La Voce di New York/ Il procuratore dell’ICC chiede il mandato d’arresto per Netanyahu e i leader di Hamas – di Daniele Di Bartolomei

NEW YORK\ aise\ - “Il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha dichiarato che richiederà i mandati di arresto per i leader di Hamas e di Israele, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, in relazione alle loro azioni durante la guerra iniziata lo scorso 7 ottobre. Khan ha affermato di ritenere Netanyahu, il suo ministro della Difesa Yoav Gallant e tre leader di Hamas, Yehia Sinwar, Mohammed Deif e Ismail Haniyeh, responsabili di crimini di guerra e crimini contro l’umanità nella Striscia di Gaza e in Israele”. Ne ha scritto in queste ore Daniele Di Bartolomei sulle pagine online de “La Voce di New York”, quotidiano online diretto da Giampaolo Pioli.
“Il procuratore dovrà richiedere i mandati a una commissione preprocessuale di tre giudici, che impiegano in media due mesi per esaminare le prove e stabilire se il procedimento può andare avanti. Anche se i mandati di arresto verranno emessi, Netanyahu e Gallant non corrono alcun rischio immediato di essere perseguiti. Ma l’annuncio di Khan aggrava l’isolamento di Israele, che sta portando avanti la sua guerra, e la minaccia di un eventuale arresto potrebbe rendere difficile per i leader locali viaggiare all’estero.
Per quanto riguarda il fronte Hamas, invece, gli esperti credono che sia Yahya Sinwar che Mohammed Deif si nascondano a Gaza, mentre Ismail Haniyeh, il leader supremo del gruppo militante islamico, si trova in Qatar. Israele ha iniziato la sua guerra in risposta a un attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha ucciso circa 1.200 persone, per la maggior parte civili, prendendo in ostaggio altri 250 soggetti.
L’offensiva israeliana ha invece ucciso oltre 35.000 palestinesi, di cui almeno la metà donne e bambini, secondo le ultime stime. L’offensiva di Netanyahu ha anche scatenato una crisi umanitaria a Gaza, sfollando circa l’80% della popolazione e lasciando centinaia di migliaia di persone in condizioni di miseria.
Parlando delle azioni israeliane, Khan ha affermato che “gli effetti dell’uso della fame come metodo di guerra, insieme ad altri attacchi e punizioni collettive contro la popolazione civile di Gaza sono visibili e ampiamente conosciuti. Tutto ciò ha comportato malnutrizione, disidratazione, profonda sofferenza e un numero crescente di morti tra la popolazione palestinese, compresi neonati, bambini e donne”.
Negli ultimi mesi, le Nazioni Unite e altre agenzie umanitarie hanno inoltre ripetutamente accusato Netanyahu di aver ostacolato le consegne di aiuti durante tutta la guerra.
In merito alle azioni di Hamas del 7 ottobre, invece Khan ha dichiarato di aver visto di persona “le scene devastanti di quelle azioni e il profondo impatto dei crimini inconcepibili, imputati nelle richieste presentate oggi”.
“Parlando con i sopravvissuti - ha aggiunto il procuratore capo della Corte internazionale - ho sentito come l’amore all’interno di una famiglia, i legami più profondi tra un genitore e un figlio, siano stati distorti per infliggere un dolore insondabile attraverso una crudeltà calcolata””. (aise)