La voce del popolo/ Trichilo ad Albona: “Peccato non ci siano pure le scuole italiane” – di Tanja Škopac

foto di Goran Žiković

FIUME\ aise\ - ““Ci tenevo a venire ad Albona perché è una cittadina importante dell’Istria per vari motivi, per la sua storia antica, millenaria, per la sua cultura, per la Comunità degli Italiani, ma anche per la presenza di importanti aziende italiane nel territorio. C’è il passato, il presente, come pure il futuro della collaborazione”. Così l’Ambasciatore d’Italia in Croazia, Paolo Trichilo, lunedì 10 giugno durante la sua prima visita ufficiale ad Albona, proseguita nel pomeriggio anche a Vines, ad Arsia e a Rabaz (Porto Albona). Ad accogliere e ad accompagnare durante il soggiorno l’ambasciatore e la consorte Laura, sono stati gli esponenti della CI “Giuseppina Martinuzzi”, Daniela Mohorović e il professor Tullio Vorano, rispettivamente presidente del sodalizio e presidente della Giunta esecutiva della CI, come pure Marin Corva, presidente della GE dell’Unione Italiana”. Ne scrive Tanja Škopac su “La voce del popolo”, il quotidiano della Edit edito a Fiume.
SI LAVORA INSIEME
Durante l’incontro iniziale, svoltosi nel Teatrino della CI, a loro si è unita pure la vicesindaca Federika Mohorović Čekada, presente anche al ricevimento tenutosi nelle ore successive negli ambienti della Città, con la partecipazione del sindaco albonese Valter Glavičić.
Nel pomeriggio sono state visitate anche le ditte italiane “Danieli Systec” e “Bibetech”, operanti nella Zona imprenditoriale di Vines. “Volevo venire qui di persona, assieme anche a mia moglie, per portarvi una parola di sostegno e di supporto alle vostre attività. È importante che la Comunità degli Italiani continui sempre a mantenere viva la lingua, la cultura, la tradizione, che può avere tante forme, una canzoncina per i bambini, una partita di briscola, una recita teatrale… Tutto va bene”, ha dichiarato durante l’appuntamento nel Teatrino della CI, dopo la sorpresa organizzata dal sodalizio: uno spettacolo preparato da un gruppo di bambini della sezione con lingua d’insegnamento italiana dell’asilo pubblico “Pjerina Verbanac”, “Le olive”, operante nel centro storico. Oltre ai piccoli e alle loro maestre, ad attendere i graditi ospiti sono stati pure alcuni soci della CI.
“Sicuramente parlerò anche con l’Istituto italiano di cultura e con il Consolato a Fiume per vedere se è possibile incrementare ulteriormente le attività culturali, perché il senso della CI qui è quello di mantenere viva la lingua, la cultura e la tradizione”, ha aggiunto l’ambasciatore, dicendo che è importante, per tenere viva la CI, che questa continui il suo lavoro, che ci siano gli storici “in grado, come il professor Vorano, di scrivere libri” dedicati alla storia locale che vengono tramandati alle generazioni e alla memoria futura.
Sottolineata anche l’importanza del fatto che la CI sia intitolata alla Martinuzzi e dei bambini che frequentano l’asilo, “ma peccato che non ci siano le scuole italiane per mantenere la lingua italiana”, un fatto su cui si è soffermata pure la presidente della CI, Daniela Mohorović, nel raccontare la storia del sodalizio e della presenza della CNI a livello locale, come pure delle attività e delle varie sezioni della CI. Mohorović ha parlato anche degli investimenti nel restauro della sede della CI, in particolare in quello del Teatrino, realizzato grazie a uno sforzo congiunto tra il Governo italiano, ovvero il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, che sostiene simili iniziative tramite l’UI e l’UPT, il Governo croato, la Città di Albona e alcune ditte italiane attive nella Zona imprenditoriale di Vines.
“Si lavora insieme, questo è importante”, ha detto l’ambasciatore Trichilo pure riguardo ai contributi approvati a favore della CI anche dall’Ufficio per i diritti dell’uomo e delle minoranze del Governo croato. Attualmente è in corso la ristrutturazione del resto della sede della Comunità degli Italiani, che dovrebbe terminare prima dell’inizio del prossimo anno scolastico.
