La voce di New York/ Calo record di studenti stranieri negli atenei USA a causa delle restrizioni sui visti – di Zoe Andreoli


NEW YORK\ aise\ - “Negli Stati Uniti viene registrato un fenomeno preoccupante per le istituzioni di istruzione superiore: le nuove immatricolazioni di studenti internazionali, questo autunno, sono diminuite del 17%. Il calo, secondo un rapporto dell’Institute of International Education, un’organizzazione no-profit statunitense, è in larga parte attribuibile alle difficoltà legate alle domande di visto e alle restrizioni di viaggio introdotte dall’amministrazione Trump”. Ne scrive Zoe Andreoli su “La voce di New York”, quotidiano online diretto da Giampaolo Pioli.
“Storicamente, le università americane hanno sempre attratto studenti da tutto il mondo, diventando un punto di riferimento mondiale per l’istruzione superiore. Negli ultimi decenni, il flusso non solo ha arricchito il tessuto culturale dei campus, ma ha rappresentato anche una fonte economica rilevante. Alcune stime recenti mostrano che, circa 1,2 milioni di studenti stranieri erano presenti nelle università statunitensi nel 2024, contribuendo con quasi 55 miliardi di dollari all’economia nazionale, in larga parte grazie al pagamento delle rette.
Il rapporto dell’Institute of International Education, basato sui dati di 825 college e università, indica che il 96% degli atenei ritiene che le complicazioni legate alle domande di ingresso siano il principale ostacolo per le nuove iscrizioni, mentre il 68% cita le restrizioni sui viaggi come fattore determinante. Molte università hanno segnalato ritardi e sospensioni temporanee nel rilascio delle autorizzazioni, con conseguenze dirette sulla possibilità degli iscritti di iniziare i corsi nei tempi previsti.
Alcune delle misure introdotte includono la richiesta, da parte dei funzionari consolari, di rendere pubblici gli account social media dei richiedenti per identificare eventuali comportamenti ostili verso gli USA. Alcuni permessi sono stati revocati e chi cercava di ottenerne di nuovi ha subito ritardi considerevoli. La Casa Bianca ha difeso l’iniziativa, sottolineando, come le nuove politiche intendano rafforzare la sicurezza nazionale attraverso controlli più rigorosi sui programmi.
Nonostante in alcune università le iscrizioni internazionali siano rimaste stabili o addirittura siano aumentate, la maggioranza ha registrato un calo, in particolare la flessione si è avuta tra gli studenti provenienti dall’India, tuttora la comunità di allievi stranieri più numerosa. Questo decremento può avere rilevanti ripercussioni economiche, considerando che molti fra questi non usufruiscono di borse di studio e pagano interamente le tasse universitarie, costituendo una parte significativa delle entrate delle istituzioni in un periodo caratterizzato da crescenti pressioni finanziarie, tra costi operativi in aumento e riduzioni dei finanziamenti pubblici”. (aise)