La voce di New York/ Musk e Ramaswamy esaltano i lavoratori stranieri qualificati: è polemica nel mondo MAGA – di Emanuele La Prova
foto di TrumpTrain su X
NEW YORK\ aise\ - “Nel corso dell’ultima campagna elettorale, i futuri segretari del Department of Government Efficiency, Elon Musk e Vivek Ramaswamy, hanno più volte demonizzato gli immigrati clandestini. Tuttavia, in settimana i due magnati hanno sottolineato come le aziende tecnologiche abbiano assolutamente bisogno di lavoratori stranieri altamente qualificati: le loro dichiarazioni, fin da subito, hanno generato diverse polemiche all’interno degli ambienti MAGA. Sia Musk che Ramaswamy, inoltre, hanno espresso il loro sostegno a favore di visti H-1B per i lavoratori, che sono stati spesso criticati sia dalla destra che dalla sinistra, in quanto consentono alle aziende di affidarsi a una manodopera straniera più economica. Inoltre, le società mantengono un controllo significativo su questi dipendenti, che potrebbero essere costretti a lasciare il Paese, qualora dovessero essere licenziati”. A scriverne è Emanuele La Prova su “La voce di New York”, quotidiano online diretto da Giampaolo Pioli.
“Mercoledì scorso, Musk ha scritto sul suo profilo X, che le aziende della Silicon Valley hanno bisogno di lavoratori stranieri perché in America non ci sono abbastanza “ingegneri super motivati” e “super talentuosi”. “Pensate a questa situazione come fosse una squadra sportiva”, ha aggiunto, “se volete che la vostra squadra vinca il campionato, dovete reclutare i migliori talenti, ovunque essi si trovino. Questo permette all’intero team di vincere”.
Le dichiarazioni dell’uomo più ricco del mondo hanno subito attirato le critiche dei conservatori che sostengono le politiche di Trump sull’immigrazione. In particolare, Laura Loomer ha scritto sui suoi profili social che il 53enne di Pretoria “ha comprato il suo ingresso nel mondo MAGA solo 5 minuti fa”.
L’alleata del presidente eletto ha inoltre affermato che Musk e i suoi “amici delle Big Tech” stanno cercando di infiltrarsi alla Casa Bianca nonostante si oppongano alla “politica di immigrazione MAGA”. Loomer ha infine concluso: “Non sei ancora il nostro Presidente. Il vero Presidente sa che i visti H1B sono un male per l’America”.
Ulteriori polemiche sono state scatenate dalle parole di Ramaswamy, che giovedì ha sostenuto che le aziende tecnologiche hanno bisogno di dipendenti stranieri, perché gli americani non hanno un’etica del lavoro soddisfacente.
“Il motivo per cui le aziende tecnologiche più importanti assumono spesso ingegneri nati all’estero non è dovuto a un innato deficit di QI degli statunitensi”, ha aggiunto, “Una parte fondamentale di questo problema è rappresentata dalla parola con la c: cultura. Una cultura che celebra la reginetta del ballo piuttosto che il campione delle Olimpiadi di matematica, non produrrà i migliori ingegneri”.
Sulle parole di Ramaswamy è intervenuto il commentatore conservatore Mike Cernovich, che ha dichiarato: “La generazione di Woodstock è riuscita a costruire il settore aerospaziale, quella precedente è andata sulla luna, l’America stava andando alla grande. Alla base del suo post c’è l’idea che tutti noi vivessimo nello squallore fino a quando non siamo stati salvati dagli H-1B. Allora perché tutti volevano venire qui?”.
Nel frattempo, mentre i futuri leader del DOGE battibeccano a distanza con gli altri esponenti del panorama MAGA, Tom Homan, lo zar della frontiera della prossima amministrazione Trump, ha annunciato alcune novità circa le nuove disposizioni che verranno applicate per fronteggiare l’immigrazione clandestina.
Homan, in particolare, ha intenzione di riprendere la controversa politica di rinchiudere le famiglie con bambini in centri di detenzione, come parte di un’azione di deportazione degli immigrati privi di documenti. Il fedelissimo del presidente eletto ha anche detto che i funzionari non esiteranno a deportare i genitori i cui figli sono cittadini americani, perché nati negli USA.
“Il problema è questo”, ha detto lo zar delle frontiere in un’intervista al Washington Post, “Sapevi di essere nel Paese illegalmente e hai scelto di avere un figlio. Quindi hai messo la tua famiglia in quella posizione. Avremo bisogno di costruire strutture per queste persone. Il numero di posti letto dipenderà da ciò che dicono i dati”.
L’amministrazione Biden ha posto fine alla detenzione familiare nel 2021, chiudendo tre strutture gestite dall’ICE. Il provvedimento arrivò dopo le polemiche generate da tale politica e dalle stesse condizioni in cui versavano alcuni di questi centri, considerate dagli esperti come nocive per la salute e la sicurezza dei bambini”. (aise)