di voli attuali e internet non era ancora lo strumento di supporto per le attività che rappresenta oggi. Alla fine di quel periodo prendo la decisione e mi trasferisco a Londra.
D. Come nasce invece l’impegno con e per la comunità italiana?
R. Consideri che anche nella mia famiglia vi è una storia di emigrazione, si trattava della sorella di mio nonno che si traferì a New York.
D. Quindi è un esperto della storia dell’emigrazione?
R. Preferisco considerarmi un appassionato, mi interessa tutto ciò che riguarda la storia dell’emigrazione italiana, sono stato ospite a svariati convegni sul tema, non ultimo quello organizzato ad ottobre a Washington dal NIAF (National Italian American Foundation) a cui erano presenti il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden la First Lady, Jill Biden, per celebrare l’Italia e riunire esponenti dei più diversi ambiti, tutti italo-americani. In quell’occasione, ho avuto l’opportunità d’incontrare il Presidente e di presentargli la nostra bella e numerosa comunità italiana nel Regno Unito. Deve sapere che ho sempre visto nei nostri connazionali un’importante risorsa per i paesi ospitanti.
D. Questo è il motivo che l’ha indotta ad entrare nel Comites e a fondare Mondo Italiano?
R. Mondo Italiano, fondata nel 2000, è un’associazione nata per dare sostegno e supporto legale, e non solo, agli italiani all’estero, ed ha supportato, in particolare, gli italiani, oggi in terza età, che vennero qui a partire dal Dopoguerra, coloro che lasciavano l’Italia nelle condizioni disagiate, in cui regnavano povertà e un basso tasso di scolarizzazione. Per quanto riguarda il Comites (Comitato degli italiani all'estero) sono stato eletto per la prima volta consigliere nel 2015 e, alle successive elezioni del 2021, sono stato rieletto ed ho anche avuto il grande onore di essere nominato presidente. È un incarico di cui vado molto fiero, perché si tratta di un ente istituzionale le cui caratteristiche principali sono: È un organo istituzionale. È elettivo, ancorché non politico/partitico, nel senso che si votano le persone e non le ideologie e, soprattutto, si vota per l’impegno che i candidati hanno nell’ambito Comunità italiana. È volontario, trova energia nella passione che le persone ci mettono. Purtroppo, nonostante la sua importanza, quest’organismo ad oggi non è largamente conosciuto, così come dovrebbe essere, dai nostri Connazionali.
D. Qual è la caratteristica più importante che lei ritrova nei nostri concittadini che si trasferiscono all’estero?
R. Credo che sia la dedizione al lavoro, il fatto che essersi spinti ad una decisione così importante renda queste persone animate da una forte volontà a lavorare per emergere migliorarsi dando, così, un contributo importante alla Nazione che li ospita. La comunità italiana nella circoscrizione consolare di Londra è estremamente variegata: in particolare, è composta da italiani di prima emigrazione, seconda e terza generazione, giovani famiglie, studenti, accademici, ricercatori, professionisti, ecc., e – generalmente- i connazionali sono ben integrati nel tessuto sociale inglese. Tuttavia, a mio avviso, è molto importante che si riesca a mantenere uno stretto contatto con l’Italia, con la nostra cultura, tradizioni e lingua. Io personalmente faccio in modo che i miei figli, che frequentano una scuola inglese, in parallelo studino l’italiano per imparare, non solo a parlarlo, anche con noi genitori e tra loro, ma a leggerlo e scriverlo. Solo per citare un esempio, con l’Associazione “Mondoitaliano”, di cui sono il rappresentante per il Regno Unito, abbiamo recentemente organizzato una serie di visite guidate gratuite per scoprire i capolavori d’arte italiana custoditi presso la National Gallery. Ogni visita è stata sold out ed abbiamo anche una lunga lista d’attesa, tuttavia la cosa più interessante è stata vedere che molti genitori hanno portato anche i loro figli per far in modo di trasmettere loro l’amore per l’arte e la cultura italiana.
Un aspetto importante che abbiamo curato con il Comites, grazie al coinvolgimento di specialisti in materia, è legato al fenomeno del multilinguismo negli ambiti familiari, abbiamo cercato cioè di indagare cosa rappresenti e che effetti produca sull’individuo parlare più lingue all’interno del contesto familiare.
D. Come si finanzia il Comites?
R. Abbiamo un supporto fondamentale dallo Stato italiano che ci consente di avere una sede e un sostegno a determinate spese necessarie per il suo funzionamento, oltre a fondi integrativi straordinari per progetti specifici. In aggiunta al contributo, certamente fondamentale, erogato dallo Stato, le attività del Comites sono basate anche sul tempo che i 18 componenti dedicano, a titolo volontario, al Comites stesso.
D. Per concludere c’è un argomento che le farebbe piacere toccare?
R. Vorrei toccare il tema, di natura professionale, del notariato, perché negli ultimi anni c’è stata un ‘evoluzione di questa professione proprio in virtù della crescita delle comunità straniere (in particolar modo di persone provenienti da Paesi di Civil Law) e della conseguente necessità di aumentare la capacità di produrre atti notarili inglesi per uso nei Paesi di provenienza di queste persone. Per quanto riguarda, in particolare, l’Italia, sono molto orgoglioso di essere stato eletto, a settembre 2023, prima volta per un legale italiano, nel consiglio direttivo della Notaries Society, che rappresenta circa 770 notai che esercitano in Inghilterra e Galles”. (aise)