La voce di New York/ Alligator Alcatraz: chi sono i due italiani detenuti nel carcere anti-migranti in Florida – di Paolo Cordova

NEW YORK\ aise\ - “Ci sono anche due cittadini italiani nell’Alcatraz degli Alligatori, il famigerato carcere anti-migranti della Florida circondato da paludi, alligatori e serpenti, gestito dall’agenzia federale ICE-ERO (Immigration and Customs Enforcement – Enforcement and Removal Operations). A rivelarlo è il Tampa Bay Times, che ha raccolto testimonianze dirette da alcuni detenuti e familiari, portando alla luce una situazione definita “inumana””. A rilanciare la notizia è Paolo Cordova su “La voce di New York”, quotidiano online diretto da Giampaolo Pioli.
“Uno dei due connazionali è Fernando Eduardo Artese, 63 anni, doppia cittadinanza italiana e argentina. Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, Artese sarebbe stato arrestato alla fine di giugno mentre tentava di lasciare gli Stati Uniti per fare ritorno in Argentina. “Questo è un campo di concentramento. Ci trattano come criminali, è una continua umiliazione”, ha dichiarato Artese in una telefonata dal centro di detenzione, riportata testualmente dal Tampa Bay Times. “Siamo tutti lavoratori, persone che lottano per le proprie famiglie”.
La vicenda di Artese parte da lontano. Dieci anni fa era entrato negli Stati Uniti dalla Spagna sfruttando il programma di esenzione dal visto per i cittadini italiani, che consente un soggiorno massimo di 90 giorni. Da allora era rimasto illegalmente nel Paese. Nel 2018 lo avevano raggiunto la moglie, oggi 62enne con un visto da studentessa, e la figlia, 19 anni, entrata regolarmente. A far scattare l’arresto è stato un controllo della polizia il 25 giugno: nei database risultava un mandato a suo carico per non essersi presentato a un’udienza relativa a una sanzione per guida senza patente. Secondo quanto riferito dai familiari, Artese avrebbe evitato l’udienza proprio per paura di essere fermato. Sei giorni dopo è stato preso in custodia da ICE e trasferito nel centro di detenzione federale in Florida.
Il secondo cittadino italiano si chiama Gaetano Cateno Mirabella Costa, nato a Taormina il 12 luglio 1980. La sua detenzione ha origini diverse: era stato arrestato il 3 gennaio 2025 per possesso di sostanze stupefacenti prive di prescrizione medica, aggressione e percosse ai danni di una persona ultra65enne. Dopo essere stato incarcerato nella Marion County Jail, sempre in Florida, il suo processo si è concluso il 7 maggio con una condanna a sei mesi. Una volta scontata la pena, le autorità hanno disposto la sua espulsione dagli Stati Uniti per violazione delle norme sull’immigrazione. Il 9 luglio Mirabella Costa è stato trasferito nell’Alligator Alcatraz.
La struttura in questione ricade sotto la giurisdizione dell’ICE-ERO, un’agenzia che si occupa del controllo e dell’espulsione dei migranti irregolari, ma che secondo fonti consolari risulterebbe di difficile interlocuzione diretta. Per questo motivo il Consolato Generale italiano a Miami ha attivato i canali diplomatici e si è rivolto all’Office for Foreign Missions (OFM) del Dipartimento di Stato, che ha fornito il nominativo e i recapiti dell’ufficiale responsabile delle procedure di rimpatrio presso il centro. È in corso un tentativo di stabilire un contatto più diretto con l’amministrazione della struttura.
Al momento non risultano comunicati ufficiali da parte delle autorità statunitensi sulle condizioni di detenzione nel centro, ma le testimonianze raccolte dal quotidiano locale delineano un quadro preoccupante. I sette detenuti intervistati parlano di ambienti fatiscenti, assistenza sanitaria scarsa e un trattamento che descrivono come “punitivo” e “umiliante”, al limite della legalità.
In una nota, la Farnesina ha dichiarato che “le autorità italiane sono in contatto con ICE e con i familiari dei detenuti, monitorando le condizioni di salute e i tempi dell’eventuale rientro”. Per entrambi gli italiani è previsto il rimpatrio, anche se non è stata ancora comunicata una data ufficiale”. (aise)