La Voce di New York/ Julian Assange patteggia con gli USA: è libero di tornare in Australia – di Emanuele La Prova

NEW YORK\ aise\ - “Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, ha accettato di dichiararsi colpevole di un reato relativo al suo ruolo in una delle più grandi violazioni di materiale classificato americano. L’accordo con il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti gli consentirà di evitare la reclusione nel Paese e di fare ritorno in Australia. Il patteggiamento sarà approvato da un giudice federale. I pubblici ministeri del dipartimento di giustizia, dunque, chiederanno ora una condanna a 62 mesi, ovvero l’equivalente degli oltre cinque anni che Assange ha scontato in un carcere di massima sicurezza di Belmarsh, Londra. Il fondatore di Wikileaks è accusato di 18 capi di imputazione in una incriminazione del 2019 per il suo presunto ruolo nella diffusione di carte top secret, reato che comporta un massimo di 175 anni di prigione”. Ne ha scritto in queste ore Emanuele La Prova, sulle pagine online de “La Voce di New York”, quotidiano online diretto da Giampaolo Pioli.
“Assange era perseguito dalle autorità americane per aver pubblicato documenti militari riservati forniti dall’ex analista dell’intelligence dell’esercito Chelsea Manning nel 2010 e nel 2011. Funzionari statunitensi hanno affermato che il 52enne ha spinto Manning a ottenere migliaia di rapporti circa le attività legate alla guerra in Iraq e informazioni relative ai detenuti di Guantánamo Bay.
Il presidente Joe Biden negli ultimi mesi aveva alluso ad un possibile accordo promosso dai dirigenti del governo australiano per riportare Assange presso il suo Paese natale. Come spiegato dalla CNN, i funzionari dell’Fbi e del dipartimento di giustizia si sono opposti a qualsiasi patteggiamento che non includesse una dichiarazione di colpevolezza da parte del fondatore di Wikileaks.
In una lettera inviata dal funzionario del Dipartimento di Giustizia Matthew McKenzie al giudice distrettuale Ramona Manglona del Distretto delle Isole Marianne Settentrionali, si legge che Assange si presenterà in tribunale alle 9.00 di mercoledì per dichiararsi colpevole. Al termine del procedimento, farà ritorno in Australia. “Si è trattato di una decisione indipendente presa dal Dipartimento di Giustizia e non c’è stato alcun coinvolgimento della Casa Bianca nella decisione di patteggiare”, ha dichiarato lunedì sera la portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Adrienne Watson, in un comunicato.
“Julian Assange è libero”, ha invece annunciato la pagina ufficiale di WikiLeaks su X, “Ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh la mattina del 24 giugno, dopo avervi trascorso 1901 giorni. Gli è stata concessa la libertà provvisoria dall’Alta Corte di Londra ed è stato rilasciato all’aeroporto di Stansted nel pomeriggio, dove è salito su un aereo e ha lasciato il Regno Unito. Questo è il risultato di una campagna globale che ha coinvolto attivisti per la libertà di stampa, legislatori e leader politici, fino alle Nazioni Unite”.
Il gruppo ha inoltre aggiunto: “Dopo più di cinque anni in una cella di due metri e mezzo, isolato 23 ore al giorno, si riunirà presto alla moglie Stella e ai figli, che hanno conosciuto il padre solo da dietro le sbarre. WikiLeaks ha pubblicato storie rivoluzionarie di corruzione governativa e abusi dei diritti umani, chiedendo ai potenti di rispondere delle loro azioni. Come caporedattore, Julian ha pagato duramente per questi principi e per il diritto della gente a sapere. Al suo ritorno in Australia, ringraziamo tutti coloro che sono stati al nostro fianco. La libertà di Julian è la nostra libertà””. (aise)