La voce d’Italia/ Venezuela, Tajani: “Siano liberati i prigionieri politici con passaporto italiano”
CARACAS\ aise\ - ““Vogliamo che tutti i prigionieri politici siano liberati immediatamente, a partire da quelli con passaporto italiano”. Antonio Tajani, responsabile della diplomazia italiana, è stato categorico quando, arrivando alla riunione dei ministri degli Esteri Ue a Bruxelles, ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto a proposito del Venezuela”. È quanto si legge su “La voce d’Italia”, quotidiano online diretto da Mauro Bafile.
“Il ministro ha confessato che ritiene la situazione nel Paese “veramente preoccupante”. Ha sostenuto, riferendosi all’atteggiamento assunto dal governo del presidente Maduro, che “non è questo il modo di garantire un risultato elettorale”.
“Vogliamo sapere quali sono i veri dati che emergono dalle urne del Venezuela – ha detto -. Vogliamo avere trasparenza. É inaccettabile ciò che sta accadendo”.
Riferendosi in particolare all’arresto dei leader dell’opposizione con passaporto italiano ha chiesto “con grande fermezza e determinazione” al governo del presidente Maduro la loro immediata liberazione
Dal canto suo, l’Alto Rappresentante della Politica Estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha informato che, nel corso di un incontro informale, i ministri degli Esteri dell’Unione Europea “hanno negato a Nicolás Maduro la legittimità democratica della sua elezione”.
Il capo della diplomazia europea ha spiegato che i ministri, riuniti a Bruxelles, ritengono che la legittimità del presidente Maduro sia inficiata dal suo “persistente atteggiamento di rifiuto a mostrare gli atti che la confermano, di fronte alla rivendicazione dell’opposizione, di aver vinto le presidenziali”.
“Noi non possiamo accettare la legittimità di Maduro come presidente eletto”, ha detto Borrell che ha poi sottolineato che “il consiglio ha deciso che Maduro non ha la legittimità democratica come presidente”.
“Rimarrà il presidente de facto, sì, de facto – ha affermato -. Ma noi gli neghiamo legittimità democratica, sulla base di un risultato elettorale che non può essere verificato”.
Borrell ha assicurato che i paesi Unione Europea continueranno a concentrarsi sul rispetto dei diritti umani in Venezuela. Dopo le elezioni del 28 luglio, in seguito alle manifestazioni di protesta dei simpatizzanti dell’Opposizione, le forze dell’Ordine hanno eseguito, e continuano ad eseguire, arresti di esponenti dei movimenti che sostengono la leader dell’opposizione, Maria Corina Machado, e il candidato alla presidenza, Edmundo González Urrutia. La repressione ha raggiunto livelli tali che è sufficiente avere nel telefono un messaggio whatsapp critico nei confronti del governo per essere arrestato e accusato di “terrorismo” e di “delitto di odio””. (aise)