DIVERSITÀ E INCLUSIVITÀ
Dopo l’incontro nel Teatrino e la visita ai locali che si stanno rinnovando, gli ospiti hanno potuto approfondire la loro conoscenza di Albona passeggiando per le vie del centro storico e visitando la chiesa parrocchiale della Natività della Beata Vergine Maria, come pure il Museo popolare, dove sono stati accolti dalla dirigente Olja Višković. A illustrare la storia dei palazzi della città vecchia e a parlare delle ricchezze del Museo, tra cui il monumento con la prima menzione di Albona, ovvero con la scritta “res publica Albonessium”, è stato il professor Vorano, il quale, con Mohorović, ha regalato all’ambasciatore alcuni dei libri editi dal sodalizio negli ultimi anni.
Una riproduzione della lampada da minatore è stato uno dei regali donati all’ospite, a nome della Città, da parte del sindaco Valter Glavičić. Quest’ultimo, nel presentare Albona, ha sottolineato la presenza nel territorio delle varie minoranze, “delle quali quella italiana è l’unica autoctona”, ricordando pure l’argento ottenuto l’anno scorso dalla Città a livello dell’Unione europea come Capitale europea della diversità e dell’inclusività nella categoria delle realtà che hanno fino a 50.000 abitanti.
Glavičić si è anche detto soddisfatto della divulgazione, in lingua italiana, da parte del nostro quotidiano, delle informazioni relative alle attività degli uffici cittadini e alla collaborazione con le minoranze.
Dicendosi contento della sua prima visita ad Albona e del fatto che anche le attività della CI albonese, aperte a tutti, contribuiscono a rendere la realtà inclusiva, l’ambasciatore ha affermato che l’Istria ha una sua specificità, dovuta anche alla presenza di minoranze. “Ha delle caratteristiche sia geografiche che storico-culturali molto particolari. Potete essere orgogliosi di questa bella regione”, ha detto.
Nella Zona imprenditoriale di Vines gli ospiti sono stati accolti prima da Robert Košmerl e Mauro Kalčić, rispettivamente direttore della “Danieli Systec” e direttore di produzione nella stessa ditta, e poi da Katarina Milevoj, plant manager della filiale della ditta “Bibetech”. Come detto nel corso degli incontri, la prima è presente ad Albona da circa 30 anni, grazie, come detto, anche alla tradizione industriale del territorio e fa parte del gruppo “Danieli”, leader mondiale nella produzione di impianti siderurgici. Importante per l’economia locale e non solo pure la “Bibetech”, specializzata nella produzione e stampaggio di materiale plastico per settori tecnico, alimentare, antitaccheggio, medicale e automotive.
UN OMAGGIO AI MINATORI
Ad Arsia è stato reso omaggio ai minatori morti sul posto di lavoro con una deposizione di fiori ai piedi della campana “Alma Mater Dolorosa”, fusa nella Fonderia pontificia di Agnone e collocata nella piazza principale grazie all’iniziativa del professor Michele Maddalena e alla commemorazione dedicata ai minatori morti nella sciagura del 28 febbraio 1940 avviata nel 2007 dalla CI albonese e dal Circolo di cultura istroveneta “Istria” di Trieste. Hanno partecipato alla cerimonia anche Rinaldo Racovaz, autore di diversi libri e scritti sul tema di Arsia, ed Elis Gobo, direttrice della municipalizzata “Arsiana”, che gestisce la Casa del minatore “Arsia”, un mini museo dedicato alla miniera e alla vita dei minatori visitato in seguito, come pure il percorso dell’ex miniera Carlotta aperto alle visite turistiche. Nel museo menzionato agli ospiti è stato presentato un documentario in cui a parlare del loro lavoro nelle miniere carbonifere dell’Albonese e della loro vita sono dieci ex minatori. Oltre a Elis Gobo, a dare il benvenuto all’ambasciatore sono stati pure Oriana Makovac Zubalj, delegata del Governo per il Comune di Arsia (che domenica ha eletto il nuovo sindaco), la direttrice della Pro loco Ivana Griparić e Moreno Gobo, ingaggiato per parlare della miniera ad Arsia. Il soggiorno dell’ambasciatore Paolo Trichilo nell’Albonese si è concluso a Rabaz (Porto Albona), dove ha incontrato i rappresentanti della ditta alberghiera “Maslinica””. (aise)